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Pizzo di Coca, cresta Est (invernale) | ![]() |
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Zona | Lombardia - Orobie | ||||
Partenza | Valbondione - Grumetti (957 m) | ||||
Quota attacco | 2500 m | ||||
Quota arrivo | 3050 m | ||||
Dislivello | 550 m dal canale nevoso sotto la cresta | ||||
Difficoltà | AD ( pendenza 55° / III in roccia ) | ||||
Esposizione in salita | Est | ||||
Rifugio di appoggio | Curò (locale invernale) | ||||
Attrezzatura consigliata | corda da 30m, piccozza, ramponi, casco, friends, dadi piccoli, cordini | ||||
Orario indicativo | 4 ore (dall'attacco) | ||||
Periodo consigliato | Novembre - Febbraio | ||||
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Descrizione | Avvicinamento.
Dalla frazione Grumetti (957m) per ripido sentiero nel bosco si raggiunge la strada per il rifugio Curò. Seguirla facendo attenzione alle eventuali colate di ghiaccio / valanghe (ramponi) fino a 50m prima del rifugio (al primo tornante parte una variante che sale diretta al rifugio, molto ripida e spesso ghiacciata). Reperire il sentiero delle Orobie per il rifugio Coca, scendere a sinistra al Lago del Barbellino e attraversarlo nei pressi della diga (1865m). Traversare in mezzacosta in direzione Ovest / Nord-Ovest i ripidi pendii del Piz Cavrel, entrando nella selvaggia Valmorta (pericolo valanghe). Poco prima dell’omonimo lago piegare a sinistra per ripidi pendii in direzione Sud-Ovest verso la Bocchetta del Camoscio fino ad un ripiano a quota 2425m circa. Da qui la cresta Est del Pizzo Coca risulta ben evidente. Seguendo una morena sulla destra portarsi alla base del canale nevoso che sale all’intaglio dove la cresta si fa più ripida (quello più a monte). Salita. Salire il canale (40°), superare una strozzatura con camino e portarsi in cresta. Superare un primo risalto roccioso, quindi proseguire per neve e roccette sempre sul filo. Si continua per passaggi rocciosi collegati da crestine nevose, eventualmente aggirando alcuni tratti sulla destra (ripidi canalini sul versante Nord), fino a circa metà cresta, alla base di un muro fessurato alto 10m dove sono infissi due chiodi. Superare questo passaggio (III) e proseguire sul filo con eventuali aggiramenti dapprima sulla destra, poi anche a sinistra raggiungendo una zona più pianeggiante sotto l’ennesimo risalto roccioso. Seguire una cengia a sinistra con grande ometto alla fine. Dall’ometto per larga cresta nevosa con qualche breve passaggio roccioso si esce in vetta. Discesa. Per la via normale sino alla Bocchetta del Camoscio, difficile da individuare se non tracciata (alcuni segni rossi e ometti). Dalla vetta seguire per alcuni metri la cresta fatta in salita, poi scendere a destra nel catino nevoso esposto a Sud per canali e cenge per circa 100m. Traversare a sinistra per portarsi ad un intaglio dove si stacca la cresta Sud-Est in direzione della Bocchetta del Camoscio. Seguire tutta la cresta poggiando talvolta sul versante Sud-Ovest. L’ultimo salto prima della bocchetta si supera per un canalino sempre sul lato Sud-Ovest. Dalla Bocchetta del Camoscio (2719m) è possibile scendere in Valmorta e riprendere l’itinerario effettuato in salita. È più efficace e consigliabile scendere al rifugio Coca, realizzando così una bella traversata. In questo caso scendere nella sottostante conca del Polledrino e traversare in mezzacosta verso Sud-Ovest fino alla evidente colonnina di chiamata del Soccorso sul costone che scende dalla cresta Sud del Pizzo Coca (2600m circa). Da qui direttamente verso Sud-Ovest per ripidi pendii valanghivi, aggirando alcune fasce rocciose sulla destra, si scende direttamente al pianoro disseminato di massi posto a metà tra il rifugio e il Lago di Coca. In breve al rifugio e per il relativo sentiero si scende a Valbondione. Seguendo in ultimo l’indicazione a sinistra per la frazione Grumetti si torna al parcheggio. |
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Valutazione itinerario | Eccezionale | ||||
Commento | Lunga e bellissima traversata consigliata nel periodo autunnale e invernale quando la neve ricopre bene i tratti friabili della cresta. Il percorso risulta così molto interessante e vario in ambiente aereo e panoramico. Le condizioni ideali si verificano con innevamento non troppo abbondante e completamente assestato. Il percorso di avvicinamento e di discesa sono infatti esposti a valanghe abituali di grandi dimensioni.
Foto 1: il Pizzo di Coca con il canale di attacco e la cresta. A sinistra la cresta Sud-Est, dove passa la via normale Foto 2: il tratto nevoso nel primo terzo di cresta Foto 3: uscendo da uno dei numerosi risalti rocciosi |
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Itinerario visto | 18471 volte | ||||
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Immagini | ![]() ![]() ![]() |
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Report collegati |
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