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Punta Dufur, Cresta Rey, 11/09/2023 | Tweet |
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Onicer | Fedora
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Regione | Valle d'Aosta |
Partenza | Staffal (Valle di Gressoney) (3647 m) |
Quota attacco | 4200 m |
Quota arrivo | 4634 m |
Dislivello della via | 430 m |
Difficoltà | D- ( pendenza 50° / III+ in roccia ) |
Esposizione in salita | Sud-Ovest |
Rifugio di appoggio | Rif. Gnifetti; Rif. Mantova |
Attrezzatura consigliata | Corda 40m (per eventuali doppie dalla normale), piccozza, ramponi, cordini, serie di friend, qualche rinvio |
Itinerari collegati | Punta Dufur (4634m), Cresta Rey |
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Rischio valanghe | 1 - Debole |
Condizioni | Eccellenti |
Valutazione itinerario | Eccezionale |
Commento | Che dire di questa cresta, o meglio di questo viaggio sul Monte Rosa... Eh sì, perché fatta la cresta Rey, il ritorno dalla normale è ancora molto impegnativo e faticoso. Mai come oggi si poteva dire che arrivati in vetta alla Dufur, si è a metà strada.
CONDIZIONI della Rey: perfette! Poco dopo l'attacco, abbiamo tolto i ramponi e salita tutta solo con scarponi. Il ritorno dalla normale invece tutto con ramponi. CONDIZIONI del ghiacciaio: molto buone sopra i 4000m, più sotto attenzione a ponti ormai esili. Partenza dalla Capanna Gnifetti alle 3,45, in 1h e 30' siamo al Colle del Lys, da dove abbandoniamo il traccione che sale verso Cap. Margherita e iniziamo ad abbassarci a sx perdendo 200m, aggirando alcuni impressionanti crepacci. Risalendo infine 150m, arriviamo all'attacco. Dopo pochi metri vediamo che la cresta è praticamente tutta pulita e così togliamo i ramponi. La prima parte non presenta particolari difficoltà, sempre sul II/III su roccia molto buona, piazzando protezioni veloci solo in pochi casi. A circa metà sbuchiamo finalmente al sole. Stando sempre sul filo dove la roccia è davvero ottima, superiamo anche l'unico passaggio di IV (vale la pena!), poi la via prosegue con qualche difficoltà in più rispetto alla prima metà, ma sempre sul III, max III+. L'emozione di arrivare in vetta, dopo 3h di cresta, è tanta, tantissima. Sono le 10. Breve sosta di 15' e poi ripartiamo perché non possiamo perdere le funivie e la discesa è ancora lunga. Calzati i ramponi, partiamo. Il primo tratto di cresta è orizzontale ma molto molto esposto e con tratti aerei (possibilità di proteggersi con qualche spit/anello presente). Poi inizia la discesa fatta tutta disarrampicando (tra stanchezza, quota e ramponi prestiamo la massima attenzione) e facendo 3 brevi doppie. Al Colle Zumstein ci aspettano i 120m di faticosissima risalita, ma c'è ancora un breve tratto da arrampicare su roccette (III+), con spit per proteggersi. Poi ultimo tratto di cresta nevosa e finalmente tocchiamo la cima della Zumstein!! Siamo nei tempi, visto che sono le 13 e l'ultima corsa è alle 16,45. Il ghiacciaio, almeno fino a 4100m circa, si presenta in ottime condizioni e ci permette una discesa molto veloce, poi attenzione a qualche esile ponte. In 1h e 45' dalla Zumstein siamo sotto la Cap. Gnifetti, dove togliamo corda e ramponi e in altri 45' siamo agli impianti, in perfetto orario. Stanchisssssimi ma altrettanto felici! Partecipanti: Fedora, Lidia e Michele. FOTO 1: Parte alta della cresta Rey. FOTO 2: Dalla Punta Dufur, l'inizio della cresta per il ritorno dalla normale e, all'estrema dx, la Zumstein che raggiungeremo dopo quasi 3h. Sullo sfondo a dx, la capanna Margherita. In basso, ben visibile l'aerea crestina che porta al Colle Zumstein. FOTO 3: All'inizio dell'esposta cresta della via normale della Dufur. Sullo sfondo, i meravigliosi Lyskamm. |
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Immagini | ![]() ![]() ![]() |
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