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Lenzspitze e traversata al Nadelhorn, per la cresta NE e traversata al Nadelhorn (cresta NW), 17/07/2022 | Tweet | Inserisci report |
Onicer | Fedora |
Regione | Svizzera |
Partenza | Saas Fee (1800 m) |
Quota attacco | 3340 m |
Quota arrivo | 4327 m |
Dislivello della via | 1000 m |
Difficoltà | AD+ ( pendenza 45° / IV in roccia ) |
Esposizione in salita | Nord-Est |
Rifugio di appoggio | Mischabelhutte |
Attrezzatura consigliata | Corda da 40m (o 2 mezze corde da 20) utile per le doppie di max 20m, cordini, friends di varie misure, 4 rinvii, piccozza, ramponi |
Itinerari collegati | Lenzspitze e traversata al Nadelhorn (4327m), per la cresta NE e traversata al Nadelhorn (cresta NW) |
Rischio valanghe | 1 - Debole |
Condizioni | Buone |
Valutazione itinerario | Eccezionale |
Commento | Il Nadelhorn l’avevo già salito tantissimi anni fa. Ma la Lenz la sognavo da moltissimo tempo, in particolare la sua parete Nord, soprattutto perché ritenevo che la cresta nord-est e la conseguente traversata al Nadelhorn fosse troppo, per me. E a me piace andare… by own means! La Nord non è più in condizioni, ma parlando con Andrea della cresta NE, il sogno inizia a materializzarsi. Sabato raggiungiamo la Mischabelhutte in 3h: 1550m di dislivello, molto faticosi. L’indomani colazione alle 2,30 e alle 3,15 partiamo. In circa 1h e 30’ raggiungiamo l’inizio della cresta, senza mai calzare i ramponi, e qui ci leghiamo. All’inizio le difficoltà sono sul I-II°, fin dove si fa più verticale (ca. q. 3850m). Le prime vere difficoltà si raggiungono a q. 4000m circa, dove iniziano placche, diedrini, tratti esposti e, in successione, i 3 gendarmi. In particolare il secondo e il terzo sono i più impegnativi (III+, pass. di IV). Diverse sono anche le calatine, qualcuna fatta in doppia, qualcun’altra disarrampicando. Le diverse cordate presenti rallentano un po’ la progressione. Arriviamo alla cresta nevosa e, con ramponi e piccozza, saliamo fino alle ultimissime roccette che portano alla madonnina di vetta, contentissimi! (4h e 30 dal rifugio) Tolti i ramponi ci abbassiamo fino al Nadeljoch, poi segue un tratto quasi orizzontale e con diversi punti molto aerei. In tutto saranno una quindicina i torrioni da superare, con conseguenti discesine disarrampicando o in doppia (max 20m). E’ davvero estenuante… sembra non finire mai! Io e Andrea ci alterniamo nella progressione, percorrendola quasi tutta in conserva, tranne pochi tiri veri e propri, ed eventualmente con protezioni veloci qua e là (come del resto la cresta NE della Lenzspitze), altrimenti davvero diventa eterna. Dopo 3h dalla Lenzspitze finalmente è Nadelhorn!! Qui ci godiamo una meritata sosta. Poi iniziamo la discesa dalla normale, mettendo i ramponi dopo poche decine di metri. Condizioni buone nel primo tratto, con neve dura e ottima traccia. Poi in 3 punti dobbiamo stare sulle roccette per evitare il ghiaccio quasi vivo sul lato sx, ma dove normalmente è bello innevato. Dal Windjoch scendiamo a dx nella conca glaciale e qui la neve è molto marcia; più sotto è ghiaccio che si scioglie a vista d’occhio e a tratti scendiamo letteralmente in torrentelli di acqua… Raggiunta nuovamente la crestina rocciosa percorsa al mattino, via piccozza e ramponi e in circa 30’ siamo al rifugio (2h dal Nadelhorn). Sosta al rifugio, merenda e cambio assetto e, ora in versione estiva, iniziamo la discesa verso Saas Fee, che raggiungiamo quasi alle 17. Un grande obiettivo raggiunto per noi!
Partecipanti: Fedora e Andrea. FOTO 1: Sulla cresta NE della Lenzspitze: sguardo all'indietro sul secondo gendarme, salito e sceso disarrampicando. FOTO 2: Scalando il terzo gendarme. FOTO 3: L'ultimo grande risalto sulla cresta verso il Nadelhorn. |
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