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Ortles, dalla Hintergrat, 25/07/2018 | Tweet | Inserisci report |
Onicer | Fedora |
Regione | Trentino Alto Adige |
Partenza | Solda di Sopra (BZ) (1800 m) |
Quota attacco | 3400 m |
Quota arrivo | 3905 m |
Dislivello della via | 500 m |
Difficoltà | AD ( pendenza 40° / IV- in roccia ) |
Esposizione in salita | Sud-Est |
Rifugio di appoggio | Rif. Coston |
Attrezzatura consigliata | 1 corda da 40m, 4-5 rinvii, cordini, 2-3 friend, 1 piccozza, ramponi, 2 viti da ghiaccio |
Itinerari collegati | Ortles (3905m), dalla Hintergrat |
Rischio valanghe | 1 - Debole |
Condizioni | Eccellenti |
Valutazione itinerario | Ottimo |
Commento | Sole solette, io e Cri martedì pomeriggio partiamo per questa lunga trasferta altoatesina. Alle 19 arriviamo al rif. Coston, che raggiungiamo dopo 1h e 20’ di cammino e cena all’aperto con i nostri panini. La notte vento e temporale ci tengono sveglie e non ci fanno ben sperare… Ma la partenza alle 4 avviene sotto un cielo stellato. La parte iniziale su sentiero e tratti detritici è un po' noiosa, ma dopo circa 2h siamo all’inizio della cresta vera e propria. Dopo un primo breve tratto su roccia, il percorso ritorna a essere una camminata per lo più su tracce di sentiero. Davanti a noi ci sono solo 2 cordate, molte altre invece, fortunatamente, rimangono dietro di noi. Dopo il caratteristico Signalkopf, siamo al passaggio chiave di IV-, una fessura mooooolto unta e verticale che, anche se breve, non è affatto banale. Ora finalmente il percorso si svolge per lo più su divertenti roccette, con passaggi di II o III grado, a tratti esposti. Arriviamo all’ultimo punto abbastanza difficile, sempre di IV-, meno faticoso tecnicamente del primo ma decisamente più esposto e non chiodato: un breve traverso che porta poi all’ultimo nevaio, dal quale si vede ormai la vicina croce di vetta. Ultime facili roccette e siamo in vetta, emozionate e felici, dopo meno di 4h e 50’ di salita. Le condizioni sono state davvero eccezionali: roccia pulitissima e mai indossati i ramponi nemmeno sui nevai, grazie ai gradini presenti. Ma la discesa sarà ancora molto lunga, dalla via normale. Ghiacciaio in condizioni molto buone, pensavamo peggio. Dai pressi del biv. Lombardi, scendiamo in doppia (20m, possibile cmq evitarla scendendo a sx della stessa su neve). Poi la lunga cresta rocciosa fino al Payer, tra saliscendi, roccette, brevi calate in doppia (ne abbiamo fatte 2, sufficiente 1 corda da 40m), catene… Dopo più di 3h di discesa dalla vetta finalmente raggiungiamo il rif. Payer; breve sosta e poi giù al rif. Tabaretta per una meritatissima fetta di torta. Da qui seguiamo il sentiero verso la seggiovia dell’Orso, che io prendo per evitare almeno 500m di dislivello al mio ginocchio che chiede pietà… Cristina invece scende a piedi fino alla macchina, veloce come un fulmine, quando sono le 16. Le 4 ore di viaggio per tornare a casa, dopo una giornata così, non pesano affatto!! Grazie ancora alla mia socia per avermi proposto questa stupenda gita.
FOTO 1: Dopo la Signalkopf, il primo tratto chiave: la fessura di IV- (nella foto, le 2 ragazze austriache impegnate nel passaggio). FOTO 2: Le nebbie che vanno e vengono regalano un ambiente da favola. FOTO 3: Il secondo passaggio di IV-, il breve ma esposto traversino che porta poi all'ultimo breve tratto roccioso che porta in vetta. |
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