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   Pizzo Coca, cresta Sud (via Luchsinger-Perolari-Sala), 18/07/2020
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Onicer  Brecchy   
Regione  Lombardia
Partenza  Valbondione (888m)
Quota attacco  2670 m
Quota arrivo  3050 m
Dislivello  390 m
Difficoltà  PD+ / III+ ( III obbl. )
Esposizione  Sud
Rifugio di appoggio  Rifugio Mario Merelli al Coca
Attrezzatura consigliata  Da alpinismo in ambiente
Itinerari collegati  Pizzo Coca (3050m), cresta Sud (via Luchsinger-Perolari-Sala)
Condizioni  Ottime
Valutazione itinerario  Ottimo
Commento Altro giro, altra corsa.
Rimaniamo sulle amate Orobie a percorrere una via storica e sicuramente poco frequentata, che volevo fare da tempo senza trovare però nessuno realmente interessato a percorrerla. È facile capire il perché: dislivello complessivo "importante", difficoltà contenute (III° max obb.) e qualità della roccia "nostrane". Maurizio come me è entusiasta dell'idea. Partiti da Valbondione, saliamo di buon passo al rifugio Mario Merelli al Coca (1h20m), poi verso il lago di Coca dove prendiamo la deviazione per la normale. Arriviamo così all'attacco (1h dal rifugio), nei pressi di un piccolo intaglio, dopo aver risalito un ghiaioncello; da qui in poi sarà impossibile sbagliare: si prende lo spigolo e lo si tiene il più possibile, fino a sbucare in vetta. All'intaglio decidiamo di imbragarci e preparare dell'eventuale materiale, la corda per il momento la lasciamo nello zaino e procediamo in libera su semplici passaggi (max II°+) spesso esposti e sempre un po' instabili... Giunti alla base della torre dove c'è il tiro chiave, rimaniamo stupiti per la qualità della roccia: solida e compatta. Affrontare questo tiro (III°+?) per noi non avrebbe senso, rovinerebbe l'etica e la logica della salita: marciume orobico DOCG dall'inizio alla fine; "questo passaggio stona" ci diciamo ;-)))
Decidiamo così, saggiamente, di aggirarlo, visto anche che fino a quel punto la corda era rimasta ben riposta nello zaino, e visto anche (e sopratutto) che da quanto ci pare di aver capito, anche i primi salitori aggirarono quel passaggio; non siamo venuti fin qui per cercare "difficoltà" :-)
Poco dietro c'è un bel camino che porta alla cima della torre stessa, all'uscita della placca, dove andiamo a curiosare. Continuiamo così sul filo alternando sali scendi dove l'importante è sempre FBL... Intanto, alla nostra destra sotto di noi, vediamo la via normale piuttosto trafficata... In 2h10m dall'attacco arriviamo in vetta e finalmente possiamo rilassarci fisicamente ma sopratutto mentalmente gustandoci una meritata pausa... Giù veloci poi dalla cima al rifugio, per un altrettanto meritato ristoro, e poi alla macchina per il veloce rientro a casa... Salita di ampio respiro e assoluta soddisfazione sul Re delle Orobie. Sempre sotto lo sguardo della imponente Est del Redorta ed in completa solitudine che coi tempi che corrono è un lusso. La roccia è un peccato definirla "marcia": è la classica roccia orobica accatastata qua e là, pronta a franare al minimo errore; fondamentale è controllare ogni appoggio e ogni appiglio. Impressionanti alcune lastre appoggiate a non so cosa e sospese a sbalzo... Grazie Maurizio, ne abbiamo portata a casa un'altra bella anche oggi ;-)
Un saluto ai forti ragazzi incontrati in vetta, gente tosta ;-)
Partecipanti: io e Maurizio
Foto1: passaggini esposti
Foto2: ambiente
Foto3: croce di vetta
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