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Monviso, Cresta Est, 22/10/2017 | Tweet | Inserisci report |
Onicer | Zeno |
Regione | Piemonte |
Partenza | Pian del Re (2020m) |
Quota attacco | 2750 m |
Quota arrivo | 3841 m |
Dislivello | 2000 m |
Difficoltà | AD / IV ( III obbl. ) |
Esposizione | Est |
Rifugio di appoggio | Rifugio Sella (loc. invernale) |
Attrezzatura consigliata | Normale attrezzatura alpinistica per alpinismo facile su roccia |
Itinerari collegati | Monviso (3841m), per la cresta Est |
Condizioni | Ottime |
Valutazione itinerario | Eccezionale |
Commento | Entusiasmante trasferta ad Ovest fuggendo la perturbazione che interessa il Nord-Est: l’idea originale è quella di percorrere il celeberrimo Canale Coolidge sulla Parete Nord del Monviso ma basta uno sguardo alla montagna ancor prima di arrivare al parcheggio di Pian del Re per constatare la quasi totale assenza di neve e le non buone condizioni dell’itinerario.
Partiamo comunque con l’idea di percorrere la Via Normale. Una volta raggiunto, al lume delle pile frontali, il locale invernale del Rif. Quintino Sella incontriamo Gianluca e Luigi (quest’ultimo Guida Alpina di Savona) con cui stringiamo in breve amicizia. Hanno appena percorso la Cresta Est e ce la consigliano dandoci informazioni sul percorso. Il giorno successivo partiamo prima dell’alba e dopo neanche un’ora di avvicinamento siamo già impegnati sulla prima parte della cresta. Proseguiamo molto veloci senza sentire il bisogno di legarci fidi dell’esperienza su questi terreni maturata sulle montagne di casa. I passaggi sotto il Torrione St. Robert (di cui non abbiamo raggiunto la sommità) sono i più impegnativi (IV) ma con roccia ottima. Nella parte finale un finissimo strato di neve caduto nella notte ricopre le rocce sul vago ma è sufficiente prestare un po' d'attenzione senza bisogno di calzare i ramponi. Bruno ed io cominciamo a soffrire per la quota e siamo costretti a rallentare drasticamente il ritmo; Asso mentre aspetta ci prende benignamente in giro. Ultimi eleganti passaggi sul filo di cresta appena dopo il punto in cui si stacca la “Via della Lepre” ci permettono di raccordarci alla Normale e raggiungere la vetta spazzata dal vento. La discesa al rifugio e poi all’auto è molto lunga ma la bellezza e particolarità di questi luoghi a noi sconosciuti fa sì che non ci risulti noiosa. D’ora in poi ammireremo con occhio più amico la piramide del Monviso ogni qualvolta farà bella mostra di sé nei limpidi tramonti orobici invernali. Mòla mia, leù! |
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