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   Monviso, per la cresta Est
Zona  Piemonte - Alpi Cozie
Partenza  Pian del Re (2020m)
Quota attacco  2750 m
Quota arrivo  3841 m
Dislivello  2000 m
Difficoltà  AD / IV ( III obbl. )
Esposizione  Est
Rifugio di appoggio  Event. Rif. Sella
Attrezzatura consigliata  Corda 30 mt., casco, qualche cordino e fettucce, qualche friend medio-grande, ramponi
Orario indicativo 7-9h la salita; 6-7h la discesa
Periodo consigliato Agosto-Settembre
Descrizione Dal Pian del Re dirigersi verso la sorgente del Po (massi evidenti a sud della piana erbosa) e seguire il sentiero sempre ben segnalato (indicaz. rif. Sella). Alternando ripide salite a tratti pianeggianti, si passa prima dal lago Fiorenza (m 2120) e poi, arrivati ad una sella erbosa, ci si abbassa verso il sottostante Lago Chiaretto. Sempre seguendo i bolli bianco/rossi (attenzione a non sbagliare seguendo gli ometti verso dx), ci si abbassa fino al punto più basso del sentiero, e lo si segue fino al Colle del Viso (m 2650, 2h e 15’). A sx, a 15 min. di cammino, è ben visibile il rif. Sella, dove ovviamente si può anche pernottare spezzando la gita in 2 gg.
Dal colle del Viso si passa sul lato N del lago. Giunti nei pressi del conoide detritico, proseguire su pietraia sfasciumosa (SW) e risalire un ripido canalino spesso innevato, fino a raggiungere uno sperone roccioso a dx di esso (ca. 2750 m, chiodo giallo che indica l’attacco). Si risalgono facili gradoni rocciosi sul filo di cresta o leggermente sul lato sud (bolli gialli), alternati a tracce di sentiero. Poi la cresta si fa più ampia e si risalgono facili roccette e canalini detritici fin nei pressi del torrione Saint Robert, dove cominciano le vere difficoltà. Superato un primo canale un po’ verticale, dopo un breve traverso si arriva a una paretina di IV° (sosta sulla sommità). Nel successivo tratto, il più impegnativo (targa di marmo): si supera prima una placconata inclinata sul suo lato sx (chiodo) per poi uscire nei pressi di un masso sporgente, e poi un successivo piccolo dietro più verticale (cordino per assicurazione). Superato il dietro, si è ai piedi del torrione Saint Robert. Dopo un breve tratto, si punta alla sua sx e si scende brevemente nel ripido canalone detritico (m 3600). Ora ci sono due opzioni: superare il torrione oppure aggirarlo a sx. Nel primo caso si superano placche di IV+ e, dalla cima, si effettua una breve discesa in doppia sino al colletto. Nel secondo caso si traversa a sx seguendo bolli gialli fino a una stretta ed esposta cengia nei pressi di un ripido canalino detritico; risalire il canale e aggirare alla base il torrione (attenzione a eventuali scariche di sassi, consigliabile prendere il secondo canalino più a sx); riprendere così il filo di cresta. Si prosegue su ottima roccia risalendo le rocce sopra il canalone e si arriva a un altro torrione, che si aggira sul versante N della cresta; gli ultimissimi metri per tornare sul filo sono leggermente strapiombanti. Tornati in cresta, scendere ad un evidente intaglio sul lato sud di essa, dove si nota bene la scritta “Via della Lepre” (m 3700), una via di fuga piuttosto esposta che traversa un canalone detritico e pericoloso per scariche di sassi (sconsigliata!). Qui si affronta il tratto più impegnativo del percorso (chiodo giallo): una placca esposta piuttosto liscia e verticale, ma superabile grazie ad una lama alla sua dx, con begli appigli per i piedi. Poco più sopra un cavo metallico permette di assicurarsi e proseguire nel successivo tratto altrettanto ripido e faticoso (chiodo su comoda cengia). Proseguire stando sullo spigolo fino al termine della paretina (possibilità di fare sosta su spuntoni). Dopo una breve discesa (sud) si arriva a dx di un ultimo torrione e si passa a sx di un intaglio con buoni appigli. Poi, sempre sul filo di cresta, lasciare a dx la sommità del torrione e proseguire su terreno più facile anche se un po’ sfasciumso. Quando la cresta si fa più frastagliata, a ca. 3700 m di quota, traversare a mezzacosta e ricongiungersi col sentiero della via normale (bolli gialli), che in circa 10’ porta alla croce di vetta.
DISCESA: Seguire a ritroso l’ultimo tratto fatto in salita e poi scendere dalla via normale (versante sud, seguire MOLTO fedelmente i numerosi bolli gialli), superando tratti con tracce di sentiero alternati a tratti in cui occorre disarrampicare con attenzione. Giunti in fondo al canalone si traversa quasi in piano verso SE e si punta al lontano ma ben visibile passo delle Sagnette (3h dalla vetta); dal passo si scende ripidamente per circa 200 m con l’aiuto di catene e poi un ultimo lungo tratto di facile sentiero porta al rif. Sella (1h e 30’ dal passo) e quindi al colle di Viso e a Pian del Re.
Valutazione itinerario  Eccezionale
Commento  Tanto splendida quanto lunghissima cavalcata che richiede grande impegno fisico e condizioni di tempo stabili (con cresta pulita da neve). La discesa richiede altrettanto impegno e concentrazione perché molto lunga e in cui sono presenti diversi tratti in cui occorre disarrampicare e prestare attenzione al sentiero spesso sfasciumoso. Nei tratti più impegnativi della cresta sono presenti chiodi e spesso anche dei bolli gialli che indicano il giusto percorso. E’ opportuno procedere comunque in conserva, facendo dei tiri di corda nei punti più impegnativi. La prima parte della cresta è più semplice della seconda, e il percorso non è sempre obbligato; nel secondo tratto invece si sta pressoché sul filo e la roccia è sicuramente migliore. Consigliabile percorrere questa cresta verso tarda estate, quando non si trova più neve. N.B. Naturalmente è consigliabile spezzare la gita dormendo al rif. Sella (2h e 30').
FOTO 1: Dal rifugio Sella, vista sul percorso della cresta est.
FOTO 2: Il passaggio più impegnativo (IV°), poco oltre il torrione S. Robert.
FOTO 3: Dal Passo delle Sagnette, vista sul versante sud del Monviso, dove corre la via normale. Ai piedi del piccolo nevaio è posto il biv. Andreotti (non più agibile).
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