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   Cascatone del Pisgana, 13/12/2015
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Onicer  sorega   
Regione  Lombardia
Partenza  Ponte di Legno, Val Sozzine  (1318 m)
Quota attacco  2100 m
Quota arrivo  2400 m
Dislivello della via  300 m
Difficoltà  3+ / III
Esposizione in salita Nord-Ovest
Rifugio di appoggio  nessuno
Attrezzatura consigliata  Da cascata. Qualche friends può essere utile ma non indispensabile.
Itinerari collegati  Val Sozzine (2400m), Cascatone del Pisgana
Rischio valanghe  1 - Debole
Condizioni  Ottime
Valutazione itinerario  Ottimo
Commento Viste le pietose e per nulla incoraggianti relazioni su ghiaccio di questi giorni questa cascata ci ha riservato una gran pregevole sorpresa. Primo per la qualita e quantità di ghiaccio trovato e poi per la lunghezza del flusso che difficilmente si può trovare dalle nostre parti. Abbiamo scalato ben sette tiri tra i 45 e 55 m l'uno per un totale di ben 350 m di sviluppo. Mica poco per questi tempi di magra, anzi di bagnate colate. L'impegno globale non è da sottovalutare tra avvicinamento, scalata, discesa e rientro al parcheggio per cui è meglio essere previdenti e portarsi una lampada frontale. Arrivati in val Sozzine abbiamo temporaggiato a lungo incerti sul da farsi. Siamo saliti anche verso il Passo del Tonale per vedere meglio le condizioni e osservare tra l'altro che la cascata del Tonale è secca e non scalabile.
Dalla strada infatti sembrava che la parte iniziale del cascatone fosse priva di ghiaccio, ma di fatto era semplicemente nascosto dalla roccia. L'avvicinamento è comodo perché è completamente senza neve ma richiede comunque non meno di un'ora di mezza (800 m di dislivello). Alla base della cascata notiamo con piacere che già due cordate sono in azione. Non con qualche dubbio per quello che potrebbe cadere dall'alto partiamo a nostra volta visto che la cascata sale con diversi angoli e punti riparati. La cascata è tutta in ghiaccio, non c'è un solo metro coperto di neve. Il ghiaccio nella prima parte è piuttosto secco e non di rado fa bolle sotto i colpi delle picozze, ma la salita dalle difficoltà contenute perdona questo svantaggio. Superate le due cordate procediamo verso l'alto "sverginando" la colata che non presenta alcun segno di passaggio (ma molto probabilmente qualcuno ci aveva già messo il naso nei giorni scorsi). Nella parte alta la qualità del ghiaccio è ottima con l'ultimo tiro addiritura con ghiaccio leggermente "burroso", ma estremamente solido. Abbiamo sostato sempre su viti tranne che per l'ultima sosta alla fine del flusso su chiodi e spuntone. Sono comunque presenti soste su chiodi ai bordi della cascata. Alla fine della cascata siamo usciti sul ripiano per valutare una eventuale discesa a piedi per il ripido canale trovando anche la prima sosta di calata, ma la mancanza di neve ci ha fatto optare per una discesa a doppie dalla cascata. Dalla prima calata si scende per 45 m puntando a destra (faccia a monte) e arrivando a una sosta a chiodi con cordone sul lato destro della cascata. Da qui si scende per altri 40 m incontrando una sosta inutilizzabile con un chiodo divelto e cordone marcio. Abbiamo proseguito per altri 10 m sostando su ghiaccio nello stesso punto della salita e da qui con abalakov da realizzare siamo scesi per altri 35 m alla sosta successiva in una larga conca. Dalla sosta a chiodi altra calata di 55 m a una sosta su albero. Da qui altri 50 m a una sosta a chiodi con kevlar nuovo. Da qui con 60 m siamo arrivati quasi alla base di sinistra (faccia a monte) dove si può sostare su di un friend rosso BD. Da qui 7/8 metri di disarrampicata facile portano sul ghiaione. In alternativa si deve fare un'altra abalakov quando si è ancora nella cascata. Gran giornatone per il gran cascatone con il super veloce Fabio.

Fotoreport a questo link: https://www.facebook.com/mauro.soregaroli/media_set?set=a.10208685901971411.1073741913.1426945726&type=3&pnref=story

Foto 1: la cascata vista dal sentiero verso quota 2000 m
Foto 2: nella parte bassa incassata fra le rocce
Foto 3: la parte alta dove si sviluppano gli ultimi tre tiri
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