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Monte Sponda Vaga, per la Valle dell'Asta, 08/03/2009 | Tweet | Inserisci report |
Onicer | Fedora |
Gita | Monte Sponda Vaga, per la Valle dell'Asta |
Regione | Lombardia |
Partenza | Lizzola (1200 m) |
Quota arrivo | 2070 m |
Dislivello | 870 m |
Difficoltà | MS+ |
Esposizione in salita | Nord-Est |
Esposizione in discesa | Nord-Est |
Itinerari collegati | Monte Sponda Vaga (2070m), per la Valle dell'Asta |
Neve prevalente | Trasformata |
Altra neve | Trasformata |
Rischio valanghe | 3 - Marcato |
Condizioni | Ottime |
Valutazione itinerario | Buono |
Commento | Visto il pericolo valanghe ancora alto, siamo partiti con l’idea risalire le piste fino allo Sponda Vaga; arrivati a Lizzola vediamo gente scendere dalla Manina su una neve dura (anche il Sasna era tracciato). Così risaliamo la Valle dell’Asta e, in effetti, la neve è dura e ben assestata. Infatti sarà una bellissima discesa, anche se non particolarmente lunga: prime curve dalla vetta su farina leggermente pesante, poi per circa 150 mt. neve polverosa con una fragilissima crosticina per niente fastidiosa (grazie forse all’ora tarda di partenza e all’esposizione a NE!). Sotto i 1700 mt una spanna di farina sopra un fondo perfettamente trasformato. Infine negli ultimi 200 mt. neve primaverile fino in fondo. Pericolo valanghe 3, ma stando bene sull’itinerario di salita, non ci sono particolari problemi; un po’ più di attenzione in discesa dopo la conca alla base del Pizzul e del Barbarossa, tra i 1900 e i 1800 mt., dove è bene evitare i pendii più ripidi. Partecipanti: Fedora e Ivan.
FOTO 1: Risalendo la parte finale della Valle dell'Asta. FOTO 2: Sguardo all'indietro verso il Sasna e, a sx, la chiesetta della Manina. FOTO 3: Dalla vetta, il Pizzo di Petto (a sx) e il Vigna Vaga. |
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