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   Polluce, Parete Ovest, 04/07/2010
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Onicer  k2   
Regione  Valle d'Aosta
Partenza  Champoluc - Saint Jacques  (1680 m)
Quota attacco  3800 m
Quota arrivo  4092 m
Dislivello della via  180 m
Difficoltà  PD+ ( pendenza 45° )
Esposizione in salita Ovest
Rifugio di appoggio  Guide di Ayas
Attrezzatura consigliata  Alpinismo classico su ghiaccio
Itinerari collegati  Polluce (4092m), Scivolo Ovest
Rischio valanghe  1 - Debole
Condizioni  Ottime
Valutazione itinerario  Ottimo
Commento A breve il video della salita e la traccia

Finalmente, dopo il gemello Castore, la Capanna Margherita e un pezzo del Gran Paradiso, è arrivato il Polluce a dare un po’ di contenuti al mio scarno archivio di cime sopra i 4000 metri…. anzi, più che scarno, desertico.
Proprio il fatto di averne messo in saccoccia un altro, mi rende dolce il pensiero di doverne salire solo 80 invece di 81 per finire di oltraggiare le cime più alte delle alpi, nelle prossime tre o quattro vite.
Tornando con i piedi per terra, anche quello trascorso è stato un gran bel weekend grazie sia alla sezione CAI di Treviglio (che ha organizzato la gita) che alla solida compagnia dell’anello di sosta… fidi compagni delle scorribande domenicali.
L’avventura è cominciata a Saint Jacques ove, per risparmiarci circa 500 metri di dislivello ma 8 km di sviluppo, ci siamo regalati il servizio taxi-jeep fino al Pian di Verra Superiore. Da qui, con circa altri 700 metri di dislivello, siamo giunti prima al Rifugio Mezzalama e, dopo altri 400 metri, al Rifugio Guide d’Ayas, ambita meta del nostro primo vagare. Appena in tempo per evitare un bel temporale che ha ingrigito cime e valli.
Il pomeriggio è trascorso sotto il segno del ripasso… cordata…. poldo…. paranco…. mezzopoldo…. unquartodipoldo…. pettodipoldo… il tutto, sotto l’insegna del “Che bello essere qui”. La cena a base di un consolidato menu “pasta o minestrone?” è stata il preludio di una notte immersa nel vento che ha fischiato fino alla sveglia e a provocato lo “spalancamento” della finestra della camera.
Ore 3.40 sveglia, vestizione, preparazione, colazione, insomma tutto ciò che finendo in -zione rende possibile l’inizio della salita. Il vento è andato a riposarsi e la neve, pur non essendoci stato rigelo, sembra buona.
Decidiamo di velocizzare la salita tralasciando la via normale fatta di roccette e canaponi e saliamo la parete ovest, ovvero uno scivolo di 45° (Vorrei sapere chi è stato il gigante che l’ha tracciato…) che porta fino alla Madonnina dell’anticima. Il resto è una bella crestina fino alla vetta che, anche se senza croce, Madonnina o libro, regala una vista ad angolo giro che spazia dal Monviso fino ai primi 4000 svizzeri…
La discesa è avvenuta inizialmente lungo la via normale e, quindi, attraverso un canalino che un po’ faccia a monte, un po’ faccia a valle ci ha riportati fino alle nostre tracce prima dello scivolo. Tralascio, per pietà verso me stesso, il racconto della mia discesa sui canaponi e del groviglio di machard creatosi….
Tutto quello che segue è una lunga discesa fino al Pian di Verra Superiore ove, per fortuna o grazia divina, abbiamo incontrato la nostra jeep che per pietà e 10 eurozzi a cranio, ci ha traghettati fino alla nostra auto.
Anche questa giornata è stata Polluce in sù (scusate ma non ho potuto farne a meno).
Alla prossima
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