Zona |
Svizzera - Vallese |
Partenza |
Gasenried (1660 m) |
Quota attacco |
3303 m |
Quota arrivo |
4327 m |
Dislivello |
1400 m Dal Gaejoch alla vetta |
Difficoltà |
AD ( pendenza 45° / III in roccia ) |
Esposizione in salita |
Varia |
Rifugio di appoggio |
Bordierhutte |
Attrezzatura consigliata |
Completa da alpinismo, casco, corda da 30m sufficiente, qualche cordino dadi e friend (pochi) per conserva protetta, qualche vite da ghiaccio |
Orario indicativo |
14 ore |
Periodo consigliato |
Luglio - Settembre |
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Descrizione |
L’accesso al rifugio avviene per comodo e ben tracciato sentiero da Gasenried in circa h 3:30 attraversando in ultimo il ghiacciaio, senza difficoltà.
Dal rifugio percorrere a ritroso il sentiero d’accesso aiutati dai catarifrangenti che permettono un facile attraversamento del ghiacciaio sottostante. Sul lato opposto della valle si inizia a salire una cengia obliqua da sinistra a destra con alcuni passaggi esposti e un breve tratto attrezzato fino a giungere ad un vasto macereto moderatamente ripido. Risalirlo verso sinistra (ovest) cercando di rintracciare gli ometti e le vaghe tracce di passaggio. Giunti vicino alle ripide pareti rocciose che sbarrano il macereto continuare appoggiando verso sinistra (sud) su terreno scomodo e rare tracce di passaggio. Man mano che si prende il terreno aumenta di pendenza e si trova anche qualche facile placca rocciosa appoggiata. Superare le placche e continuare decisi a sud fino a raggiungere il Galenjoch (3303 m, h 2:00). Percorrere la cresta pianeggiante in direzione sud-sudest fino ad un primo torrione che si supera direttamente. Il percorso che segue non è mai obbligato ne’ difficile, si segue fedelmente la cresta appoggiando spesso sul versante occidentale per superare i tratti più impegnativi. Si giunge cosi al ChiliDirruhorn (3859m 5 ore). Dalla aerea sommità abbassarsi tre metri sul versante orientale (III-, esposto) e per un fessura su roccia salda scendere alla selletta sottostante dove una corda fissa aiuta a traversare su cengia per superare un risalto della cresta. Proseguire su terreno facile fino alla Selle, da dove inizia la salita al Dirruhorn (terreno misto, 45° II) senza particolari difficoltà in buone condizioni. Dalla vetta del Dirruhorn abbassarsi sul versante occidentale quindi per la cresta sudest su blocchi e rocce sfasciate (faticoso) fino al Dirrujoch dove si trova la prima e unica via di fuga, non banale, che segue una serie di fittoni infissi nella roccia sul bordo sinistro idrografico del canale nevoso e permette di raggiungere il Riedgletscher (h 6:30). Traversare a mezzacosta sempre sul versante ovest per superare una parte della cresta interessata da una frana (da evitare, delicato) quindi risalire per canalini e roccette al filo della cresta prevalentemente nevosa fino alla sommità dell’Hobarghorn che si raggiunge con un ultimo breve e ripido tratto abbastanza esposto sulla parete nord (h 8:00). Abbassarsi ancora sulla cresta facilmente fino allo Stecknadeljoch per poi riprendere la salita su roccette verso lo Stecknadelhorn (h 9:30), stando preferibilmente sul lato meridionale e aggirando a destra un torrione più pronunciato. Gli ultimi metri sono un po’ esposti ma facili. La discesa verso il Nadelhorn è facile su cresta nevosa. Giunti alla base del castello roccioso tagliare a sinistra in ripido mezzacosta (attenzione se ghiacciato) in direzione della cresta nordest (via normale dalla Mischabelhutte
) per la quale si perviene facilmente alla vetta (h 11:00).
Discesa: ripercorrere la via normale di salita fino al Windjoch, quindi per ripido pendio abbassarsi sul Riedgletscher dapprima verso ovest, quindi quando la pendenza lo permette traversare verso nord puntando alle rocce del Balfrin. Solitamente su pista ben tracciata si raggiunge il rifugio senza difficoltà con buone condizioni del ghiacciaio che comunque presenta dei punti abbastanza crepacciati (h 14:00)
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Valutazione itinerario |
Ottimo |
Commento |
Itinerario visto |
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Immagini |
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