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Bietschhorn, dalla cresta Nord | |
Zona | Svizzera - Vallese | |
Partenza | Ausserberg (Choruderri, ingr. galleria) (1250 m) | |
Quota attacco | 3300 m | |
Quota arrivo | 3934 m | |
Dislivello | 640 m Disl. dal rifugio: m 1200; disl. totale 2800 m | |
Difficoltà | AD+ ( pendenza 50° / IV in roccia ) | |
Esposizione in salita | Nord | |
Rifugio di appoggio | Baltschiederklause, m 2783 | |
Attrezzatura consigliata | Corda 30 m (sufficiente per le due doppie dai gendarmi), materiale classico da ghiacciaio, un paio di friend, 5-6 cordini, 5-6 rinvii | |
Orario indicativo | 5h e 30 alla Baltschiederklause; 5-6h alla vetta | |
Periodo consigliato | Luglio-Settembre | |
Descrizione | 1° GIORNO: Da Ausserberg si può: 1) proseguire in auto lungo la strada asfaltata (strada a pagamento, 8 franchi x 2 giorni. Si paga alle macchinette automatiche del paesino), fino a Choruderri (m 1250). Ad un bivio scendere su strada sterrata a sx e poco dopo parcheggiare proprio davanti alla galleria da percorrere (1,6 km, buia, obbligo di frontalino). Usciti dalla galleria proseguire lungo il sentierino (al primo bivio tenere la dx) che, dopo un lungo tratto pianeggiante, si inoltra nella valle.
2) Oppure partire a piedi da Ausserberg (m 1000) seguendo il sentiero (indicaz. per il rifugio) che costeggia il torrente Ballschieder e si ricongiunge poi all’it. descritto sopra. Calcolare un’ora in più di cammino. Arrivati a Chiemattu (m 1625), risalire lungamente il vallone e, su terreno finalmente più ripido, raggiungere prima Martischipfa (m 1937) e poi Hohbitzu (m 2199). Un successivo lungo tratto in piano, alla base del ghiacciaio, conduce all’ultimo ripido pendio che, con molti zig-zag, porta al rifugio (m 2783). 2° GIORNO: Dal rifugio, grazie a dei riflettori e numerosi omini di sassi sotto lo Jagihorn, raggiungere la riva sx orografica dell’Ussre Baltschiedergletscher. Senza difficoltà ma facendo attenzione ai diversi crepacci, con dir. NW raggiungere il Baltschiederjoch (1h e 45’ dal rif.). Piegando ora verso SW, portarsi, su pendenze via via più ripide, all’attacco delle roccette della cresta nord, tenendosi inizialmente tra un evidente canale nevoso (a dx) e il filo vero e proprio della cresta (a sx). Scalare questo tratto roccioso fino al suo termine (q. 3470 m); da qui la cresta diventa nevosa ed aerea. Raggiungere la quota 3706, oltre la quale la cresta diviene meno ripida. Poco dopo si incontrano due passaggi piuttosto impegnativi (III/III+), ma su ottima roccia. La cresta prosegue alternando tratti nevosi a tratti rocciosi, fino ad incontrare due gendarmi con passaggi piuttosto impegnativi (IV°, spit). Superato questo tratto, la cresta si fa per lo più nevosa, ma molto aerea in alcuni tratti. Si raggiunge infine il punto dove ci si congiunge con la cresta W, da dove si alternano più roccette a tratti di neve. Un ultimo traverso finale piuttosto esposto permette di guadagnare la croce di vetta (5-6h). DISCESA: per l’it. di salita. La discesa è piuttosto lunga; calcolare circa un’ora in meno rispetto alla salita. |
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Valutazione itinerario | Eccezionale | |
Commento | Il fatto che il Bietschhorn non è un 4000, l’ambiente è selvaggio e isolato e l’avvicinamento al rifugio è lunghissimo, fa sì che questa stupenda montagna sia poco frequentata. La cresta finale presenta qualche passaggio impegnativo (III/IV°), ma la roccia è molto buona e, dove occorre, ci sono spit. Superba montagna da qualsiasi versante la si guardi! La cresta è un fantastico susseguirsi di roccette, pendii nevosi, creste aeree e placche rocciose da superare. Prestare molta attenzione anche alla discesa, lunga e faticosa.
FOTO 1: Dal rifugio, vista sull’itinerario della cresta N del Bietschhorn. FOTO 2: Verso la parte finale, dove l’itinerario si incontra con quello proveniente dalla cresta W. FOTO 3: Primi metri di discesa dalla vetta, molto molto aerei. |
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Itinerario visto | 17558 volte | |
Immagini | |
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