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   Bietschhorn, dalla cresta Nord, 28/09/2014
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Onicer  Fedora   
Regione  Svizzera
Partenza  Ausserberg (Choruderri, ingr. galleria)  (1250 m)
Quota attacco  3300 m
Quota arrivo  3934 m
Dislivello della via  640 m
Difficoltà  AD+ ( pendenza 50° / IV in roccia )
Esposizione in salita Nord
Rifugio di appoggio  Baltschiederklause, m 2783
Attrezzatura consigliata  Corda 30 m (sufficiente per le due brevi doppie dai gendarmi), materiale classico da ghiacciaio, un paio di friend, 5-6 cordini, 5-6 rinvii
Itinerari collegati  Bietschhorn (3934m), dalla cresta Nord
Rischio valanghe  1 - Debole
Condizioni  Eccellenti
Valutazione itinerario  Eccezionale
Commento Sabato mattina, appena superato il Passo del Sempione, il Bietschhorn già ci appare e ci fa sognare... Che montagna! Da Ausserberg si percorre in auto la strada a pagamento (8 fr., macchinetta automatica) fino all’ingresso della lunghissima galleria (1,6 km, quasi 20 min a piedi) completamente buia (frontalino!). In ca. 4h e 30 totali (compresa sosta pranzo) siamo alla Baltschiederklause. L’indomani partenza alle 4,50 dal rifugio; dopo ca. 40’ di sentiero (ometti, segni rossi e vernice riflettente) arriviamo sul ghiacciaio, calziamo i ramponi e ci leghiamo (io con Lidia, Giò con Roby), facendo attenzione ai molti i crepacci. Alle 7 siamo all’attacco delle prime facili roccette, mentre il cielo comincia a schiarirsi. Quando, dopo 250 m, sbuchiamo sulla cresta nevosa... è il paradiso: sembra la Biancograt! Condizioni perfette di neve lungo tutto il pendio e la successiva aerea cresta. Poi comincia la fascia rocciosa; superiamo i due gendarmi di IV° (spit, roccia pulita e ottima), così come pure un altro paio di passaggi sul III°. Gli ultimi 100 m sono su cresta moooolto aerea! L’arrivo in vetta (dopo 5h e 10’ dalla partenza) è emozionante! Ma la discesa ci richiederà altre 4h e 30’ (facendo diverse sicure) fino al rifugio. Possibilità di fare doppie dai 2 gendarmi dove sono presenti spit (ATTENZIONE al 2° gendarme che si incontra in discesa, dove c’è una fettuccia rossa incastrata nella roccia, ma non proprio sicura!). Sosta ristoratrice al rifugio e poi scendiamo verso valle. Purtroppo, essendo l’ultimo giorno di apertura, i rifugisti hanno tolto i due ponticelli posti 400 m sotto il rifugio, fondamentali per attraversare il grosso e impetuoso torrente. Giò fa un... salto mortale e riesce ad attraversarlo comunque; noi preferiamo cercare un altro punto e così scendiamo ripidi pendii fino al grande pianoro. Ma non abbiamo alternative e non ci resta che entrare in acqua (fino al ginocchio!) e attraversare il torrente. Alle 20 siamo all'auto, dopo 2800 m di discesa... Che giornata! Meteo: 2 giornate di sole stupende e temperature perfette. Partecipanti: Fedora, Lidia, Giò Rovedatti e Roby Pozzoli.
FOTO 1: Sbucati sulla cresta nevosa, dopo le prime roccette... il paradiso! Sembra quasi la Biancograt
FOTO 2: Lidia mi segue sul secondo gendarme di IV°. Sotto di lei, Giò 4000.
FOTO 3: L’aereo tratto finale verso la vetta.
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