Descrizione |
Dalla partenza della seggiovia Chamolé seguire la pista da sci che sale nel bosco, fino al suo termine. Quindi, a circa 2400m, proseguire lungo una valletta per un breve tratto e poi deviare a sx seguendo una stradina che, in mezzacosta, conduce al Lago di Chamolé (sent. n. 19B). Costeggiato il lago, con dir. SE risalire i ripidi pendii che portano al Colle di Chamolé (2641m), da dove poi si scende per circa 150m sul versante opposto (sentiero estivo). Si arriva così nell’ampia conca ove sono posti il rifugio e il Lago di Arbolle (2520). (NB. In questo tratto, seppur breve, è richiesta attenzione perché è piuttosto ripido e slavinoso). Ora con dir. SW seguire il vallone fino ad una piana; tenersi alla sua sx continuando verso NE, salendo tra dossi e vallette, fino ad arrivare al Lago Gelato (ca. 3000m). Risalire poi il successivo pendio sempre più sostenuto (35-38°), che porta al Passo Tre Cappuccini (3241 m); lo si nota bene in quanto sono presenti tre evidenti torrioni rocciosi. Dopo un ulteriore breve ma ripido tratto (da superare eventualmente a piedi), si raggiunge l’ampio crestone S del M. Emilius: tratti nevosi alternati a facili roccette portano alla croce di vetta. Affacciandosi sul versante nord, 3000m più in basso, la città di Aosta.
DISCESA: Per l’itinerario di salita. Con condizioni di neve sicurissime, è anche possibile scendere dal canale sud, inizialmente sui 45°, poi 40°, abbastanza ampio. Per evitare una strozzatura rocciosa che potrebbe impedire di proseguire la discesa fino in fondo al canale, conviene, a circa metà di questo, tagliare a sx per scendere da pendii altrettanto ripidi ma solitamente più innevati, che riportano poi lungo l’itinerario di salita nella conca sotto il passo Tre Cappuccini. Nel caso si optasse per la discesa dalla vetta sci ai piedi, occorre studiare bene la discesa durante la salita al passo, così da individuare il pendio migliore per la discesa. Altrimenti dall’alto sarebbe molto difficile poterlo fare. |