Descrizione |
Dalla fine del piccolo paese di Fuorns, seguire la stradina che, passando tra alcuni gli alpeggi (naturalmente si può anche “tagliare” per i prati), porta all’Alpe Puzzetta (m. 1861), di un vivacissimo color rosso. Seguendo il sentiero estivo (indicaz. Val la Buora), scendere perdendo circa 50 mt., fino a portarsi fuori dal boschetto (con buon innevamento, a circa q. 1700, si può prendere una stradina che, verso dx, si immette nel bosco, e si ritrova poi con il percorso proveniente dall’Alpe Puzzetta, che però evita la discesina di 50 mt.). Tenersi sulla sx (destra orogr.) e attraversare il torrente grazie ad un ponticello. Seguire l’evidente vallone, prima con dir. E e successivamente S, su pendenze sempre più sostenute. A un certo punto ci si trova di fronte ad un enorme sbarramento roccioso; si passa quindi sulla dx di questo, risalendo un ripido canale, fino a circa q. 2300 mt. Si prosegue ora in dir. SE, superando il dosso morenico che si trova a sx di un altro pendio piuttosto sostenuto. Più in alto si può notare la seraccata del ghiacciaio Davos la Buora. Dopo un brevissimo tratto semipianeggiante, si risale un ripido tratto verso sx, mettendo così piede sul ghiacciaio. Proseguire sempre verso SE, passando a sx delle seraccate; piegare poi verso S, sul pianeggiante ghiacciaio da Medel, per un tratto piuttosto lungo. Puntare alla massima depressione della cresta E del Piz Cristallina (m. 3003), oltrepassarla e scendere per pochi metri sul versante opposto, verso dx. Proseguire ora verso W traversando il versante S della montagna, fin quasi a raggiungere il lato opposto, proprio sotto la vetta. Risalire l’ultimo tratto con diverse inversioni, e poi a piedi o con gli sci, a seconda dell’innevamento, fino all’omino di vetta.
DISCESA: Per l’itinerario di salita. Con condizioni sicure e ottima tecnica sciistica, è possibile scendere direttamente dal versante N, da pochi metri sotto la vetta. NB. Giunti nei pressi del ponticello in fondo alla valle, è consigliabile risalire i 50 mt. fino all’Alpe Puzzetta, per sfruttare di più e meglio i bei pendii prativi che riportano al paese. |