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celaf
Registrato: 05/03/08 09:44 Messaggi: 220
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Inviato: Sab Ago 08, 2009 7:50 pm Oggetto: Rotgrat - Taschorn, ma Mischabeljoch biwak mai piu! |
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Nei giorni scorsi io e la Piki decidiamo di traversare il Taschorn facendo tappa al rinomato Mischabeljoch biwak. Per rendere più interessante la salita (e spinto da l'insistenza etsenuante della Piki che quando si fissa di una cosa va accontentata, e non dico cosa ha in mente ora...) pensiamo di salire al Bivacco traversando l'alphubel (che avevamo già salito!!!) salendo per la Rotgrat e scendendo dalla cima al bivacco. E così è stato: una bellissima salita, prevalentemente su roccia, un po' lunghina.... La via, infatti, dopo un primo tratto facile piuttosto lungo si inoltra su uno sperone ritto, ma ritto, a tratti verglassato (vista l'esposizione a ovest) e in cui ci si perde un po' a ricercare la via di salita, tutt'altro che intuitiva, che dovrebbe prevedere massimo il 4° grado. Belli ma delicati i pendii di uscita finali.
Giunti al bivacco nel pomeriggio constatiamo che sono liberi gli ultimi due letti, se non che arriverranno persone dal ghiacciaio e altri dalla stessa Rotgrat, di cui due alle 22:30 di notte (maledetti loro, che hanno fatto un casino bestiale...).
Quindi:
30 persone nel bivacco di cui la maggioranza in villeggiatura (non vi dico i litigi per appropriarsi della stufa a legna...).
Donne impazzite divise tra: rimestare dentro pentoloni nauseabondi e spaccar legna con una scure dentro il bivacco (ho trovato il casco ripieno di pezzi di legno e ho temuto per la corda appesa a due centimetri di distanza dai ciocchi...)
Uomini che correvano su e giù con enormi pentoloni di neve.
Cesso strapieno che gocciolava liquami fetidi su chi (tra cui i presenti) si trovava a transitare sotto il bivacco.
Crocchi di szizzeri (tedeschi?) che sulle brande intendevano fare conversazioni da bar.
Mancanza totale di ossigeno nella stanza (l'unica finestra è sbarrata).
Conclusione: annaspando in cerca di un po' di aria ho abbandonato il letto tanto faticosamente guadagnato per andare a sdraiarmi in cucina insieme ad una sarabanda di persone e non ho chiuso mai occhio.
Giorno 2°: Taschorn.
La Piki è in una forma strepitosa. Mi sento un sacco di patate con uno zaino che spiomba. Le gambe sono ciocchi di legno. Fatico a raggiungere il Taschorn, ma che soddifazione!!!Anche perché si tratta dell'ultimo colosso del Vallese per me e la Piki.
Guardo la traversata verso il Dom che è in programma e abbozzo un: "la vuoi veramente fare, ci tieni tanto?". Ed è qui che la Piki rivela tutto il suo volto umano: "se non ti senti non importa, sarà bellissimo scendere dalla faccia nord come Mummery e signora quando salirono la Teufelsgratt".
Così ci gettiamo a capofitto lungo le ripide pendenze nord (qualche tratto di ghiaccio ripido) per raggiungere dopo tanti crepacci finalmente la kinhutte e taschalpen.
Un gran bel giro. _________________ Sia pur irrazionali, nel lento divenire, certi gesti li compiamo non per apparire ma solo perché siamo |
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piki
Registrato: 05/03/08 08:09 Messaggi: 149
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Inviato: Dom Ago 09, 2009 4:49 pm Oggetto: |
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Ma quale forma strepitosa! Ma quale volto umano! (No... beh.. quello mi auguro di sì...)
Ero "stanchina" pure io, che non ho avuto la forza di lasciare il letto per il pavimento della cucina ed ho respirato anidride carbonica per tutta la notte... Senza contare che il caldo terribile già delle prime ore della mattina non mi invogliava affatto a ritrovarmi tardi sulla noiosa (almeno per me) discesa dal Dom (Festigrat o normale che fosse stata).
E poi sono finiti i tempi in cui Celaf mi chiamava "il suo sherpa"... da quando ho un ginocchio così così il suo zaino è decisamente pesante!
Il giorno della Rotgrat, poi, ero io in cattiva forma e Celaf si è cimentato sui passaggi più delicati della via, compreso un traverso un tantino esposto (che ha ben protetto con friend).
Proprio a proposito della Rotgrat vorrei aggiungere due parole. Ricordo che due on-icers l'hanno salita (mi sembra in ottobre dell'anno scorso) con neve fresca (tracciandola pure): complimenti!
Fino al buttress finale -in condizioni praticamente asciutte come l'abbiamo salita noi- è piuttosto semplice, si va rapidi di conserva.
La parte finale -molto bella in verità- è però insidiosa, perché verglassata e scivolosa (la mattina) e, come ha detto Celaf e, se non ricordo male, anche i due on-icers, la via è difficile da individuare.
Segnalo che abbiamo trovato due fix subito all'inizio, poi un vecchio chiodo (questo prima del traverso), niente più. In realtà i fix dovrebbero essere tre, come ci ha detto una simpaticissima guida italiana che abbiamo conosciuto in vetta al Taschhorn e che aveva anche lui salito la Rotgrat -che già conosceva- il giorno prima (più sul tardi, forse per trovare la roccia asciutta ma perdendosi le brande al bivacco...). I fix sarebbero stati messi circa un anno fa a seguito di un incidente che ha coinvolto una guida con cliente. Il terzo fix noi ce lo siamo perso...
Saluti |
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gian54
Registrato: 15/02/07 12:31 Messaggi: 638 Residenza: Gavardo
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Inviato: Dom Ago 09, 2009 9:37 pm Oggetto: |
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Bravi complimenti, Rotgrat e Tasch bella accoppiata.
Com'è andata la discesa del ghiacciaio? Non vi siete fatti ingannare come noi dalle indicazioni sulla roccia!
Peccato che il bivacco fosse affollato, noi eravamo una quindicina e siamo stati da Dio  |
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Domonice Site Admin
Registrato: 08/02/07 23:39 Messaggi: 10747 Residenza: Franciacorta
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Inviato: Mer Ago 12, 2009 5:09 pm Oggetto: |
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azz che traversate che vi sparate...  _________________ www.on-ice.it
- i limiti sono nella tua testa - |
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LorenzOrobico
Registrato: 08/02/07 23:23 Messaggi: 9209 Residenza: Trescùr (BG)
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Inviato: Gio Ago 13, 2009 8:32 am Oggetto: |
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Gran bel giro, ma non vi invidio l'esperienza al bivacco...  _________________ Ascolta e dimentica, vedi e ricorda, fai e capisci.
Visita il mio blog |
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leo
Registrato: 25/02/08 21:43 Messaggi: 6823 Residenza: 3gasio
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Inviato: Gio Ago 13, 2009 9:11 am Oggetto: |
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LorenzOrobico ha scritto: | Gran bel giro, ma non vi invidio l'esperienza al bivacco...  |
Da quello che si sente in giro i bivacchi in quota in questi giorni sono presi d'assalto  _________________ “quello che facciamo non viene mai compreso, ma sempre e soltanto apprezzato o disprezzato.” |
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Giacomo cordamolla
Registrato: 12/02/07 21:01 Messaggi: 1084 Residenza: Monticelli Brusati (Brescia)
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Inviato: Mar Ago 25, 2009 12:31 pm Oggetto: |
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piki ha scritto: | Ma quale forma strepitosa! Ma quale volto umano! (No... beh.. quello mi auguro di sì...)
Ero "stanchina" pure io, che non ho avuto la forza di lasciare il letto per il pavimento della cucina ed ho respirato anidride carbonica per tutta la notte... Senza contare che il caldo terribile già delle prime ore della mattina non mi invogliava affatto a ritrovarmi tardi sulla noiosa (almeno per me) discesa dal Dom (Festigrat o normale che fosse stata).
E poi sono finiti i tempi in cui Celaf mi chiamava "il suo sherpa"... da quando ho un ginocchio così così il suo zaino è decisamente pesante!
Il giorno della Rotgrat, poi, ero io in cattiva forma e Celaf si è cimentato sui passaggi più delicati della via, compreso un traverso un tantino esposto (che ha ben protetto con friend).
Proprio a proposito della Rotgrat vorrei aggiungere due parole. Ricordo che due on-icers l'hanno salita (mi sembra in ottobre dell'anno scorso) con neve fresca (tracciandola pure): complimenti!
Fino al buttress finale -in condizioni praticamente asciutte come l'abbiamo salita noi- è piuttosto semplice, si va rapidi di conserva.
La parte finale -molto bella in verità- è però insidiosa, perché verglassata e scivolosa (la mattina) e, come ha detto Celaf e, se non ricordo male, anche i due on-icers, la via è difficile da individuare.
Segnalo che abbiamo trovato due fix subito all'inizio, poi un vecchio chiodo (questo prima del traverso), niente più. In realtà i fix dovrebbero essere tre, come ci ha detto una simpaticissima guida italiana che abbiamo conosciuto in vetta al Taschhorn e che aveva anche lui salito la Rotgrat -che già conosceva- il giorno prima (più sul tardi, forse per trovare la roccia asciutta ma perdendosi le brande al bivacco...). I fix sarebbero stati messi circa un anno fa a seguito di un incidente che ha coinvolto una guida con cliente. Il terzo fix noi ce lo siamo perso...
Saluti |
Per prima cosa complimenti visto che vi siete sparati una bella accoppiata che richiede sicuramente gran resistenza e capacità su terreni d'alta quota.
Finalmente qualcuno che conferma la lunghezza della Rotgrat, temevo io di essere un impedito e lento ma la vostra testimonianza (visto anche gli altri itinerari che vi sparate, che non mi sembrano affatto facili e brevi) mi risolleva.
Ora son di fretta ma se mi lasci un messaggio privato con una mail ti posso mandare una relazione (entro inizio settimana prossima) dell'itinerario da noi seguito, così magari puoi confrontare i tuoi ricordi sull'ultima parte (il bastione sommitale).
I fix comunque noi li abbiamo trovati tutti e 3: il primo all'inizio della cengia-rampa leggermente ascendente da sinistra a destra, il secondo alla fine di essa e il terzo in successione al secondo dove si sosta (circa 20 m sopra il secondo in verticale). Son tutti e 3 messi in punti stategici dove sostare. Noi abbiam trovato i più grossi problemi di orientamento sul tiro subito dopo il 3° fix dove mi son inventato una variante che si è rivelata la parte più dura dell'ascensione (IV+ forse).
Comunque come ti ho detto sopra se mi lasci la mail in MP ti mando tutto quello che ho trascritto in merito che così se vuoi confrontare puoi farlo comodamente. |
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