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VALANGA IN ROSETTA !!!
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Autore Messaggio
Arno



Registrato: 23/11/07 21:04
Messaggi: 970
Residenza: Milano - Sorafurcia

MessaggioInviato: Lun Feb 09, 2009 9:23 pm    Oggetto: Rispondi citando

sono veramente dispiaciuto della morte di una persona che amava le montagne Crying or Very sad .

Poi sono d'accordo con il soccorritore che diceva quelle parole molto forti al tg3, perché anche loro rischiano la vita per salvare persone che hanno fatto una cazzata.
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ganassa roberto



Registrato: 30/05/08 19:03
Messaggi: 57
Residenza: morbegno

MessaggioInviato: Mar Feb 10, 2009 8:23 am    Oggetto: Rispondi citando

Ciao Nibi, alcune cose di quelle che ho scritto, sono state una specie di sfogo perche' non sopporto le critiche fatte su una persona che ora non c'e' piu', anche se ha fatto un errore purtroppo pagato molto caro, certe decisioni ( scendere di li' si o no?) sono molto difficili da spiegare dopo l' incidente, sono molto instintive, sono sicuro che altri come me ora si stanno chiedendo cosa ci facevano alla Rosetta con quel pericolo. Forse nel modo che ho scritto alcune cose, puo' sembrare che io mi sentivo al sicuro e che non ho rischiato, ma non e' cosi', non mi sembra neanche vero che sono salito fino in cima in quelle condizioni e' come se qualcuno mi avesse spinto verso quella croce che mi ero promesso di non toccare assolutamente in quel giorno. Ti assicuro che da quando ho cominciato a sciare, non ho mai detto a nessuno che la Rosetta e' sicura. Anche l' anno scorso ero li' quando ha svalangato, in quel caso mi ero fermato un bel po' sotto, ma sinceramente non potrei mai affermare che ero al sicuro, secondo me in quelle condizioni non e' sicuro neanche l' ultimo tratto che passa in mezzo ai 4 larici e neanche il boschetto ripido piu' sotto ancora dove : 1 volta ho sentito tuonare e altre 2 volte ho visto che aveva scaricato, adesso in quella zona c'e' una grossa cornice. Adesso vi chiederete, ma cosa sei andato a fare se avevi gia' visto quelle cose? Risposta ...non lo so...ho fatto una bella cagata.
Io Gica non lo conoscevo, ma quelli che hanno la mia stessa passione li sento molto piu' vicini come anche tutti voi...e mi dispiace tantissimo di quello che e' successo. Ciaoooo
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ganassa roberto
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Fabrizio Righetti



Registrato: 13/02/07 16:03
Messaggi: 3768
Residenza: Milano

MessaggioInviato: Mar Feb 10, 2009 9:04 am    Oggetto: Rispondi citando

Ciao a tutti,
Tutti qui amiamo la montagna e le attività che essa ci permette di svolgere. Tutti, come Roberto ha detto, siamo attratti quasi in modo magnetico dal bel cielo blu, la neve appena caduta o la roccia compatta che aspetta solo di essere salita. Questa passione così forte, spesso non ci fa vedere tutto il resto. Anche quando la vita di tutti i giorni, gli impegni, la famiglia, ci pressano noi cerchiamo un piccolo spazio per andare in montagna e non sentiamo ragione. E' così ed anche se certe cose te le imponi il tuo spirito non si adegua facilmente. E' facile, molto facile, di conseguenza prendere una decisione non 'opportuna'. Ma spesso cie ne accorgiamo dopo.
Tutti siamo dispiaciuti per la perdita di una vita, ed ancor di più perchè sappiamo che era animata dalla nostra stessa passione. Quella passione che se anche non ci conosciamo ci fa sentire subito amici.
Quando accade un grave incidente, lo abbiamo detto più volte, è sempre rischioso parlarne ed è facile finire in un campo minato (è accaduto anche a me nel caso dell'incidente ad Unterkircher). Però questo non ci impedisce di discutere sull'accaduto. C'è chi Domenica ha preso alcune decisioni, chi altre. Ognuno può portare la propria esperienza, in quanto utile ma nessuno può mettersi ovviamente nella testa degli altri.
Fabrizio
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misteradamello



Registrato: 12/02/07 20:12
Messaggi: 1923
Residenza: Brescia

MessaggioInviato: Mar Feb 10, 2009 9:12 am    Oggetto: Rispondi citando

angelo71 ha scritto:
Dopo aver letto tutta la discussione provo ancora a dire la mia, anche se chiaramente il mio giudizio potrà essere ritenuto di parte visto la mia presenza di domenica alla Rosetta e al fatto che sono state coinvolte direttamente due persone che conosco, di cui una purtroppo non c'è più.
La Rosetta ieri l'ho scelta per non stare a casa.
La ritenevo e la ritengo tutt'ora una gita sicura anche con condizioni critiche come quelle di ieri.
Il fermarsi al limite superiore del bosco non l'ho deciso all'ultimo momento tirando in aria una monetina, ma me lo sono prefissato appena sbucato dal bosco al bar Bianco guardando la pala.
Scelta azzeccata ??? pare di sì.
Pare, dico... pare, azzeccata, anche se ho molti dubbi e non la condivido, pure la scelta di quelli che hanno deciso di percorrere il traverso e raggiungere la cima e ridiscendere dalla stessa. (a proposito... ha senso percorrere quel traverso in quelle condizioni per farsi 50m di discesa ???).
Da escludere a priori quella che si è rivelata fatale ai due (ma purtroppo non gli unici ad averla pensata così).
La neve sembrava buona, sembrava tenere... nessun colpo di assestamento, nessuna scarica sul pendio, tantomeno su quelli intorno.
Il sentore però era simile a quella dell'anno scorso (vedi foto di Ricky) e guarda caso anche in quell'occasione mi ero fermato più o meno nello stesso punto di ieri, forse addirittura prima.
No, non si è trattato di montagna assassina... è stata un'imprudenza... una gran voglia di violare quel pendio immacolato... quel qualcosa che ognuno sogna e cerca di fare ogni volta, solo che stavolta il prezzo è stato alto.
Un mix micidiale: tanta neve, vento, pendenza e ahimè tanta, troppa imprudenza (sua, loro e di quelli scesi prima).
Parole dure quelle del soccorritore, però tanto dure quanto vere... ieri non era il giorno per andare in cima.
Sono straconvinto che ieri quelli che sono arrivati alla cima hanno rischiato veramente grosso.

In rete a riguardo dell'accaduto si è letto ogni tipo di commento... purtroppo tante belle parole, ma inutili se dette il giorno dopo

ciao a.

Qua dentro tutti o quasi hanno detto che non era giornata da Rosetta, compreso chi ci è stato e tu continui a ritenerla una gita sicura? Question A quanto pare anche a bocce ferme la mente non ragiona mica tanto.A sentire chi la racconta ha fatto una fesseria a salire (per poi fermarsi) ma è proprio su questo che vale la pena di concentrarsi.
A casa quando si pensa a una gita bisogna usare il cervello e non gli ormoni dello scialpinista cosa che manca a parecchi a quanto pare.
Poi piangere i morti o sentirsi bravi perchè si è vivi è un'altro discorso.
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ganassa roberto



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Messaggi: 57
Residenza: morbegno

MessaggioInviato: Mar Feb 10, 2009 10:06 am    Oggetto: Rispondi citando

Condivido pienamente quello che ha scritto Fabrizio.....
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LorenzOrobico



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Messaggi: 9209
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MessaggioInviato: Mar Feb 10, 2009 12:13 pm    Oggetto: Rispondi citando

espo ha scritto:

errare è umano e anche se fa bene alla propria coscienza esorcizzare il rischio personale dando dell'ignorante agli altri non è molto bello , ma neanche un po verso chi è morto e neanche verso noi stessi.


Ciao a tutti, ho trovato in questo thread molti spunti interessanti e un certo accordo generale nella sostanza.

Tra tutte voglio quotare questa affermazione di Espo che riguarda anche la forma in cui ci si esprime. Trovo che sia importante quando si tratta di incidenti e anche mortali.

Non mi piacerebbe perdere un amico, che magari ha commesso anche la sua bella imprudenza (che e` diverso da ignoranza), e il giorno dopo vederlo insultato da chiunque passi su un forum.

Il mio personalissimo parere e` che sarebbe bello che noi tutti usassimo il riguardo che avremmo per un amico perso, un padre, un fratello o un figlio quando commentiamo questi fatti, senza per questo omettere di segnalare errori o imprudenze o fatalita` del caso.

In questo senso apprezzo molto anche l'ultimo intervento di Fabrizio.
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Ascolta e dimentica, vedi e ricorda, fai e capisci.
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ganassa roberto



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Messaggi: 57
Residenza: morbegno

MessaggioInviato: Mar Feb 10, 2009 12:27 pm    Oggetto: Rispondi citando

Precisamente quello che penso anche io...bravo Lorenzo
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simon



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Messaggi: 1582

MessaggioInviato: Mar Feb 10, 2009 12:29 pm    Oggetto: Rispondi citando

ganassa roberto ha scritto:
Ho letto tutti i commenti e posso dire che piu' o meno avete detto tutti quanti cose giuste. Io ero li' e sono salito fino in cima e non mi sembra di aver rischiato piu' di tanto ( la traccia di salita non e' stata toccata dalla valanga) o forse si non so. Sono d' accordo che forse ieri era meglio stare a casa, ma io non ce la faccio, solo chi e' malato come me puo' capire. Chiametela incoscienza o come vi pare, sinceramente ieri non ho neanche minimamente pensato di scendere giu' dritto ma questo non mi fa un saggio sicuramente anzi ho rischiato di certo anche io, ma quante volte ho rischiato? forse anche piu' di ieri, per adesso e' andata bene, ma fino a quando? In montagna si e' esposti al pericolo in qualsiasi caso anche senza neve, sicuramente ieri il rischio era maggiore non c'e' dubbio, io accetto il rischio, cercando di limitarlo il piu' possibile, non vorrei essere troppo tragico ma quando esco di casa la mattina non sono sicurissimo di tornarci, ( anche se questo vale per tutti in qualsiasi caso anche andando a fare la spesa). Io solo in montagna riesco a sfogarmi e essere felice, dunque se ci resto secco ( come ho detto ai miei) voi pensate che io in quel momento ero felice. Ciao Gico


Quoto in pieno, hai centrato il punto

Se si va e' perche' la parte razionale che abbiamo non e' l'unica.
E' nella natura umana accettare un rischio in cambio di una sensazione positiva (se no nessuno fumerebbe, per esempio), questo e' il dato di fatto di fondo.
Arno se pensi che gli uomini del Soccorso Alpino mettano a repentaglio la propria vita allo stesso modo in cui la metti tu, allora l'unica conseguenza che ne puoi trarre e' quella di stare a casa (ma sempre, non solo quando danno 4).
In ogni caso dato che il loro rischio non e' mai zero, e allo stesso modo la liberta' personale una conquista irrinunciabile per l'uomo, la conclusione logica che se ne trae e' che in teoria il Soccorso Alpino non dovrebbe esistere.
Non dovremmo dimenticarci di questo ogni volta che prendiamo su e partiamo


L'ultima modifica di simon il Mar Feb 10, 2009 12:35 pm, modificato 1 volta
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bernina



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Messaggi: 5
Residenza: SONDRIO

MessaggioInviato: Mar Feb 10, 2009 12:29 pm    Oggetto: Rispondi citando

Sono alcuni mesi che vi leggo ma non sono quasi mai intervenuta, ora voglio aggiungere il mio parere sulla valanga della Rosetta, premetto che non conoscevo il ragazzo morto, ma conosco l'amico che lo accompagnava.
Ho vissuto in prima persona una tragedia simile quando c'è stata la valanga sull'Olano, anche se sono passati 6 anni il ricordo si ravviva ogni volta che si ripete la morte sotto una valanga.
Non sto qui a disquisire se hanno fatto bene o male a salire, i miei familiari, stanno ancora pagando ora della scelta fatta sei anni fa, che naturalmente non ritengo sbagliata, anche perchè quel giorno numerose persone erano salite in cima.
Cerchiamo tutti insieme di non colpevolizzare nessuno, la magistratura sta aspettando solo questo per mettere regole e impedirci di frequentare l'ambiente montano che noi amiamo molto. Fino ad ora i miei familiari sono gli unici ad avere subito un procedimento penale per la valanga dell'Olano, e questo grazie a tutti quelli in particolar modo anche i giornali locali che gridavano agli incoscenti.
Oggi ho visto la locandina di un quotidiano locale, che colpevolizzava tutti quelli che quel domenica sono saliti alla Rosetta.
Mi spiace molto per la persona morta, ma io avrei anche delle parole di conforto per l'amico che lo accompagnava, che l' ha visto morire, pernso che sia la cosa più brutta vedere il proprio compagno di avventura finire così tragicamente.
un saluto a tutti Criss
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clacav



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MessaggioInviato: Mar Feb 10, 2009 12:40 pm    Oggetto: Rispondi citando

da tutte queste considerazioni l'insegnamento che possiamo trarre è che bisogna che tutti ci si sensibilizzi maggiormente su quanto ci dicono i bollettini nivometeo.
La ns esperienza e conoscenza non basta da sola a farci evitare l'insidia delle valanghe.
traduco in modo più semplice:con rischio 4 o andiamo, haime, in pista o al massimo nei praticelli a bassa quota dietro casa (con pendenze non superiori ai 25° per intenderci e facendo attenzione di non aver sopra nulla con maggior pendenza e carichi di neve)
Andare in certe condizioni di pericolo in ambienti di per se insidiosi con il buon proposito di scegliere percorsi sicuri, puo' portare a facili errori di valutazione che a volte si possono pagare cari ed il fatto che fino ad oggi abbiamo sempre portato a casa la pelle non deve farci credere di essere degli straordinari conoscitori dell'ambiente alpino...esiste infatti e per fortuna anche il fattore "culo".
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Claudio

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espo



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MessaggioInviato: Mar Feb 10, 2009 12:47 pm    Oggetto: Rispondi citando

Nibi ha scritto:



Del resto credo che conoscere la "storia valanghiva" (si può dire?) di una montagna sia essenziale.


che sia utile direi di si. che sia essenziale direi sia esagerato. (parliamo di sci alpinismo e simili e non di protezione civile)

è impossibile conoscere la storia valanghiva di ogni itinerario alpinistico che nella ns vita saliremmo. è altresì anche quasi impossibile conoscere la storia valanghiva di un singolo itinerario, ma anche di un singolo sito valanghivo. e per diverse ragioni, tecniche e anche logistico informative.

e cmq non sarebbe sufficiente ad aumentare in modo significativo la ns sicurezza nel salire per 2 motivi:

il primo tecnico: i distacchi che ci riguardano sono provocati. il che vuol dire che anche se non ci sono distacchi non è che il pendio percorso sia sicuro. inoltre lo sci alp si svolge in condizioni di spazio pericoloso in tempo si spera non pericoloso. tutti i pendii sciabili sono potenzialmente valangosi o quasi. noi cerchiamo di andarci quando non lo sono. essendo distacchi provocati l'intervento nostro è fondamentale per il verificarsi dell'evento. quindi la storia valanghiva "provocata" cambia a seconda del passaggio o meno... una storia cmq incompleta .... Rolling Eyes non so se mi son spiegato....

il secondo umano: conoscere la storia porta a una diminuizione di attenzione. come andare su luoghi iper conosciuti. la montagna di casa non fa paura. e ci ragioni poco. si rischia di porre attenzione solo nel punto rituenuto pericoloso e non prestar attenzione altrove... (ricordi la valanga del pedena?)

ciò non toglie che ogni info che si ha su tutto ciò che riguarda una ascensione è sicuro utile e interessante, ma ragionamento in loco e a casa e comportamento son sicuro + utili del sapere la storia valanghiva. poi se si sa ovvio che mal nn fa. Very Happy
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ganassa roberto



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MessaggioInviato: Mar Feb 10, 2009 12:50 pm    Oggetto: Rispondi citando

Molto belli anche gli ultimi 3 messaggi di : Simon-Bernina-Clacav....bravi...condivido perfettamente
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lupin-3



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MessaggioInviato: Mar Feb 10, 2009 1:02 pm    Oggetto: Rispondi citando

clacav ha scritto:
con rischio 4 o andiamo, haime, in pista o al massimo nei praticelli a bassa quota dietro casa (con pendenze non superiori ai 25° per intenderci e facendo attenzione di non aver sopra nulla con maggior pendenza e carichi di neve)


Quotone Exclamation

bernina ha scritto:

Mi spiace molto per la persona morta, ma io avrei anche delle parole di conforto per l'amico che lo accompagnava, che l' ha visto morire, pernso che sia la cosa più brutta vedere il proprio compagno di avventura finire così tragicamente.
un saluto a tutti Criss


come non quotarti Exclamation
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dademaz



Registrato: 20/08/07 15:54
Messaggi: 966

MessaggioInviato: Mar Feb 10, 2009 2:06 pm    Oggetto: Rispondi citando

ma sempre difficile fare considerazioni in queste situazioni...rimane sicuramente un grosso groppo per un'altra persona morta!

ma ho letto un po' di riflessioni ed alcune mi lasciano un po' perplesso, e confermano (o forse le ho travisate...??!?!??!) la poca conoscenza, o interesse a conoscere. insomma se le valanghe di domenica hanno dato degli insegnamenti ad alcuni...hum bho allora forse costoro hanno avuto sempre un gran culo! non mi riferisco a tutti ma a coloro che hanno imparato a leggere il bollettino nivo giusto ieri l'altro!

poi generalizzare è sempre sbagliato...e ne consegue che non è vero che le uniche possibilità sono relegate alle piste. ma sicuramente bisogna conoscere e valutare molto bene. poi ovvio si può semplicemente dire col 4 sto a casa e di certo non si sbaglia, anzi!

errare, come già detto, è umano e quindi colpevolizzare gratuitamente, e senza tatto, non ha molto senso. resta il fatto che un errore può non perdonare...e se rimani travolto un errore l'hai cmq fatto. per mille motivi possiamo esser portati ad errare, in alcune condizioni velatamente in altre più marcatamente, ma il succo non cambia granchè!

bho forse certe cose dovrebbero farci fare altre riflessioni...ad esempio chi andrebbe a farsi na via di roccia dopo una settimana di pioggia? ma forse il rapporto con la roccia ha un imprinting maggiore, una maggior storia? in effetti fino a non molto tempo fa si faceva sci-alpinismo da san giuseppe in avanti! bho quest'ultime sono considerazioni che mi son balenate per la testa...forse stronzate o magari hanno un fondo di verità (sempre nell'ambito della generalizzazione e quindi come tale suscettibile a mille verità diverse).

davide
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angelo71



Registrato: 12/03/08 19:50
Messaggi: 538
Residenza: Ualtellina (quella bassa per�)

MessaggioInviato: Mar Feb 10, 2009 2:54 pm    Oggetto: Rispondi citando

misteradamello ha scritto:

Qua dentro tutti o quasi hanno detto che non era giornata da Rosetta, compreso chi ci è stato e tu continui a ritenerla una gita sicura? A quanto pare anche a bocce ferme la mente non ragiona mica tanto.

Provo a riscriverlo, magari spiegandomi meglio a riguardo... non è un ritrattare, ma è una precisazione per capire meglio.
Ritengo sicura la gita di domenica fino al punto in cui mi sono fermato, mi sembra di aver espresso il mio giudizio riguardo l'itinerario oltre a quel punto.
angelo71 ha scritto:

Pare, dico... pare, azzeccata, anche se ho molti dubbi e non la condivido, pure la scelta di quelli che hanno deciso di percorrere il traverso e raggiungere la cima e ridiscendere dalla stessa. (a proposito... ha senso percorrere quel traverso in quelle condizioni per farsi 50m di discesa ???).
Da escludere a priori quella che si è rivelata fatale ai due (ma purtroppo non gli unici ad averla pensata così).


misteradamello ha scritto:

A casa quando si pensa a una gita bisogna usare il cervello e non gli ormoni dello scialpinista cosa che manca a parecchi a quanto pare.


infatti...
angelo71 ha scritto:

Il fermarsi al limite superiore del bosco non l'ho deciso all'ultimo momento tirando in aria una monetina, ma me lo sono prefissato appena sbucato dal bosco al bar Bianco guardando la pala.


Discutere di questi fatti commentandoli e confrontandosi aiuta a sensibilizzare un pò di più chi ha questa forte ed irresistibile passione.
Purtroppo, e credo che sia anche un pò nella natura umana, questa passione prende spesso il controllo delle azioni portando aldilà del limite consentito.

a.
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