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valexx
Registrato: 26/09/11 19:53 Messaggi: 106
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Inviato: Mer Mar 02, 2016 8:47 am Oggetto: |
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guidoval ha scritto: | Nibi ha scritto: | dopo averli usati 2 giorni per parecchie ore sul duro ho notato un certo affaticamento dei legamenti.
Anche per questo motivo da questa primavera sulle gite lunghe e dure voglio testare per bene il modello 89 al centro. |
Ah, ecco. Vedo che i nodi iniziano ad arrivare al pettine anche per le ginocchia sopra gli sci larghi usati in qualunque posto del mondo che non sia l'isola di Hokkaido in febbraio. Dopo le metatarsalgie da scarpa 'natural running' utilizzata da bisonti di 80 kg che vanno a sette/otto al chilometro magari per tutta un'ultra, dopo le talloniti da drop ~ zero per fare la mezza in 1h 45', dopo centinaia di rotture LCA di master incartapecoriti che usano flex che neanche Ligety, dopo l'estinzione completa di una generazione di corridori di montagna grazie alle artrosi di quarto grado a quarant'anni perché se non fai il Tor sei un coglione (e quelli che ancora sopravvivono si trascinano strisciando come sciancati che ormai una gara di trail sembra il corteo degli zombie zoppi e gobbi di Romero), dopo tre generazioni di italiani con alluce valgo aggravato grazie ai mocassini da fro...ehm: 'slim', per chi suona la campana? |
Difficile darti torto.
Però attenzione, non so da voi ma da me lo scialpinista medio sta sotto al 90 di larghezza, e con 85-90 è ben altra cosa, non c'è bisogno perforza del 65 per preservare le ginocchia secondo me.
Sulle scarpe mi trovi d'accordo, bisogna poterselo permettere il natural running, e ne faccio più una questione di tecnica e peso che di velocità. Ho amici di 90 kg e drop zero che corrono malissimo e non senza conseguenze ma ormai è la bibbia... |
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fabiomaz
Registrato: 25/10/07 10:15 Messaggi: 3178 Residenza: Bergamo
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Inviato: Mer Mar 02, 2016 9:32 am Oggetto: |
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valexx ha scritto: | guidoval ha scritto: | Nibi ha scritto: | dopo averli usati 2 giorni per parecchie ore sul duro ho notato un certo affaticamento dei legamenti.
Anche per questo motivo da questa primavera sulle gite lunghe e dure voglio testare per bene il modello 89 al centro. |
Ah, ecco. Vedo che i nodi iniziano ad arrivare al pettine anche per le ginocchia sopra gli sci larghi usati in qualunque posto del mondo che non sia l'isola di Hokkaido in febbraio. Dopo le metatarsalgie da scarpa 'natural running' utilizzata da bisonti di 80 kg che vanno a sette/otto al chilometro magari per tutta un'ultra, dopo le talloniti da drop ~ zero per fare la mezza in 1h 45', dopo centinaia di rotture LCA di master incartapecoriti che usano flex che neanche Ligety, dopo l'estinzione completa di una generazione di corridori di montagna grazie alle artrosi di quarto grado a quarant'anni perché se non fai il Tor sei un coglione (e quelli che ancora sopravvivono si trascinano strisciando come sciancati che ormai una gara di trail sembra il corteo degli zombie zoppi e gobbi di Romero), dopo tre generazioni di italiani con alluce valgo aggravato grazie ai mocassini da fro...ehm: 'slim', per chi suona la campana? |
Difficile darti torto.
Però attenzione, non so da voi ma da me lo scialpinista medio sta sotto al 90 di larghezza, e con 85-90 è ben altra cosa, non c'è bisogno perforza del 65 per preservare le ginocchia secondo me.
Sulle scarpe mi trovi d'accordo, bisogna poterselo permettere il natural running, e ne faccio più una questione di tecnica e peso che di velocità. Ho amici di 90 kg e drop zero che corrono malissimo e non senza conseguenze ma ormai è la bibbia... |
Io sulla mezzacosta con gli 88 soffro anche solo perchè devo mettere il rampante molto più spesso.
Infatti il prossimo sci da scialp è il ricambio per i vecchi Shuksan (78 mm) dell 2007 che per il firn e il ripido duro trovo perfetti.
Anzi se ci sono consigli. _________________ "TUTTO e' piu' facile delle Orobie" G.Valota |
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valexx
Registrato: 26/09/11 19:53 Messaggi: 106
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Inviato: Mer Mar 02, 2016 11:55 am Oggetto: |
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fabiomaz ha scritto: | valexx ha scritto: | guidoval ha scritto: | Nibi ha scritto: | dopo averli usati 2 giorni per parecchie ore sul duro ho notato un certo affaticamento dei legamenti.
Anche per questo motivo da questa primavera sulle gite lunghe e dure voglio testare per bene il modello 89 al centro. |
Ah, ecco. Vedo che i nodi iniziano ad arrivare al pettine anche per le ginocchia sopra gli sci larghi usati in qualunque posto del mondo che non sia l'isola di Hokkaido in febbraio. Dopo le metatarsalgie da scarpa 'natural running' utilizzata da bisonti di 80 kg che vanno a sette/otto al chilometro magari per tutta un'ultra, dopo le talloniti da drop ~ zero per fare la mezza in 1h 45', dopo centinaia di rotture LCA di master incartapecoriti che usano flex che neanche Ligety, dopo l'estinzione completa di una generazione di corridori di montagna grazie alle artrosi di quarto grado a quarant'anni perché se non fai il Tor sei un coglione (e quelli che ancora sopravvivono si trascinano strisciando come sciancati che ormai una gara di trail sembra il corteo degli zombie zoppi e gobbi di Romero), dopo tre generazioni di italiani con alluce valgo aggravato grazie ai mocassini da fro...ehm: 'slim', per chi suona la campana? |
Difficile darti torto.
Però attenzione, non so da voi ma da me lo scialpinista medio sta sotto al 90 di larghezza, e con 85-90 è ben altra cosa, non c'è bisogno perforza del 65 per preservare le ginocchia secondo me.
Sulle scarpe mi trovi d'accordo, bisogna poterselo permettere il natural running, e ne faccio più una questione di tecnica e peso che di velocità. Ho amici di 90 kg e drop zero che corrono malissimo e non senza conseguenze ma ormai è la bibbia... |
Io sulla mezzacosta con gli 88 soffro anche solo perchè devo mettere il rampante molto più spesso.
Infatti il prossimo sci da scialp è il ricambio per i vecchi Shuksan (78 mm) dell 2007 che per il firn e il ripido duro trovo perfetti.
Anzi se ci sono consigli. |
Magari ci sarà un ritorno agli sci stretti
...Potresti trovarti bene col wayback 82... Ad esempio...
Sui traversi in costa con neve dura anche la sciancratura ha il suo perchè, un 88 più dritto va meglio di un 75 molto sciancrato...
Anche se non ti cambia molto un paio di amici si trovano benissimo col Backland 85 Atomic... A parte galleggiare nel frescone leggero fa tutto bene, ma anche in quel caso non è che faccia pena, basta prenderlo un pelo più lungo...
Ma per te voto Wayback 82... |
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fabiomaz
Registrato: 25/10/07 10:15 Messaggi: 3178 Residenza: Bergamo
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Inviato: Mer Mar 02, 2016 11:58 am Oggetto: |
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valexx ha scritto: |
Ma per te voto Wayback 82... |
Dopo ho tutta la gamma Wayback visto che ho già l'88.
Va a finire che divento come Paperino o Zuckerberg che hanno l'armadio di vestiti tutti uguali. _________________ "TUTTO e' piu' facile delle Orobie" G.Valota |
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guidoval
Registrato: 27/05/07 22:14 Messaggi: 3563
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Inviato: Mer Mar 02, 2016 12:41 pm Oggetto: |
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Paperino? Che io sappia ha solo quello e l'armadio vuoto. Forse Gordon Gekko. _________________ Forecast reliability: poor
Bù ma mia cuiù |
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Nibi
Registrato: 16/02/07 04:14 Messaggi: 809 Residenza: Morbegno (SO)
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Inviato: Mer Mar 02, 2016 3:02 pm Oggetto: |
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guidoval ha scritto: | Nibi ha scritto: | dopo averli usati 2 giorni per parecchie ore sul duro ho notato un certo affaticamento dei legamenti.
Anche per questo motivo da questa primavera sulle gite lunghe e dure voglio testare per bene il modello 89 al centro. |
Ah, ecco. Vedo che i nodi iniziano ad arrivare al pettine anche per le ginocchia sopra gli sci larghi usati in qualunque posto del mondo che non sia l'isola di Hokkaido in febbraio. |
Guido, guarda, ho trovato uno studio scientifico che spiega esattamente quello di cui stiamo parlando
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC4541126/
Detto questo, come sempre tendi ad eccedere un po' troppo con le tue esternazioni (riguardo il quotato di questo thread) visto che si parla di problemi con neve dura e rigelata...e quindi torniamo sempre alle nostre discussioni fra polveroni nord orobici e firnazzo foppoliano che tendi sempre ad estendere al resto della catena sudalpina _________________ "io la Val Toate la giro come il Papa la Cappella Sistina" L.Bono, 15 gen 2012 |
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valexx
Registrato: 26/09/11 19:53 Messaggi: 106
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Inviato: Mer Mar 02, 2016 8:56 pm Oggetto: |
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Spesso c'è chi usa per skialp sci più larghi prendendoli poi corti così si galleggia ma si ha un attrezzo facile ed agile.
Gli sci stretti galleggiano poco ma allungando un pelo diventano molto polivalenti, certo un minimo bisogna saper sciare, così come bisogna imparare a fare le inversioni correttamente.
Tanto per buttare dei nomi, se siamo 1.75 x 70 kg, possiamo prendere un Salomon explore 95 lungo 169 ma non è che galleggera il quadruplo di un atomic blackland 85 da 176.
Con la differenza che sul duro il blackland avrà tutta un'altra quantità di lamina a terra, e sul ripido mica è male la cosa! oltre alla leva meno stancante per il ginocchio.
Sono seghe mentali ad un certo punto, sennò non esisterebbero i forum, ma sono convinto sempre più che nello scialpinismo vero, sulle nostre alpi (a meno di vivere a Chamonix o Courmayeur e poter partire quando nevica e non solo la domenica) serve uno sci non troppo largo <90 e non troppo corto, anche a costo di dover imparare a sciare e a fare le inversioni correttamente! |
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guidoval
Registrato: 27/05/07 22:14 Messaggi: 3563
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Inviato: Mer Mar 02, 2016 10:18 pm Oggetto: |
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Bello studio. Dev'essercene uno anche dell'università di Innsbruck o del TSA perché ho appena visto là un quadro riepilogativo di una loro ricerca simile, riconoscendolo però solo dalle immagini perché il testo era in chiarissimo tedesco. Anni fa ne aveva scritto anche un ortopedico dello sport su Skialper, e quindi la parte interessante è che tutti questi studi significano che si tratta ormai di un problema abbastanza diffuso. L'ennesima patologia da sovraccarico/stress nello sport contemporaneo. Tendiamo a sottovalutarle per atteggiamento storico legato a un'epoca in cui si faceva sport in misura incomparabilmente inferiore a oggi, ma dovremmo invece tener presente che la maggior disponibilità di tempo libero legata al benessere amplifica e diffonde la casistica.
Nibi ha scritto: | Detto questo, come sempre tendi ad eccedere un po' troppo con le tue esternazioni (riguardo il quotato di questo thread) visto che si parla di problemi con neve dura e rigelata...e quindi torniamo sempre alle nostre discussioni fra polveroni nord orobici e firnazzo foppoliano che tendi sempre ad estendere al resto della catena sudalpina
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…eh, qui mi diverto un po' a sparare le mie cazzate pour épater les bourgeois
Comunque non è che di qua crescono le palme e lì da te (dietro alla montagna che sto guardando dalla finestra) nevica anche in agosto.
È difficile tener conto di tutte le variabili in gioco per decidere di allargare decisamente lo sci unico. Le dimensioni dello sci vanno incrociate con la sua struttura, il livello tecnico personale, il tono muscolare, il tipo di sciata (curve aperte/chiuse, lunghe/corte, condotte/sliderate, veloci/lente) e gli obiettivi, il sostegno della scarpa ecc
Per quanto riguarda il 'polverone', se ripenso alle occasioni in cui avrei veramente potuto chiamarlo così e lo trovavo con una certa ripetitività a distanze umane mi vengono in mente 3 stagioni (2009-2010-2011 mi pare) eccezionali: tanta neve già in inverno, in uno anche a quote abbastanza basse, perturbazioni frequenti, poco vento, temperature abbastanza costanti da non trasformare la neve in fretta. Per il resto la norma invernale ha sempre detto 1) vento 2) vento 3) vento 4) singole nevicate raramente superiori al mezzo metro cad e molto più spesso attorno ai 20-30 cm, appena sufficienti a livellare tritate e sastrugi precedenti 5) qualche sbalzo termico, magari con pioggia sopra i 2000 e conseguenti croste rigelate, me li ricordo fin da bambino.
E poi esistono fattori 'sociali' da considerare: sei sempre libero di mollare tutto e andare nel polverone il giorno giusto? Perché il polverone nei giorni seguenti è già stato tritato, invecchia, prende vento. Quanto sei disposto a giocarti con rischio 3? Perché se veramente ne mette giù abbastanza da chiamarlo polverone e far lavorare gli sciotti larghi per come sono fatti, è molto difficile che il rischio resti a 1-2, e questo restringe le opzioni. _________________ Forecast reliability: poor
Bù ma mia cuiù |
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guidoval
Registrato: 27/05/07 22:14 Messaggi: 3563
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Inviato: Mer Mar 02, 2016 10:32 pm Oggetto: |
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Vabbe' ragazzi, il temporale di neve promesso è arrivato con tuoni, fulmini e polverone. Vien giù a palle di neve, quindi saluto e vado di sotto a sciolinare per domani…. QUALI??? _________________ Forecast reliability: poor
Bù ma mia cuiù |
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valexx
Registrato: 26/09/11 19:53 Messaggi: 106
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Inviato: Gio Mar 03, 2016 6:50 am Oggetto: |
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guidoval ha scritto: |
Bello studio. Dev'essercene uno anche dell'università di Innsbruck o del TSA perché ho appena visto là un quadro riepilogativo di una loro ricerca simile, riconoscendolo però solo dalle immagini perché il testo era in chiarissimo tedesco. Anni fa ne aveva scritto anche un ortopedico dello sport su Skialper, e quindi la parte interessante è che tutti questi studi significano che si tratta ormai di un problema abbastanza diffuso. L'ennesima patologia da sovraccarico/stress nello sport contemporaneo. Tendiamo a sottovalutarle per atteggiamento storico legato a un'epoca in cui si faceva sport in misura incomparabilmente inferiore a oggi, ma dovremmo invece tener presente che la maggior disponibilità di tempo libero legata al benessere amplifica e diffonde la casistica.
Nibi ha scritto: | Detto questo, come sempre tendi ad eccedere un po' troppo con le tue esternazioni (riguardo il quotato di questo thread) visto che si parla di problemi con neve dura e rigelata...e quindi torniamo sempre alle nostre discussioni fra polveroni nord orobici e firnazzo foppoliano che tendi sempre ad estendere al resto della catena sudalpina
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…eh, qui mi diverto un po' a sparare le mie cazzate pour épater les bourgeois
Comunque non è che di qua crescono le palme e lì da te (dietro alla montagna che sto guardando dalla finestra) nevica anche in agosto.
È difficile tener conto di tutte le variabili in gioco per decidere di allargare decisamente lo sci unico. Le dimensioni dello sci vanno incrociate con la sua struttura, il livello tecnico personale, il tono muscolare, il tipo di sciata (curve aperte/chiuse, lunghe/corte, condotte/sliderate, veloci/lente) e gli obiettivi, il sostegno della scarpa ecc
Per quanto riguarda il 'polverone', se ripenso alle occasioni in cui avrei veramente potuto chiamarlo così e lo trovavo con una certa ripetitività a distanze umane mi vengono in mente 3 stagioni (2009-2010-2011 mi pare) eccezionali: tanta neve già in inverno, in uno anche a quote abbastanza basse, perturbazioni frequenti, poco vento, temperature abbastanza costanti da non trasformare la neve in fretta. Per il resto la norma invernale ha sempre detto 1) vento 2) vento 3) vento 4) singole nevicate raramente superiori al mezzo metro cad e molto più spesso attorno ai 20-30 cm, appena sufficienti a livellare tritate e sastrugi precedenti 5) qualche sbalzo termico, magari con pioggia sopra i 2000 e conseguenti croste rigelate, me li ricordo fin da bambino.
E poi esistono fattori 'sociali' da considerare: sei sempre libero di mollare tutto e andare nel polverone il giorno giusto? Perché il polverone nei giorni seguenti è già stato tritato, invecchia, prende vento. Quanto sei disposto a giocarti con rischio 3? Perché se veramente ne mette giù abbastanza da chiamarlo polverone e far lavorare gli sciotti larghi per come sono fatti, è molto difficile che il rischio resti a 1-2, e questo restringe le opzioni. |
Tutto giusto ma a questo punto bisognerebbe capire che cosa intendi per sci stretto, sci largo e sci da usare su tutte le nevi scialpinisticamente parlando.
Per me stretto è 75-80
Largo è >95
Polivalente è 85-90
Anche perché amo le scarpe due ganci stile tlt6 che secondo me danno il meglio sotto al 90, inoltre preferisco che lo sci abbia una certa struttura e oltre una certa larghezza diventa pesante se con il minimo sindacale di struttura... |
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Domonice Site Admin
Registrato: 08/02/07 23:39 Messaggi: 10745 Residenza: Franciacorta
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Inviato: Ven Mar 04, 2016 5:04 pm Oggetto: |
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Rispettando gli autorevoli pareri di Guido e Ricki, io DEVO dire la mia esperienza di utilizzatore di sci largo prima generazione. Sci pesante (PESANTE) con un set pesante utilizzato da uno scialpinista pesante ma molto allenato. Utilizzato sia per le rare, come giustamente dice Guido, occasioni polverose ma apprezzati sopratutto nelle occasioni, molteplici, di neve difficile (crosta, sastrugi) e consacrati nei gitoni primaverili su firn anche con dislivelli importanti (per me). Li ho portati davvero ovunque quegli sci. La prima stagione la Dynafit non offriva rampant di quella larghezza, ma nonostante quello li ho usati tutta la primavera senza soffrire particolarmente i traversi ghiacciati della prima (primissima) mattina. Forse perchè, appunto, non sono sci particolarmente sciancrati e un minimissimo di tecnica in salita aiuta. Di problemi alle ginocchia posso purtroppo vantarne tanti, ma posso tranquillamente lasciar fuori dalle cause l'utilizzo di questi sci. Domanda: non è che la gamba "ingombrante" sopperisce alla sollecitazione articolare causata dal fat? _________________ www.on-ice.it
- i limiti sono nella tua testa - |
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fabiomaz
Registrato: 25/10/07 10:15 Messaggi: 3178 Residenza: Bergamo
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Inviato: Ven Mar 04, 2016 6:44 pm Oggetto: |
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Domonice ha scritto: | Rispettando gli autorevoli pareri di Guido e Ricki, io DEVO dire la mia esperienza di utilizzatore di sci largo prima generazione. Sci pesante (PESANTE) con un set pesante utilizzato da uno scialpinista pesante ma molto allenato. Utilizzato sia per le rare, come giustamente dice Guido, occasioni polverose ma apprezzati sopratutto nelle occasioni, molteplici, di neve difficile (crosta, sastrugi) e consacrati nei gitoni primaverili su firn anche con dislivelli importanti (per me). Li ho portati davvero ovunque quegli sci. La prima stagione la Dynafit non offriva rampant di quella larghezza, ma nonostante quello li ho usati tutta la primavera senza soffrire particolarmente i traversi ghiacciati della prima (primissima) mattina. Forse perchè, appunto, non sono sci particolarmente sciancrati e un minimissimo di tecnica in salita aiuta. Di problemi alle ginocchia posso purtroppo vantarne tanti, ma posso tranquillamente lasciar fuori dalle cause l'utilizzo di questi sci. Domanda: non è che la gamba "ingombrante" sopperisce alla sollecitazione articolare causata dal fat? |
Sicuramente la progressione in salita è anche e soprattutto una questione di tecnica.
Hai ragione e infatti su quella mi sa che devo migliorare,Non credo c'entri la potenza.
Io ne faccio soprattutto una questione di sciata.
Se mi porto uno sci largo e lungo il motivo è che voglio tirare curvoni in discesa e lo voglio fare in neve fresca. Che poi "fresca" non è necessariamente il mezzo metro di polvere perfetta. E' neve morbida dove non usi le lamine. E quella da dicembre a marzo la trovi.
Invece uno sci dai 90 in su non capisco a cosa serve se poi in fresca pitturi una linea perfetta di curvette raggio 2,5 alla velocità massima di 20 km/h.
Per fare quello uno sci 75 mm andava già più che bene.
Così come va benissimo per andare a palla su firn se ha un'altezza appena decente. _________________ "TUTTO e' piu' facile delle Orobie" G.Valota |
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guidoval
Registrato: 27/05/07 22:14 Messaggi: 3563
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Inviato: Ven Mar 04, 2016 9:53 pm Oggetto: |
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Domonice ha scritto: | Domanda: non è che la gamba "ingombrante" sopperisce alla sollecitazione articolare causata dal fat? |
Certo che sì. Teste di femore, tibia, annessi e connessi dell'articolazione, torcono tanto meno quanto più si allarga l'area in cui appoggiano (le pressioni sono puntiformi ma più distanziate). Tono, elasticità e soprattutto massa muscolare supportano molto. Ma sollecitano, d'altra parte: molti problemi ai legamenti si verificano per il lavoro antagonista di forze e leve alte e in contrasto tra loro (muscolatura, leva e struttura delle aste, precarica degli attacchi ecc). Il tipo di curva preferito conta tanto, e in genere con lo sci largo si scia aperto e rilasciato in sliding, belve da FWT a parte, o almeno il trend è questo (io continuo a chiudere per bene ogni curva, non si sa mai, anzi possibilmente torno anche un po' su).
Anche il supporto laterale della scarpa conta tanto, chiamiamolo canting, ed è determinato dalle deformazioni della scarpetta, del gambetto e soprattutto dalle torsioni dello scafo se il gambetto è abbastanza rigido (per esempio carbonio, fiberglass, ma anche Grilamid caricato e ben nervato). Tutto il cedimento della scarpa va a scaricare l'articolazione. Però è anche il motivo per cui gli scialpinisti danno tipicamente spigolo con tanto ginocchio: in genere lo scarpone da scialpinismo torce prima che lo sciatore riesca a dare lo spigolo desiderato, per cui dà ancora più ginocchio. Su fondo duro i migliori due ganci attualmente in commercio iniziano a torcere già un po' sotto gli 80 mm al centro, in riferimento a una sciata esigente con piede sensibile e tecnica corretta (poco riscontrabile nella realtà, quindi). _________________ Forecast reliability: poor
Bù ma mia cuiù |
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valexx
Registrato: 26/09/11 19:53 Messaggi: 106
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Inviato: Mar Mar 08, 2016 8:26 am Oggetto: |
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guidoval ha scritto: | Domonice ha scritto: | Domanda: non è che la gamba "ingombrante" sopperisce alla sollecitazione articolare causata dal fat? |
Certo che sì. Teste di femore, tibia, annessi e connessi dell'articolazione, torcono tanto meno quanto più si allarga l'area in cui appoggiano (le pressioni sono puntiformi ma più distanziate). Tono, elasticità e soprattutto massa muscolare supportano molto. Ma sollecitano, d'altra parte: molti problemi ai legamenti si verificano per il lavoro antagonista di forze e leve alte e in contrasto tra loro (muscolatura, leva e struttura delle aste, precarica degli attacchi ecc). Il tipo di curva preferito conta tanto, e in genere con lo sci largo si scia aperto e rilasciato in sliding, belve da FWT a parte, o almeno il trend è questo (io continuo a chiudere per bene ogni curva, non si sa mai, anzi possibilmente torno anche un po' su).
Anche il supporto laterale della scarpa conta tanto, chiamiamolo canting, ed è determinato dalle deformazioni della scarpetta, del gambetto e soprattutto dalle torsioni dello scafo se il gambetto è abbastanza rigido (per esempio carbonio, fiberglass, ma anche Grilamid caricato e ben nervato). Tutto il cedimento della scarpa va a scaricare l'articolazione. Però è anche il motivo per cui gli scialpinisti danno tipicamente spigolo con tanto ginocchio: in genere lo scarpone da scialpinismo torce prima che lo sciatore riesca a dare lo spigolo desiderato, per cui dà ancora più ginocchio. Su fondo duro i migliori due ganci attualmente in commercio iniziano a torcere già un po' sotto gli 80 mm al centro, in riferimento a una sciata esigente con piede sensibile e tecnica corretta (poco riscontrabile nella realtà, quindi). |
Hai ragione su tutto, ma non dimenticare gli attacchi, un dynafit flette molto più di un atk (torretta post.), un TR2 è ancora più fermo etc...
Comunque dopo aver visto scendere un maestro in conduzione in pista dura su archi vari con TLT5 P. wayback 88 e dynafit radical ho capito che per noi (anche quelli bravi) i materiali moderni van tutti bene.
La scarpa deve essere comoda e di giusta misura
Lo sci adatto alla scarpa (credo che ragionevolmente un 2 ganci lavori bene con sci dal 90 in giù)
L'attacco a pin.
Per il resto ci fai dalla scampagnata al lago, alla BSA alla giornata tranquilla in pista alla parete di ripido estremo esposto. L'unico limite è la tecnica dello sciatore.
...Pensiero mio magari sbagliato... |
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guidoval
Registrato: 27/05/07 22:14 Messaggi: 3563
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Inviato: Mar Mar 08, 2016 9:09 am Oggetto: |
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[quote="valexx"] guidoval ha scritto: |
un dynafit flette molto più |
?
⚙🔧 mi sa che mischi flessione con torsione e sbandamento, che sono tre comportamenti molto distinti. E poi bisogna vedere quale Dynafit, la gamma è ormai sterminata. _________________ Forecast reliability: poor
Bù ma mia cuiù |
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