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Livio
Registrato: 11/12/12 18:33 Messaggi: 112 Residenza: Milano
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Inviato: Mer Lug 22, 2015 10:03 am Oggetto: |
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Nibi ha scritto: | Il processo di revisione scientifica è spesso tostissimo (chi cerca di pubblicare lo sa) seppur non esente da pecche, ma è quanto di meglio l'uomo sia riuscito a fare fino ad ora. |
concordo _________________ "Tutti eravamo felici, ci rendevamo conto che stavamo abbandonando dietro di noi la confusione e le sciocchezze e compiendo la nostra unica e nobile funzione nel tempo, andare"
(J. Kerouac, "On the road") |
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guidoval
Registrato: 27/05/07 22:14 Messaggi: 3563
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Inviato: Mer Lug 22, 2015 10:28 am Oggetto: |
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Intervento concreto da addetto ai lavori scientifici, Nibi. Da addetto ai lavori mediatici e community, invece, parlavo solo dei mediatori politicamente orientati, i cialtroni peggiori, che stravolgono intenzionalmente il lavoro scientifico nei modi tecnologici offerti dal digitale più quelli di diffusione offerti dagli ambienti social per piegarlo alla specifica esigenza ideologica. Utilizzandone solo alcune parti e non altre, modificandolo deliberatamente, citandosi e linkandosi tra di loro, utilizzando 'fonti' che non reggerebbero neppure a wikipedia. Oggi finalmente gli psicopatici di tutto il mondo possono concretizzare la fondamentale affermazione di Hegel per la quale 'Tanto peggio per i fatti'. Il processo di sostituzione dell'ideologia alla realtà (attraverso rete e social) sta subendo proprio in questi ultimissimi anni un'accelerazione mai vista prima nella storia, neppure nei picchi del potere temporale della Chiesa ne' in quelli di maggiore espansione e influenza dell'Unione Sovietica (ormai gli step sono registrabili semestralmente). _________________ Forecast reliability: poor
Bù ma mia cuiù |
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Livio
Registrato: 11/12/12 18:33 Messaggi: 112 Residenza: Milano
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Inviato: Mer Lug 22, 2015 1:42 pm Oggetto: |
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guidoval ha scritto: | Il processo di sostituzione dell'ideologia alla realtà (attraverso rete e social) sta subendo proprio in questi ultimissimi anni un'accelerazione mai vista prima nella storia. |
Affermazione importante, Guido. Non sono un insider di lavori mediatici e community, ma da quel poco che credo di ricordare - spero di non dire inesattezze - da letture fatte a suo tempo, essa mi sembra assolutamente in linea con quanto Marshall McLuhan aveva intuito, e cioè che forma mentis e cultura in una società sono influenzate dal tipo di tecnologia di cui tale società dispone. _________________ "Tutti eravamo felici, ci rendevamo conto che stavamo abbandonando dietro di noi la confusione e le sciocchezze e compiendo la nostra unica e nobile funzione nel tempo, andare"
(J. Kerouac, "On the road") |
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Franco
Registrato: 18/04/07 15:50 Messaggi: 285 Residenza: Grone
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Inviato: Gio Lug 23, 2015 10:10 am Oggetto: |
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Nibi ha scritto: |
gente che lavora molto bene come "tramite" fra i dati scientifici e il pubblico in ambito climatico:
http://www.climalteranti.it/ |
grazie Nibi, sito molto interessante: fare da tramite tra la ricerca scientifica e il pubblico è proprio quello che serve. La realtà, le cause e le conseguenze del riscaldamento climatico globale non sono atti di fede calcistica, politica o religiosa con cui schierarsi irrazionalmente tra favorevoli e contrari. Il dibattito però spesso sembra proprio di questo tipo.
Purtroppo certi argomenti scientifici complessi (e i cambiamenti climatici sono davvero complessi) e che hanno impatto sulle scelte dello stile di vita e politiche sono carichi di emotività e spesso viene fatta una scelta di campo in base alle proprie preferenze, simpatie e aspettative, quasi si trattasse appunto di una questione di fede, piuttosto che un argomento affrontabile razionalmente.
Ma l'unico modo per affrontare il problema è proprio cercare di capire i dati e la loro interpretazione con l'aiuto di chi ci lavora professionalmente. _________________ In Wildness Is the Preservation of the World (Henry David Thoreau) |
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Franco
Registrato: 18/04/07 15:50 Messaggi: 285 Residenza: Grone
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Inviato: Gio Lug 23, 2015 10:35 am Oggetto: |
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guidoval ha scritto: | Il processo di sostituzione dell'ideologia alla realtà (attraverso rete e social) sta subendo proprio in questi ultimissimi anni un'accelerazione mai vista prima nella storia. |
Non ne sono convinto, per quanto sia un argomento davvero complesso (anche questo! e peraltro OT).
Ovviamente la rete è un mezzo potente di diffusione delle ideologie (intendo in questo caso per ideologia sia quella dei sostenitori sia quella i negazionisti "a priori" del GW), ma è democratica.
Se è vero che ci sono i mezzi per diffondere le ideologie con efficacia mai vista nella storia, è anche vero che quegli stessi mezzi possono essere (e sono) usati per diffondere una comprensione razionale e scientifica della stessa e per smascherare i cialtroni.
In passato questi mezzi non esistevano e, se da un lato era più difficile per i cialtroni diffondere cialtronerie era molto più semplice per i detentori del potere politico e religioso imporre la loro ideologia. paghiamo il prezzo della democratizzazione dell'informazione, io ritengo che quel prezzo sia minore del prezzo pagato col quasi monopolio del passato (già con l'invenzione della stampa si era incrinato questo monopolio e infatti esisteva la censura e anche grazie all'invenzione della stampa è nata la scienza moderna e le eresie religiose hanno potuto diffondersi e non essere represse).
Inoltre mai nella storia (parliamo degli ultimi 50 anni, se le cose stanno peggiorando è un altro discorso) la cultura scientifica e razionalista è stata così insegnata e diffusa democraticamente grazie alla scolarizzazione.
Credo anche che mai, coi limiti, reali o percepiti presenti, la partecipazione democratica e l'influenza dei cittadini sul potere centrale sia stata così grande.
Penso che non solo gli uomini medievali e i cittadini sovietici, ma nemmeno quelli europei fino a oltre la metà del secolo scorso, avessero i mezzi (materiali e culturali) che abbiamo noi ora per difendersi dalle ideologie che venivano imposte dall'alto, né la possibilità di influire sul potere politico.
Forse sono molto ottimista, ma confrontando certi aspetti del passato con la situazione attuale, il presente per tanti aspetti mi pare "migliore". Più complesso, più "liquido" (per usare un'espressione cara a Bauman) ma meno monolitico e autoritario. Volutamente uso un giudizio di valore che presuppone una visione ideologica della realtà di cui nessuno può essere privo, la differenza sta nell'esserne consapevoli. Ma qui andremmo molto lontano e molto OT! _________________ In Wildness Is the Preservation of the World (Henry David Thoreau) |
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