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furbo
Registrato: 17/03/07 19:23 Messaggi: 4145 Residenza: milano
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Inviato: Ven Ago 09, 2013 8:52 pm Oggetto: |
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no no, non è che critico, è che dopo 30 e rotti esami uno si aspetta cose semplici, formule ridotte, poche variabili... insomma marca e modello ed al limite istruzioni per l'uso. Tu ci metti troppa teoria
cmq io ho provato due volte ad usarli in estate e due volte ho avuto infiammazioni molto pesanti alle ginocchia _________________ La disperazione più grave che possa impadronirsi di una società è il dubbio che vivere onestamente sia inutile |
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Fabri
Registrato: 13/11/07 13:20 Messaggi: 58 Residenza: Treviolo
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Inviato: Ven Ago 16, 2013 8:05 pm Oggetto: |
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Pefettamente d'accordo con te Guido !!!!
Sai bene che io ne uso solo uno ed , in tutta onestà , non mi piace molto spingere |
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valexx
Registrato: 26/09/11 19:53 Messaggi: 106
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Inviato: Ven Dic 12, 2014 9:23 am Oggetto: |
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guidoval ha scritto: | In generale tendo a usare solo i due estremi: A) per lo scialpinismo lunghezza fissa con puntali da fondo abbastanza larghi e di qualità. Scegliendo quelli studiati bene da aziende serie, sprofondano meno di qualunque rotellona rotonda, e sulle diagonali agganciano la crosta se uno non avesse interiorizzato l'abitudine a orientarli. I migliori sono le 'papere' Exel' gialle ambidestre e le loro copie russe anni '90. Seguono quelle gialle left-right, e le prime a 'V', quelle più grosse, prodotte fino al 2007, sempre Exel. Tutte le altre magari portano bene ma possono perdere l'aggancio alla crosta dura. Attualmente sono buoni i puntali ATK race. Punta in Vidia indispensabile. Quelli sbagliati fanno l'opposto, fino a far cadere se si punta male. Se possibile impugnatura in sughero per la termicità, il peso, e la bilanciatura quando si infilano velocemente tra schiena e zaino. Preferibilmente canna sottile in carbonio, che passa meglio nella fresca e sente molto meno il vento. Piuttosto corti contro ogni tendenza generale (parametro sci alpino gara), e nulla e nessuno riuscirà mai a farmi cambiare idea. Visto anche che finalmente, dopo decenni di cazzate istituzionalizzate sui bastoni lunghi, quelli forti sui Vertical e nei trail accorciano attorno al metro +/- 5 cm per stature personali tra i 170 e 190 cm (20/25 anni ancora e il concetto verrà insegnato nei corsi CAI come la scoperta del millennio).
B) per le ravanate a piedi comunque quelli fragili e superleggeri a cannette in Al che si innestano simil-tenda igloo (Ferrino, Camp). Perché i bastoncini vanno comunque usati delicatamente, per farli lavorare bene. Non bisogna mai spingere e caricarci peso oltre a quello 'morto' di braccia e parte superiore del tronco. Quindi la loro struttura deve bastare, se no siamo noi che sbagliamo, non loro che sono troppo fragili.
L'inculata sta negli sprofondamenti in neve fonda e negli incastri accidentali dentro i buchi tra i sassi, se non ci si ferma a estrarli prima di torcerli (il che insegna a camminare bene). Ne ho un paio che resisterebbero a quei casi e agli errori, in carbonio, belli leggeri (ma mai quanto i bacchettini da tenda)... e li lascio sempre a casa: sarò fatto male, ma a uno sci del cavolo mi adatto, a un bastoncino pesante, grosso o sbilanciato no. Mi affatica e mi fa venire il nervoso. E poi nello zaino fanno volume, che è peggio della lunghezza.
Questi discorsi valgono per me che vado solo in posti facili. Il Tito non ha tempo da perdere a far caso dove punta i bastoni e porta carichi di materiali per cui, almeno sui gradini alti, deve caricare e anche spingere, in salita come in discesa. Se a me si rompe un bastone, cambia poco. Comunque mai rotto un bastone in montagna (qualcuno nelle partenze delle gare di fondo invece sì).
Avrei un appunto: tutti impugnano i bastoni come nella foto del Lorenz, e invece quei laccioli vanno regolati a una misura che porti la mano praticamente in cima al bastone. Come nello sci di fondo (di quelli bravi): a mano rilassata e fine spinta il bastone deve restare in posizione accomodandosi nella pelle tra pollice e indice. È tanta fatica in meno a tenere stretto in mano il bastone, specialmente portandolo avanti in salita quando almeno tutto l'avambraccio è più in alto del cuore che così è costretto a pompare altro sangue in più contro la forza di gravità. E poi non si portano in giro a far niente i 10-15 cm finali inutilizzati. A quel punto si rilassa tutto l'avambraccio. A me così dà solo un problema: vado in giro con la mano così rilassata, senza mai dover stringere l'impugnatura, che se fa freddo mi congelo le mani
Comunque la cosa più importante di tutte resta: puntale leggero. Pazienza, se sfonda un po': si impara a non spingere sui bastoni. E MAI rotondo, che si aggancia nei buchi della crosta.
Secondo me. |
Ho trovato casualmente questo tuo bel post, in linea con quanto letto sul numero di febbraio (mi pare) di skialper.
Noto anche io la tendenza ad usare bastoni lunghissimi, e di impugnarli in malomodo (un amico garista mi fece vedere già anni fa l' impugnatura ideale che poi è quella che descrive l' articolo di skialper di febbraio...)
La mia difficoltà semmai è decidere una misura fissa (ora uso telescopici ma preferirei i fissi per una serie di motivi) perchè sono 1.72 ed in salita vorrei sempre i 125 mentre in discesa vorrei sempre i 120!
Leggo però che tu dici di usare bastoni molto corti, ma se posso farmi i pifferi tuoi cosa intendi per molto corti?
Che lunghezza di bastoncino usi per scialpinismo e quanto sei alto?
Ciao... 
L'ultima modifica di valexx il Ven Dic 12, 2014 9:27 am, modificato 1 volta |
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