La prima neve – il report che non dovrebbe essere mai

[waxy79]

Dopo 35 giorni di stop forzato passati tra week end di lavoro e di male parole contro il meteo infame, a contatto con quel passato che non vuole saperne di cessare d’essere un’illusione continua e col futuro che invece non sarà mai, dopo questi maledetti 35 giorni mi ritrovo coi piedi negli scarponi e gli scarponi nella neve, come se fossero passati mesi… e in un certo senso, vista la pessima forma fisica in cui mi sono ritrovato, sembra proprio che sia così.
I dubbi prima della partenza sono stati tanti, eccessivi sicuramente. Volevo ricominciare “alla grande”, come se mi sentissi in grado di farlo, e non volevo quindi rischiare un meteo avverso né volevo arrendermi al solito giro di ripiego. E poi qui c’era in ballo un festeggiamento, molto misero a ben vedere, una tappa da nulla… quello di oggi doveva essere il 20esimo obiettivo centrato in montagna, ripetizioni escluse.
E invece non è stato altro che lo scontro tremendo contro la realtà delle cose, la dimostrazione che sognare fa bene, ma a lungo andare, quando rimane solo sogno, diventa droga per lo spirito.
Di scuse ce ne sarebbero molte, prima su tutte che non m’era mai capitato di camminare su neve tanto fresca e abbondante… è stato bello, certo, per me la montagna è soprattutto liberazione e ribellione da me stesso e da questo punto di vista oggi l’obiettivo è stato centrato in pieno. Però è mancato l’arrivare a destinazione, come se si fosse trattato di una fuga del tipo che si fanno nei sogni, o incubi, quando capita di osservarsi scappare ma con gambe talmente pesanti che per quanti sforzi si facciano, non si riesce mai ad arrivare da nessuna parte.
È stato così per me oggi: poco più 400 miseri metri di dislivello in circa tre ore prima di arrendermi all’inutilità della fatica. Una ravanata pazzesca, come mai prima d’ora. A posteriori mi sorprende molto di meno il fatto che al parcheggio dell’Ospizio “La Veduta” ci fossi solo io e che non abbia visto nemmeno una vaga traccia di scialpinista per tutto il tempo.
Forse ho sbagliato tutto. O forse le lezioni, quando ti vengono impartite, sembrano quasi sempre tutte sbagliate. E oggi non fa eccezione.

Colonna sonora – non ho la minima idea del perché – Born To Be Abramo di Elio e le Storie Tese

Non so spiegare la bellezza per immagini, ma ci provo...

Un segreto disvelato


Take me down to the paradise city


Do#, mi♭


Tanto da riempirsene gli occhi


Flussi e riflussi


La certezza del fallimento


Via crucis


Come direbbe Emily Brontë


Sommergibile in immersione


E sempre cedere con batticuore / a sogni e parole / da far scoppiare


Il filo d’Arianna


Il dito di Cattelan


Precorrere i tempi


Uno sbadiglio per salutarsi

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Il mondo è dei bravi, e i coglioni se lo godono

[matteo81]

... non ho capito un tubo

Belle foto comunque.

[mauroedani]

Anche noi ieri eravamo in Engadina, e le condizioni erano simili,neve umida e pesante fino ai 2500m.

[calimero]

Bel coraggio Waxo solitario a buttarti già in Val d'Agnel alla prima nevicata....
A piedi, poi...
Effettivamente la ravanata te la sei scelta con il lanternino.
Evabbè, tutta esperienza.
Mi piace molto il tuo stile fotografico e la ricerca del particolare , abbinato alle intriganti didascalie.
Bello.
Ti esento per questa volta allora ( ma solo per una volta...) dal pagamento delle royalties .
Stesso luogo, stessa didascalia....two years after....
Sarà l'ambiente che la " chiama "...

http://www.on-ice.it/onice/viewtopic.php?t=13323

Ciao !
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calimero