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Sherpa hooligan?
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guidoval



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MessaggioInviato: Lun Apr 29, 2013 9:50 pm    Oggetto: Rispondi citando

Ohibò! Rolling Eyes ho riletto ed effettivamente NON avevo proprio neanche lontanamente scritto che gli sherpa abbiano ragione e che la montagna sia loro. Idem per quanto riguarda il Cervino. Ho scritto che succedono queste cose. E la considerazione su cosa sia quel luogo oggi, e sul lavoro, era una domanda che mi ponevo. Infatti c'è il punto di domanda. Non credo sia così peregrina, se quella salita è più regolamentata del nostro codice civile.

Giusto due giorni fa parlavo con uno qui dentro del significato delle parole.
Per evitare equivoci sarebbe bene attenersi al loro significato, non a quello reinterpretato da luogocomunismi e dibattiti tediosi che si trascinano sempre più uguali a se stessi da 50 anni Wink Non che speri di riuscire a dire qualcosa di nuovo, ma qualcosa sarà pur cambiato in 50 anni se ogni anno ci arriva in cima più gente che sul Grignone (sempre che Righetti e Reca valgano come utenti unici, naturalmente).

Se li hanno menati, sull'Everest o in Grigna è un reato e va punito, punto.
Solo, mi piace cazzeggiare un po' su un argomento che può diventare interessante. Non è obbligatorio avere un'opinione precisa su tutto.
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gianbo



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MessaggioInviato: Lun Apr 29, 2013 10:39 pm    Oggetto: Rispondi citando

Intervista a Moro: http://www.planetmountain.com/News/shownews1.lasso?l=1&keyid=40824

Citazione:
Everest, intervista a Simone Moro dopo l'aggressione a 7200m

29.04.2013 di Vinicio Stefanello

Abbiamo sentito brevemente in collegamento Skype dal Campo Base dell'Everest Simone Moro dopo l'aggressione che lui, Ueli Steck e Jon Griffith hanno subito a 7200m mentre salivano al Campo 3 dell'Everest. Ecco le sue impressioni sull'incredibile e paurosa vicenda tutta ancora da "metabolizzare".

Ciao Simone… intanto un abbraccio di solidarietà per quello che vi è successo sull'Everest. Un primo pensiero…
Grazie… la storia alpinistica dell'Everest è nata dalla cordata tra uno sherpa ed uno straniero. 60 anni dopo questa cordata è cambiata molto.

Devo dire che quello che è successo sembra lo scoppio di qualcosa che non ha a che fare molto con voi ma che covava sotto la cenere, sembra una rivolta.
Sì, penso proprio che siamo la punta di un iceberg. Siamo stati la goccia che ha fatto esplodere tutti... gli sherpa

Ma avete capito perché ce l'avevano con voi?
Non realmente, siamo ancora con tanti punti di domanda. Noi non abbiamo scalato lungo le corde fisse, non abbiamo disturbato nessuno, siamo saliti veloci e in stile alpino verso il Campo 3 e quando ci siamo diretti alla nostra tenda sono "sclerati"….

Ma secondo voi è per le condizioni in cui lavorano e stavano lavorando? Stress, condizioni particolari?
Era un giorno ventoso e freddo… noi non siamo un business per gli sherpa. E vedere 3 alpinisti che in un'ora scalano slegati 50 / 100 mt a destra delle corde fisse deve averli innervositi (gelosie? boh). In ogni caso nessuno di noi stava facendo il gradasso o ha provocato nessuno. Poi quando li abbiamo incrociati si sono scatenati. Gli abbiamo detto che li avremmo aiutati a fissare le corde se volevano, visto le condizioni che erano dure. Loro hanno solo gridato e minacciato, ed io e Ueli abbiamo fissato le corde per loro e tutti per altri 260 metri.

Vien da pensare che a 7200m ci sia stato un problema di "ordine pubblico"
Ripeto, a 7200 metri faceva freddo ed un vento bestiale. Loro hanno cominciato a gridare perché noi eravamo lì. Al che ovviamente anch'io ho cominciato a gridare (ma da li ad essere ucciso ce ne passa…). Poi loro hanno detto che loro smettevano di mettere le corde fisse. Noi gli abbiamo detto che volevamo aiutarli se serviva e loro hanno detto, fate voi, noi scendiamo. Così io e Ueli abbiamo fissato 260 metri di corda. Questo deve averli annientati e si sono inventati un sacco di balle per giustificare il loro comportamento e provocare l'aggressione... E' stata una vera cattiveria…. provocata da 3-4 sherpas ma che ha coinvolto quasi 100 di loro (chissà cosa gli hanno raccontato…).

Ecco penso sia difficile capire, anche per voi, come poi al Campo 2 ci sia stata quella folla di sherpa ad assalirvi...
Guarda che siamo vivi per miracolo, non stiamo né scherzando né esagerando.

Certo credo l'abbiano capito tutti, è stata una cosa allucinante... è stato sfiorato un dramma o sbaglio?
Ueli sanguinava dalla bocca per un pugno ed una sassata, io sono stato preso a calci e pugni e sberle per lungo tempo, abbiamo rischiato di essere lapidati con le pietre del campo 2.

Come siete riusciti a difendervi... nel vostro racconto dite che gli alpinisti al Campo 2 hanno cercato di salvarvi…
Principalmente sono state 4 persone che ci hanno salvato. La prima e la più importante l'alpinista americana Melissa Arnot. Poi uno sherpa di nome Pan Nuru. Poi una guida americana di nome Greg della spedizione IMG

So che è difficile rispondere, ma ora che succede, che sta succedendo?
Noi lasciamo la spedizione.... Nonostante abbia incontrato i miei aggressori, li abbia abbracciati e li abbia perdonati, ho voluto che il meeting generale con tutti al campo base finisse con le mie parole che rafforzassero la stima che ho per gli sherpa e per il Nepal, ma che anche annunciassero che questa violenza subita ha ucciso il nostro sogno alpinistico e che ce ne andiamo. Io probabilmente rimango ma solo a pilotare l'elicottero e fare soccorsi, ma Ueli e Jon tornano a casa. Voglio aggiungere che il fatto che io voglia rimanere a fare soccorsi (gratis per gli sherpas) dimostra la mia voglia di aiutare questa gente. D'altra parte tutti qui sono rimasti scioccati e consapevoli della violenza che hanno fatto; hanno capito che non basta una stretta di mano per cambiare un rapporto che è diventato troppo diverso da quello del 1953. Oggi l'Everest è troppo business e troppi eroi...

Troppo business e troppi eroi... spiegaci meglio come la pensi. E' l'Everest diventato come una grande Gardaland il vero problema?
No l'Everest rimane stupendo, pericoloso e anche difficile se vuoi fare vie diverse o nuove. Ma il rapporto tra sherpa e occidentali è cambiato molto. Secondo me gli sherpa sono consapevoli di quanto business gira intorno e non accettano più che non sia solo tutto loro. C'è da aggiungere come fatto molto importante che abbiamo anche ricevuto le scuse ufficiali da parte di tutti gli sherpa e tutti i sirdar.

Intervista di Vinicio Stefanello


L'ultima modifica di gianbo il Lun Apr 29, 2013 10:45 pm, modificato 1 volta
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guidoval



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MessaggioInviato: Lun Apr 29, 2013 10:44 pm    Oggetto: Rispondi citando

'...la punta di un iceberg...'
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fabiomaz



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MessaggioInviato: Lun Apr 29, 2013 11:06 pm    Oggetto: Rispondi citando

Certo che noi abbiamo un riflesso pavloviano: se in qualcosa c'entra un Italiano il dubbio, ma più che il dubbio il pensiero, ma più che il pensiero la certezza, che il cazzone sia lui, che l'errore sia suo, che se la sia quantomeno cercata, ci viene sempre.
Poi rettifichiamo ma a sbavata finita.


Mamma mia..quanto ci vediamo male. Wink
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guidoval



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MessaggioInviato: Lun Apr 29, 2013 11:17 pm    Oggetto: Rispondi citando

fabiomaz ha scritto:
Certo che noi abbiamo un riflesso pavloviano: se in qualcosa c'entra un Italiano il dubbio, ma più che il dubbio il pensiero, ma più che il pensiero la certezza, che il cazzone sia lui, che l'errore sia suo, che se la sia quantomeno cercata, ci viene sempre.
Poi rettifichiamo ma a sbavata finita.


Mamma mia..quanto ci vediamo male. Wink


Wink chissà perché, aspettavo questo tuo intervento.

Si vede, che siamo in una fase politica nuova!
...anche Confindustria, son tre giorni che non rogna.
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bru



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MessaggioInviato: Mar Apr 30, 2013 7:30 am    Oggetto: Rispondi citando

alla fine nn si capisce il perche' dell aggressione ... fossi un alpinista via la vorrei di certo saperlo ..

http://moroinalto.gazzetta.it/2013/04/29/nessun-rancore-resto-per-lelicottero/
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grign1_2410



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MessaggioInviato: Mar Apr 30, 2013 8:13 am    Oggetto: Rispondi citando

visto che stamattina ho tempo, faccio un paio di esempi,giusto per inquadrare la questione in un contesto più ampio:
-Il Nepal è un paese dove da novembre a maggio inoltrato (periodo di secca) ci sono dei camion cisterna con scritto "clean water supply" che porta l'acqua nelle case, a pagamento...il fatto che sia "clean" è da verificare...
-Il Nepal è un paese dove i bambini a Pashupatinath rovistano tra i resti delle pire funerarie ancora in fiamme per trovare monetine o altro...
-Il Nepal è uno stato che spende miliardi per costruire strade in valli lunghe centinaia di chilometri e abitate da 100 persone al massimo, giustificando le spese come "spese per lo sviluppo", nel contempo però in 100 km della stessa valle non c'è un medico!!
-Il Nepal è un paese nel quale uno sciopero si trasforma in rivolta popolare e per giorni nelle strade non gira un veicolo e quelli che tentano di girare vengono fermati e talvolta incendiati...
-Il Nepal è un paese dove un soccorso, o meglio, trasporto di emergenza, in elicottero lo paghi anche 30000 euro, depositati preventivamente sul conto in banca della compagnia privata di elicotteri!!!
-ci sta anche che il Nepal sia un paese nel quale lavoratori chiamati "sherpa" (che poi magari sono Gurung o Limbu o Kirati chissà perchè tutti sherpa...mah) si incazzano se li disturbi mentre stanno lavorando a 7000 metri per 500 rupie/giorno, rupia in più rupia in meno...

il mio parere personale è che, al di là di chi abbia ragione o meno, la cosa crea un precedente...vedremo
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grign1_2410



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MessaggioInviato: Mar Apr 30, 2013 8:23 am    Oggetto: Rispondi citando

grign1_2410 ha scritto:
visto che stamattina ho tempo, faccio un paio di esempi,giusto per inquadrare la questione in un contesto più ampio:
-Il Nepal è un paese dove da novembre a maggio inoltrato (periodo di secca) ci sono dei camion cisterna con scritto "clean water supply" che porta l'acqua nelle case, a pagamento...il fatto che sia "clean" è da verificare...
-Il Nepal è un paese dove i bambini a Pashupatinath rovistano tra i resti delle pire funerarie ancora in fiamme per trovare monetine o altro...
-Il Nepal è uno stato che spende miliardi per costruire strade in valli lunghe centinaia di chilometri e abitate da 100 persone al massimo, giustificando le spese come "spese per lo sviluppo", nel contempo però in 100 km della stessa valle non c'è un medico!!
-Il Nepal è un paese nel quale uno sciopero si trasforma in rivolta popolare e per giorni nelle strade non gira un veicolo e quelli che tentano di girare vengono fermati e talvolta incendiati...
-Il Nepal è un paese dove un soccorso, o meglio, trasporto di emergenza, in elicottero lo paghi anche 30000 euro, depositati preventivamente sul conto in banca della compagnia privata di elicotteri!!!
-ci sta anche che il Nepal sia un paese nel quale lavoratori chiamati "sherpa" (che poi magari sono Gurung o Limbu o Kirati chissà perchè tutti sherpa...mah) si incazzano se li disturbi mentre stanno lavorando a 7000 metri per 500 rupie/giorno, rupia in più rupia in meno...

il mio parere personale è che, al di là di chi abbia ragione o meno, la cosa crea un precedente...vedremo



...voglio dire...qualcosa si è rotto nel rapporto tra turisti della montagna, professionisti della montagna e "Sherpa" (locals), qualcosa di cui anche Simone Moro avrà tratto vantaggio in passato (avrà utilizzato anche lui il lavoro degli Sherpa credo). Sarà difficile ristabilire l'equilibrio che pendeva tutto a favore degli alpinisti e che ora comincia a pendere un po' anche dalla parte degli Sherpa
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fabiomaz



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MessaggioInviato: Mar Apr 30, 2013 8:38 am    Oggetto: Rispondi citando

grign1_2410 ha scritto:
grign1_2410 ha scritto:
visto che stamattina ho tempo, faccio un paio di esempi,giusto per inquadrare la questione in un contesto più ampio:
-Il Nepal è un paese dove da novembre a maggio inoltrato (periodo di secca) ci sono dei camion cisterna con scritto "clean water supply" che porta l'acqua nelle case, a pagamento...il fatto che sia "clean" è da verificare...
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-Il Nepal è uno stato che spende miliardi per costruire strade in valli lunghe centinaia di chilometri e abitate da 100 persone al massimo, giustificando le spese come "spese per lo sviluppo", nel contempo però in 100 km della stessa valle non c'è un medico!!
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-ci sta anche che il Nepal sia un paese nel quale lavoratori chiamati "sherpa" (che poi magari sono Gurung o Limbu o Kirati chissà perchè tutti sherpa...mah) si incazzano se li disturbi mentre stanno lavorando a 7000 metri per 500 rupie/giorno, rupia in più rupia in meno...

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...voglio dire...qualcosa si è rotto nel rapporto tra turisti della montagna, professionisti della montagna e "Sherpa" (locals), qualcosa di cui anche Simone Moro avrà tratto vantaggio in passato (avrà utilizzato anche lui il lavoro degli Sherpa credo). Sarà difficile ristabilire l'equilibrio che pendeva tutto a favore degli alpinisti e che ora comincia a pendere un po' anche dalla parte degli Sherpa


Guarda..guardandola distaccatamente stai descrivendo una dinamica che in luogo completamente diverso, con altrettanta povertà, ha favorito la nascita di un'organizzazione chiamata.. mafia.
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grign1_2410



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MessaggioInviato: Mar Apr 30, 2013 8:53 am    Oggetto: Rispondi citando

fabiomaz ha scritto:
grign1_2410 ha scritto:
grign1_2410 ha scritto:
visto che stamattina ho tempo, faccio un paio di esempi,giusto per inquadrare la questione in un contesto più ampio:
-Il Nepal è un paese dove da novembre a maggio inoltrato (periodo di secca) ci sono dei camion cisterna con scritto "clean water supply" che porta l'acqua nelle case, a pagamento...il fatto che sia "clean" è da verificare...
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-Il Nepal è un paese dove un soccorso, o meglio, trasporto di emergenza, in elicottero lo paghi anche 30000 euro, depositati preventivamente sul conto in banca della compagnia privata di elicotteri!!!
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Guarda..guardandola distaccatamente stai descrivendo una dinamica che in luogo completamente diverso, con altrettanta povertà, ha favorito la nascita di un'organizzazione chiamata.. mafia.
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può essere, non lo so se centra o meno la mafia in questa cosa, tuttavia, ciò che volevo dire e che gli alpinisti "occidentali" hanno sempre usufruito del lavoro degli sherpa e buona parte, anzi la quasi totalità, del loro successo lo devono al loro lavoro. Se la bilancia si sposta, se non si possono più basare i successi himalayani sullo sfruttamento degli sherpa le cose si complicano...ma il mondo è pieno di montagne bellissime, lo sappiamo benissimo, perciò...vedremo
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sacrifiCarlo



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MessaggioInviato: Mar Apr 30, 2013 9:14 am    Oggetto: Rispondi citando

Premessa la ovvia condanna alla violenza, che specie in un contesto come quello fa particolarmente male ed è particolarmente rischiosa (se le cose fossero degenerate ulteriormente poteva finire in tragedia e nessuno ne avrebbe mai saputo niente); premessi gli ovvi attestati di stima verso Moro, che ha lunga esperienza in campo e non credo che compia certe leggerezze, e Steck; credo che la situazione sia stata una polveriera che è stata nutrita per anni e anni e sia esplosa nel momento e nel luogo sbagliati. Come giustamente sottolineava grign1_ecc., quello dei portatori (non li chiamo sherpa perchè sarebbe come chiamare tutti i malgari d'Italia "orobici") è un mestiere duro e pericoloso, in un contesto sociale molto difficile. Una popolazione che è cresciuta isolata dal mondo, con schemi mentali e valori ferrei, che si trova di colpo di fronte a una realtà aggressiva e tracotante come quella delle spedizioni commerciali in Himalaya è normale che possa esserne sconcertata e infastidita, nonostante ne sfrutti le risorse economiche connesse. Non è raro vedere casi in cui i portatori ricevono meno rispetto degli yak, e si percepisce, a pelle, quella che è la considerazione di alcuni locals rispetto ai milionari alpinisti (?) che affollano la loro Sagarmatha, madre sacra. Ora, sta al turista tenere il profilo adeguato al luogo e ai suoi abitanti, e instaurare quel rapporto umano, di fiducia e partecipazione, necessario alla buona riuscita della spedizione. Credo che lo spirito che legava Hillary e Norgay sia ben lontano da quello che slega le truppe scalatrici di oggi con la massa di operai himalayani. E' singolare come uno come Marco Confortola, nel giorno dell'uscita della notizia, si sia sentito in dovere di aggiornare su facebook, senza fare riferimento a nomi o situazioni particolari, uno attestato di stima e di ringraziamento verso i "piccoli-grandi uomini". A cui mi aggrego.
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lupin-3



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MessaggioInviato: Mar Apr 30, 2013 12:36 pm    Oggetto: Rispondi citando

fabiomaz ha scritto:

Ma la cosa terrificante è che se Lupin scopre che tutto è causato da un pò di ghiaccio caduto, son finito. Oltre che lamentarsi al prossimo sassetto o ghiaccetto verrà alle mani.
E lui è fan accanito di Moro. Sarà infoiatissimo!
Laughing


Laughing Laughing Laughing asino!

cmque qui moro spiega tutto

"La ricostruzione dell’agguato di ieri
di Gianluca Pasini

Alle 8 circa del 27 aprile 2013 Simone Moro (ITA), Ueli Steck (CH), and Jonathan Griffith (UK) lasciano Campo 2 per raggiungere una tenda a circa 7200 metri (Campo 3 basso) sul versante Lhotse dell’Everest. Un team di Sherpa sta attrezzando la parete Lhotse e agli alpinisti viene chiesto di non toccare le corde che stanno fissando.
Quando i tre alpinisti arrivano alla quota della loro tenda già montata, attraversano la neve e sono costretti a passare sopra le corde degli Sherpa per raggiungere la loro tenda circa 20 metri più in là. Gli alpinisti decidono di scavalcare la corda nel punto di sicura dove altri 4 Sherpa sono agganciati alla parete di ghiaccio, mentre il loro leader continua a fissare le corde sopra. Passare sopra le corde non interferisce in alcun modo con il lavoro che stanno portando avanti. Gli alpinisti sono in solitaria e non stanno usando le corde quindi non c’è nemmeno il pericolo che le corde si possano aggrovigliare. Inoltre passando sotto il leader, né ghiaccio né neve possono essere fatti cadere su di lui.
Jonathan Griffith è a questo punto alla guida e dopo aver sorpassato la corda e aver attraversato altri 15 metri sulla neve, Ueli Steck lo segue. Nel momento in cui Ueli Steck scavalca la corda, il leader degli Sherpa nota gli alpinisti sotto e inizia a urlare e a dare colpi con la sua piccozza. E sempre urlando agli alpinisti, fissa le corde e si cala fino al punto della sicura. Siccome Ueli è in solitaria e non attaccato alla corda, gli viene spontaneo alzare le mani per far fronte all’impeto con cui lo sherpa gli piomba addosso scendendo. Questo porta lo sherpa ad accusare Ueli di averlo toccato. Nel frattempo colpendo il ghiaccio con tutta la sua forza e urlando a Ueli “perché mi tocchi”, accusa i tre di aver calciato il ghiaccio addosso a loro e ferito uno Sherpa. Visto che i tre stanno scalando su una loro via in totale autonomia e interamente sulla neve, la cosa era molto improbabile.
Ueli Steck cerca di tenere calma la situazione offrendo aiuto nel fissare le corde fino a Campo 3, ma questo peggiora le cose. Simone Moro poi raggiunge il team e lo Sherpa leader brandisce la piccozza nella sua direzione. Simone impreca contro il leader come naturale reazione ad un’aggressione del genere. Niente riesce a calmare il leader che come atto finale di sfida ordina a tutto il suo team di 17 Sherpa di lasciare la parete Lhotse e ritornare a Campo 2. Non c’è nessuna evidente ragione di scendere dalla montagna. I tre alpinisti non hanno interferito in nessun modo con il lavoro degli Sherpa. Per ammorbidire la situazione, Ueli Steck fissa altri 260 metri di corda fino a Campo 3.

Mentre i tre stanno scendendo al Campo 2, un centinaio di Sherpa si raggruppa per affrontare i tre alpinisti. Si dimostrano da subito violenti, iniziano a prendere a pugni e a calci gli alpinisti, e a scagliargli addosso pietre. Un piccolo gruppo di occidentali fa da mediatore tra il gruppo fuori controllo e gli alpinisti, che devono la loro vita a queste persone coraggiose e altruiste. Ciò nonostante, i tre alpinisti e alcuni degli occidentali che cercavano di far rientrare la situazione, vengono aggrediti. Gli alpinisti sono minacciati pesantemente. Gli viene detto che la notte stessa uno di loro sarebbe stato ucciso. Dopo circa 50 minuti, la folla sembra calmarsi, i tre alpinisti riescono a ricongiungersi e viene vivamente consigliato loro di allontanarsi per evitare il peggio.
Impacchettato l’essenziale, iniziano a scendere verso la base dell’Everest, per una via tortuosa piena di crepacci, senza corde a protezione, convinti che, data la situazione, quello era comunque il posto più sicuro dove stare.

Gli Sherpa sostengono che il motivo dell’aggressione agli alpinisti è che quest’ultimi, attraversando la loro linea, hanno buttato giù del ghiaccio addosso ad uno Sherpa. In realtà nessuno degli Sherpa ha mostrato segni di ferite. Per di più, su una parete di ghiaccio non è poi così improbabile essere colpiti da pezzetti di ghiaccio. Gli alpinisti pensano invece che lo Sherpa leader fosse stanco, infreddolito e infastidito dal fatto che i tre alpinisti stavano avanzando più velocemente rispetto loro e per di più senza corda. Qualsiasi sia stato il motivo scatenante, non c’era alcuna valida ragione per arrivare a tanto.

Le autorità nepalesi hanno preso molto seriamente la vicenda, anche perché ci sono parecchie spedizioni commerciali sulla montagna. Al momento i tre Sherpa sono stati individuati, fatti scendere dalla montagna e la Polizia, il Ministro del Turismo e il capo dell’Associazione degli Sherpa stanno investigando sull’accaduto.

I tre alpinisti vogliono rivolgere un “enorme grazie” a tutte persone che gli hanno salvato la vita al Campo 2 e a coloro che ora stanno conducendo le indagini."

e il tutto lo si trova qui per chi volesse seguire
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MessaggioInviato: Mar Apr 30, 2013 1:02 pm    Oggetto: Rispondi citando

Fortunatamente tutto si è concluso bene ( con abbracci finali ). Lo vedo più come un incidente di percorso della macchina del buisness ( come spesso accade ). Certo che se qualche d'uno si fosse preso la briga di spendere quattro soldi per dare un'istruzione agli sherpa tutto ciò non sarebbe accaduto ( maledetti tagli all'istruzione pubblica ), avrebbero capito al volo che Moro & co. fanno parte di quel meccanismo mediatico che contribuisce a portargli così tanti clienti. Si sà mettere in concorrenza gli ignoranti rimane un modello ormai consolidato della nostra società.
Per l'ennesima volta la morte dell'alpinismo non è venuta dal chiodo, ben si dal denaro.
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guidoval



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MessaggioInviato: Mar Apr 30, 2013 1:11 pm    Oggetto: Rispondi citando

fabiomaz ha scritto:
una dinamica che in luogo completamente diverso, con altrettanta povertà, ha favorito la nascita di un'organizzazione chiamata.. mafia.
Manca solo il commercio di limoni.


Wink però vedi che un tantino di riflesso pavloviano sta alla base anche della tua logica. Ma mi pare inevitabile fare almeno un po' riferimento alla realtà in cui si vive e alle cose che si conoscono. Non so quanta gente possa astrarsi scientificamente in ambiti socioantropologici da bar sport, come il nostro.
La possibilità di una mafia sherpa è sempre possibile e anche affascinante. Anche se a 7000 metri con vento forte, freddo becco e malinteso più che certo, mi affascina di più un facile giramento di coglioni da combinato disposto.
Il concetto del Moro di un iceberg di elementi sociali e storici che restano sommersi, e di cui si è vista solo la punta nell'aggressione, sicuramente è vero come argomenta anche Grign. Però resto sempre sospettoso quando si parla di singoli fatti applicando astrazioni retoriche (la gggente, la piazza, gli sherpa, la rete, il territorio). Dato che CONOSCIAMO - e conosceremo - SOLO UNA VERSIONE DEI FATTI (dicesi processo sommario) e, sia detto incidentalmente, di una parte piuttosto discussa in passato - e manca ancora un famoso elicottero alla conta - non escluderei la possibilità che il risentimento possa essere un argomento per stemperare in una totalità vuota qualcosa di preciso e circoscritto accaduto tra 6-7 persone con nome e cognome, poi diventate le 100 e poche che erano in quel preciso posto e in quel preciso momento. Magari col 100% reale di responsabilità degli aggressori, eh?
Certe volte scoppiano casini furibondi per cazzatine inconsapevoli. Se oltre a tutto l'iceberg sommerso consideri piccolissime banalità, come per esempio il fatterello da nulla che in molte parti del continente il loro cenno della testa per assentire è praticamente uguale a quello nostro per negare...o che invitare un'altra persona a mangiare, e mangiarci insieme, è considerata da 'maleducazione da senzadio' a 'offesa personale sanguinosa' a seconda dei posti e di quanto e quale cibo si ha a disposizione per vivere, e la regola è che il tuo ospite mangia e tu guardi che mangia e stai zitto...per non parlare della mano da usare per portare il cibo alla bocca, che neanche mi ricordo più tanto è distante dalla mia mente...o il contatto fisico arbitrario, cosa che per inciso sta diventando un'ossessione anche negli USA (perché certe volte i cerchi si chiudono beffardamente)...
Certo, se uno va in posti dove sono abituati ai turisti, nelle città dove ci sono sedi di aziende di tutto il mondo, nei villaggi vacanze, questo al massimo suscita un po' di commiserazione da parte dei locals adattati.

Disclaimer pedante: aggredire, accoltellare e lapidare resta un reato grave, e questo chiude la strada a ogni giustificazione. Spiegazione non coincide con giustificazione. Come si accolga l'ospite, con che mano si mangi e come si neghi con il capo, erano esempi fuori contesto per rappresentare casi di incomprensione. Non sostengo che fossero a 7000 metri a mangiare insieme!
Resta che il riferimento ai limoni è la cosa più gozzaniana che mi sia mai capitata di leggere qui dentro.
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Bù ma mia cuiù
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gianbo



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MessaggioInviato: Gio Mag 02, 2013 4:55 pm    Oggetto: Rispondi citando

Interessante ricostruzione, basata sul punto di vista degli Sherpa:

http://www.alanarnette.com/blog/2013/04/30/everest-2013-the-sherpas-viewpoint/
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