Hippiegschpanscht + Sidelenblick al Furkahorn

[Giulietto]

Questo fine settimana era da sfruttare: a tutti i costi.
Alcune condizioni al contorno lo rendevano particolare:
# dopo due gravidanze
# dopo 5 anni di astinenza con mia moglie (alpinisticamente parlando
# i figli: via !
# il meteo passabile
# la forma (la mia) al top (dopo due vie in Corsica con LorenzOrobico....)
.....
si va. Bisogna fare qualcosa, possibilmente in ambiente, non troppo difficile (5 anni di biberon pesano sugli avambracci della mogliettina). Venerdì sfruguglio tutti i libri che ho, navigo su tutti i siti che conosco, studio tutte le mappe metereologiche che mi vengono fornite.... DOVE VADOOOOO !!
accidenti, non posso fallire.... mi sento come un novizio: indecisione, precarietà, frustrazione per la scelta da fare. Questo fine settimana si riempie già di emozione ancora prima di iniziare. Bene, mi piace

Dopo lungo meditare opto per il Furka. Più ambiente di così....

Sabato si imballa il piccolissimo pupo e lo si recapita al lago vicino a Varese dai nonni, e poi viaaaa, si parte.
Val D'Ossola, Sempione, Vallese.... i chilometri passano spensierati. Si arriva al bivio per il Grimselpass, e ci accoglie una nuvole gelida. Arriviamo al passo del Furka che si fa fatica a vedere a 10 metri. 7 gradi di temperatura e un vento da ribaltare. E io che volevo arrivare con la luce per studiare l'avvicinamento. C'era da aspettarselo che la scelta del Furka sarebbe stata infelice.... Ma in fondo in fondo sono fiducioso !


Intorno a noi altri climeber, chi in macchina, chi in tenda, si preparano per la notte. Tutti tedeschi. Si sa, i bermamasci

vengono al Furka in giornata Noi al calduccio del mitico furgone, allietati da una piacevole musica, ci facciamo una cenetta romantica.

La mattina ci sono 3 gradi, il vento è rimasto. Siamo ancora nella nuvola, ma c'è qualche sprazzo di azzurro. Forza, non facciamo i pigroni. ci si incammina.... chissà se troveremo mai l'attacco con questa nebbia. Sarà già tanto trovare la parete....
E superato lo sperone, magicamente la nuvola si dirada e ci si presenta tutto il Furka nel suo splendore. Che gioia. Il sole ci scalda, e gli animi fluttuano fino alla parete.



La roccia è magnifica, i tiri si susseguono uno dietro l'altro, in placca, in fessura, in diedro. L'Eli sale bene, sospinta da una voglia indicibile e con un sorriso ebete che si espande passo dopo passo.



Il grado non è banale (5c in ambiente), ma non faticoso, e questo è un gran bene per gli avambracci lattiginosi della mogliettina.



In via incontriamo Damiano, di Gulliver. Io ho fatto la via Niederman seguendo la sua descrizione, e lui conosce di fama il mio grande amico LorenzOrobico di On.Ice. Ci facciamo un bella risata: com'è piccolo il mondo.
L'ultimo tiro è il più bello: 50 metri di roccia incredibile, con fessure, placche, manettoni. Siamo al settimo celo.



E' arrivato il momento della calata, pascoliamo verso la strada, e al furgone ci gustiamo un birra ghiacciata (Corsa), formaggio (Svizzero), dolcetto (Tedesco), caffè (Italiano). Spaparanzato comodamente nel furgone, dopo una gran giornata in compagna dell'Eli, mi sento un re

Il pensiero corre veloce verso i nostri figli, e silenziosamente speriamo che prima o poi ci vorranno seguire in queste magnifiche avventure. Speriamo

[LorenzOrobico]

Il sorriso dell'Eli dice tutto. W il furgone !!
E ora pensiamo all'impresa...
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Ascolta e dimentica, vedi e ricorda, fai e capisci.
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[paolo75]

Bella la via,

[claus_]

bel racconto

e bel mezzo

[leo]

Certo che dopo una vacanza con l'Orobico un week end di relax ci stava tutto
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“quello che facciamo non viene mai compreso, ma sempre e soltanto apprezzato o disprezzato.”