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monti Campioncino e Campione, 05/03/2013 | Tweet | Inserisci report |
Onicer | oscarrampica |
Regione | Lombardia |
Partenza | Fondi di Schilpario (1250 m) |
Quota attacco | 2100 m |
Quota arrivo | 2175 m |
Dislivello della via | 75 m |
Difficoltà | F+ ( pendenza 40° / II in roccia ) |
Esposizione in salita | Sud-Ovest |
Rifugio di appoggio | bagozza |
Attrezzatura consigliata | ciaspe e ramponi |
Itinerari collegati | nessuno |
Rischio valanghe | 1 - Debole |
Condizioni | Buone |
Valutazione itinerario | Ottimo |
Commento | Max mi propone una ciaspolata col suo vicino di casa, Massimo, in Val di Scalve, una delle più belle valli Orobiche. E' il 5 marzo 2013 e dopo aver superato Schilpario, parcheggiamo in località Fondi-miniere alla fine del paese in direzione passo del Vivione, da cui ci allontaniamo sci ai piedi alle 10.30. Seguiamo la strada innevata che sale in direzione del passo dei Campelli e ci inoltriamo subito nel bosco. La prima immagine è la spettacolare vista delCimon della Bagozza la cui punta buca il cielo grigio, troppo ripida per potervisi accumulare e la cui prua domina grigia il biancore circostante. Affiancata, quasi sorretta dalla poderosa parete dellla Cima Vai Piane che sembra oggi quella del Badile. Raggiungiamo in circa un’oretta la mitica Baracca Rossa alias Rifugio Bagozza a 1600 m. circondati dal Gardena a sx, Campione e Campioncino davanti e gruppo del Bagozza a dx. Transitati poi nei pressi del Passo Campelli 1889 m risaliamo il pendio sulla sinistra che ci porta alla cresta e poi fino in vetta al Monte Campioncino (2100m.) che raggiungiamo alle 12.20. Bella visione in un cielo bigio tipicamente invernale sulle bianche punte del Pizzo Camino che svetta più alto e dietro il Sossino e la pala candida della Cima di Ezendola. Ma la regina del Panorama è chiaramente la grande massa rocciosa della Presolana che si estende più in larghezza a differenza del Cimone che spinge tutte le sue energie vs l’alto. Propongo ai soci di proseguire vs il Campione ma declinano l’invito e allora ci accordiamo per dividerci e ritrovarci poi di sotto. Io parto da solo per l’esile,almeno inizialmente, crestina che unisce le due montagne. Devo anche affrontare un tratto di qualche metro molto stretto ed esposto che decido di superare con la più sicura tecnica del passaggio a cavalcioni, e poi calarmi quasi verticalmente per aggirare un salto roccioso, dopodichè la cresta torna ad allargarsi più bonariamente e raggiungo il pendio abbastanza appoggiato che sale verso la cima. Zigzago fra le zone rocciose dove la neve non ha aderito e raggiungo la cresta finale che perde sempre più pendenza ma con la neve che si fa sempre più alta e rende difficoltoso il procedere. E’ sempre bello ed emozionante nel silenzio più puro volgersi a contemplare la propria scia serpeggiante nel candore della neve altrimenti immacolata. Poco prima delle 13.30 la neve finisce e il mio orizzonte si apre vs la linea alpina dove domina l’imponente e triangolare parete del Re Adamello con a sx l’altrettanto bella Punta di Plem e a dx la massiccia stazza del Corno Miller. Assaporato il panorama in una luce lattiginosa, prendo a scendere in neve fresca vs l’evidente e sottostante Passo del Giovetto che divide la mia montagna da Cima Gardena. A balzi di corsa lo raggiungo alle 14,15 (q.1815) anche per non far aspettare troppo i soci. Da qui si ha una bella visuale sulle due cime che ho appena calcato. Dopo una piccola pausa per riprender fiato, ricomincio a correre vs il basso per ricongiungermi con gli amici e una volta raggiuntili, tranquillamente divalliamo. Felici per la bella giornata passata in mezzo alla neve. Grazie ai due Massimi. Foto1 con max e massimo in cima al Campioncino Foto2 Picche in cima al Campione Foto3 la mia traccia in cresta dalla cima del Campioncino
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