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Aiguille e Dome de Rochefort, cresta integrale, 19/07/2020 | Tweet | Inserisci report |
Onicer | Orobicando |
Regione | Valle d'Aosta |
Partenza | Rifugio Torino (3375 m) |
Quota attacco | 3600 m |
Quota arrivo | 4015 m |
Dislivello della via | 1000 m |
Difficoltà | D ( pendenza 55° / III+ in roccia ) |
Esposizione in salita | Varia |
Rifugio di appoggio | Rif. Torino |
Attrezzatura consigliata | N.d.a in quota; friends medio-piccoli, qualche dado, 5 rinvii e molti cordini. Corda da 60m consigliata |
Itinerari collegati | Aiguille e Dome de Rochefort (4015m), cresta integrale |
Rischio valanghe | 1 - Debole |
Condizioni | Eccellenti |
Valutazione itinerario | Eccezionale |
Commento | Dopo la salita al Dente ci prendiamo un giorno di riposo gironzolando tra il piccolo e il grand Flambeau e pensando a cosa fare l'indomani. Ci rendiamo conto che il progetto fatto a casa era forse troppo ambizioso e i recenti incidenti sulla via non ci hanno certo incoraggiato. Decidiamo quindi di fare l'Arete de Rochefort e magari andare fino al Dome (forse saltando dalla padella nella brace, ma chissà...)
Descrizione dettagliata della via all'itinerario associato. Partiamo alle 3 dal rifugio e risaliamo fino alla Gengiva col buio attaccando la cresta con l'alba. Il primo tratto di cresta, per quanto esposto e delicato è quasi piacevole. La seconda parte dell'itinerario è invece più impegnativa sia per via del tiro di IV- (circa) sia per la maggiore esposizione, ma soprattutto per la pessima qualità della roccia sulla parete del Dome. Abbiamo lasciato alla fine dell parete una sosta attrezzata su clessidra utile per raggiungere la cima ma soprattutto per calarsi. L'ascesa richiede dimestichezza con la progressione in conserva, impossibile completare l'itinerario in tempi ragionevoli facendo tutti i tiri di corda. Con Mirco Foto al link sotto |
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