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   Resegone, creste integrali invernali, 03/02/2020
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Onicer  Beps65   
Regione  Lombardia
Partenza  Brumano  (900 m)
Quota attacco  1650 m
Quota arrivo  1875 m
Dislivello della via  400 m
Difficoltà  PD- ( pendenza 35° / II in roccia )
Esposizione in salita Varia
Rifugio di appoggio  Azzoni e Resegone oggi chiusi
Attrezzatura consigliata  Piccozza e ramponi. Utile 20m di corda (non usata)
Itinerari collegati  nessuno
Rischio valanghe  1 - Debole
Condizioni  Buone
Valutazione itinerario  Buono
Commento Lunedì 3 febbraio, festa patronale, approfitto della giornata libera per un giro in Resegone, sono solo, arrivo a Brumano con una bella giornata, le creste sud sono quasi estive, decido di salire in cima dalle creste nord, visto che dalla webcam dei Piani di Bobbio sembrano ancora imbiancate, prendo picca, ramponi e per sicurezza uno spezzone di corda, sono solo, non si sa mai. Fino al rifugio Resegone il caldo è tardo primaverile, una volta all’ ombra la temperatura scende, il classico sentiero che aggira il Resegone fino al passo del Giuff, spesso è completamente ghiacciato e sono costretto a rallentare, di fretta non ne ho, quindi va benissimo, arrivo al passo colto da un forte vento, inizio la mia salita cominciando a pestare neve dura e spesso faticando fin quasi il pizzo di Morterone, qui ho un ottima visuale delle creste nord, a tratti ben imbiancate, sono felice della scelta. Calzati i ramponi e la piccozza a portata di mano, mi stupisco di come l’ambiente sia cambiato in pochi metri, pensavo di trovarmi a “passeggiare” sulle solite creste invece non c’è traccia di passaggio umano, numerosi invece sono i camosci che mi guardano incuriositi quasi a dire:” ma non è lunedì, cosa ci fa un umano da queste parti?!” La salita procede bene su neve dura e mi diverto, ogni tanto però, diventa crostosa e cede, supero il pian di Zucchero, le creste iniziano a prendere quella loro bellissima caratteristica con torrioni e pinnacoli, forme di animali di persone e numerosi scorci sulla pianura e sui laghi sottostanti. Arrivo su cima Pozzi e comincio a pensare alla discesa, con stupore sul lato opposto sembra estiva, ma solo un illusione, fatti venti metri inizia una serie di passaggi delicati e traversi su questa neve che è un mix tra l’ottimo e il delicato, (nulla di difficilissimo s’intende, ma qui solo ed i passaggi sono tutti sopra a scivoli di oltre un centinaio di metri, quindi attenzione alta, e pensare che pensavo alla solita passeggiata). Tra il dente e punta Manzoni, trovo sicuramente la parte più delicata, una volta superata, inizio a scorgere passaggi umani, se pur vecchi, riesco a seguire sempre con cautela ma più rilassato fino in vetta. Quassù trovo le prime (ed uniche) persone dell’intera giornata, 4 escursionisti Francesi, li saluto e scendo al tepore davanti al rifugio Azzoni, finalmente il pranzo, mi ero comprato due pizze con un aspetto favoloso e non solo l’aspetto, nel silenzio totale, mi rilasso a lungo , tanto devo solo scendere dalla normale, guardo l’orologio, quasi le 14, ma si proviamo a scendere dalle sud, quelle le conosco bene. Passato il bivacco trovo le stesse condizioni di prima ma solo per tutto il tratto per aggirare torre Valnegra, oltre la neve inizia ad essere sempre meno fino sul pizzo Brumano, dove tolgo i ramponi, ora è una semplice passeggiata fino alla Passata godendo del sole, del vento e dei numerosi camosci che sbucano da ogni dove. Alle 17.30 sono alla macchina, inaspettatamente è stata una gita molto più impegnativa di quanto credessi, ma mi sono divertito, mi sono rilassato ed ho trascorso una bellissima giornata con il Resegone tutto “mio”…
PS. Normalmente le creste hanno una difficoltà Estiva EE, in inverno se ben tracciate arrivano ad un F, con le condizioni trovate oggi un PD- è sicuramente meritato.
Foto 1 - Le creste nord
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