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   Piramide Vincent (Monte Rosa), 20/04/2019
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Onicer  maurizio1972   
Regione  Piemonte
Partenza  Alagna Valsesia (funivia Indren)  (3275 m)
Quota attacco  3647 m
Quota arrivo  4215 m
Dislivello della via  600 m
Difficoltà  F ( pendenza 35° / I in roccia )
Esposizione in salita Sud
Rifugio di appoggio  Rif Mantova e Capanna Gnifetti
Attrezzatura consigliata  Corda, ramponi e picca
Itinerari collegati  nessuno
Rischio valanghe  1 - Debole
Condizioni  Ottime
Valutazione itinerario  Ottimo
Commento Graziano, amico e socio, mi propone di sperimentare l’aria sottile dei 4000… Dalla pianura padana ai 4215mt della Piramide Vincent, per raggiungere uno dei 4000 più abbordabili delle Alpi Pennine. Così alle 7.45 siamo ad Alagna Valsesia per la prima funivia che ci sparerà in quota. Tre tronconi di dubbio progresso ci portano fino alla punta Indren (3275mt), alla base dell’omonimo ghiacciaio. E’ il primo giorno di apertura degli impianti, per cui ci troviamo attorniati esclusivamente da scialpinisti, l’alpinismo a queste quote è decisamente fuori stagione, ma tutto sta drammaticamente cambiando. Mi sento vagamente a disagio uscendo a 3200mt: il fisico non ha avuto tempo di abituarsi e lo shock termico è notevole, anche perché al momento le nuvole coprono il cielo. Dall’ultima nevicata purtroppo il sole ha fatto raramente capolino e la neve non si è trasformata: una gioia per gli sciatori, un incubo la progressione per noi. Diviene chiaro che le ciaspole siano indispensabili, ma ovviamente dopo qualche metro mi si fracassano subito gli agganci… le ciaspole, la storia di un amore impossibile: io non le ho mai amate, loro lo hanno sempre saputo e mi ricambiano. Graziano con un cordino tenta una riparazione, ma dopo poco parte un altro aggancio… è troppo. Le pianto nella neve e le saluto promettendo di tornare presto (sperando segretamente che qualcuno se ne innamori e le porti via). La salita a piedi sarà un discreto calvario... Traversiamo il ghiacciaio verso sinistra, superando un salto di rocce attrezzate e poi su ripidi verso il Rif Mantova (3498) e ancora più su alla Capanna Gnifetti (3647mt), con traversone infido, per neve che già accusa il potente irraggiamento. Sosta tecnica e poi finalmente vediamo in alto la nostra cima. Ma prima c’è da risalire il ghiacciaio del Lys, discretamente coperto e segnalato con paletti che ne addomesticano la risalita, agevolando il percorso in caso di nuvole. Ecco, adesso sul ripido vado meglio, la neve in qualche punto è bella pressata. L’ambiente è da favola: ghiacciai, crepacci, seracchi enormi sotto la nostra Piramide Vincent. Abbiamo la corda, ma decidiamo di progredire slegati: oggi ci vuole un certo impegno a trovare un buco aperto lungo il percorso segnalato dai paletti. Intanto il tempo passa e noi arranchiamo. Abbiamo deciso di arrivare in vetta, ma siamo al punto di non ritorno per l’ultima funivia. Un breve consulto e si decide di proseguire con calma verso la cima e di fermarci a dormire alla Gnifetti. Così testardamente arriviamo alla conca nevosa sotto il Balmenhorn. Lasciamo la traccia palettata verso il Colle del Lys e con un lungo semicerchio ascendente ad aggirare dei crepi, puntiamo il colle Vincent 4088 mt. Prima di raggiungerlo, risaliamo il crestone finale Nord-Ovest della Vincent. Uno spettacolo il panorama, un po' meno il nostro: arranchiamo verso la cima storditi dalla quota, uno con le ciaspole (grande!) e uno pedonato che cerca disperatamente un solco portante. Sembriamo due tossici sbandati che cercano una dose, vagando nel raggiungerla ognuno a modo suo. All’alba delle 14.30 la raggiungiamo! Fa freddo, ma vogliamo goderci la cima… Poi la discesa, cercando la neve migliore, che a quell’ora ovviamente non c’è… In qualche modo arriviamo alla Gnifetti e nonostante sia piena, troviamo posto. Qualcosa di caldo ed un riposino breve per acquietare l’emicrania per la quota. Tanto basta per riprendersi per la cena. La notte passa, come può passare in alta quota e prima della sveglia siamo pronti per la discesa. Si scende su neve rigelata e sugli ormai numerosi passaggi di sci, per cui giungiamo alla Indren in anticipo sulla prima funivia, e dobbiamo attendere all’aperto che la “civiltà” ci apra le porte. Intanto ritrovo (purtroppo) le ciaspole abbandonate. Poi, a ritroso, sospesi nel vuoto, ripercorriamo quella che all’andata era una fuga dalla civiltà e che ora inesorabilmente ci richiama.
Foto 1 - Arrivando alla Gnifetti
Foto 2 - Seracchi sotto la Piramide Vincent
Foto 3 - In vetta con dietro il Lyskamm
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