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Cascate della Val Garzelli, 19/01/2019 | Tweet | Inserisci report |
Onicer | fabiomaz |
Regione | Lombardia |
Partenza | Pra Princee (Gordona) (925 m) |
Quota attacco | 1250 m |
Quota arrivo | 1400 m |
Dislivello della via | 150 m |
Difficoltà | 3 / III |
Esposizione in salita | Nord |
Rifugio di appoggio | Nessuno |
Attrezzatura consigliata | Normale da ghiaccio. Utili friend piccoli o qualche chiodo a lama. Le discese si fanno in doppia su albero o su abalakov. |
Itinerari collegati | nessuno |
Rischio valanghe | 1 - Debole |
Condizioni | Buone |
Valutazione itinerario | Ottimo |
Commento | Dopo "l'affollamento" di Pussy Riot avevo voglia di tornare ai miei canoni abituali di gita in montagna = nessuno oltre a noi nella valle.
Propongo così a Davide di andare a vedere il circo della Val Garzelli, laterale della Val Bodengo, da cui eravamo passati anni fa salendo al Ledù. E' una zona poco nota. In caso di innevamento presenta un forte rischio valanghe e a parte il Garzelli Couloir (2+) che segue il flusso principale della valle, la formazione delle altre cascate è incerta. Così è raro che ci vada a mettere il naso qualcuno. All'ultimo momento si aggiungono anche Claus e Mapi. Arrivati a Gordona troviamo il semaforo della strada rosso e, poco sopra, un segnale di divieto prima del tratto più esposto della strada. Ciò nonostrante incrociamo alcune auto che scendono. Dopo qualche perplessità decidiamo comunque di proseguire anche perchè la sera prima, cercando sul sito del comune, non avevo trovato nessuna limitazione alla circolazione. Al ritorno non troveremo più alcun divieto, quindi immagino che tengano precauzionalmente chiusa la strada di notte, per riaprirla poi al mattino attorno alle 8.00. Lasciata l'auto a Prato Princee raggiungiamo rapidamente l'alpe Garzelli (30-40'), poco oltre possiamo vedere il circo. Le cascate sono in formazione ma molte ci sembrano poco salibili. Nel flusso principale (Garzelli Couloir) scorre molta acqua. Sembra invece ben formata la cascata più evidente (cascata del Conoide, 3) anche se ci lascia un po' perplessi il grande festone che caratterizza l'uscita sulla destra e che ci rimarrebbe sulla testa per tutta la salita. Un provvidenziale zoom con la macchina fotografica permette però di constatare che le strutture principali hanno toccato terra. Raggiunta una presa dell'acqua saliamo il colatoio a destra, inizialmente privo di ghiaccio. Dopo una settantina di metri tocchiamo finalmente la preziosa acqua cristallizzata. Davide e io procediamo slegati per un primo facile tiro di circa 60 metri, mentre Claus prudentemente si lega con Mapi. Alla base della caratteristica placca appoggiata facciamo una sosta ben riparata sulla destra (memento festoni sulla crapa!). Un tiro interessante (60 m) porta alla base del salto principale. Appena Davide mi raggiunge ci spostiamo una 15na di metri più in alto sulla sinistra, a sostare in un'ampia nicchia al sicuro. Parte Davide che con un tiro di 30 m sui 75°-80° raggiunge un'altra nicchia dove sosta. Poi con un ultimo breve tiro che alterna muretti verticali e riposi usciamo dalla cascata (25m). Per le doppie ci spostiamo sulla destra orografica in direzione di un grosso pino, scendiamo il pendio erboso fino a intercettare una cengia e torniamo verso la cascata. Qui troviamo dei vecchi cordini di calata che rinforziamo con un nuovo cordone. Con una calata di 50 m prima "boschiva" poi su strapiombo torniamo alla base del salto principale. Qui troviamo altri cordini marci alla base di un albero, che sostituiamo, e con altri 60 m siamo al punto di partenza. Decidiamo di non disarrampicare lungo il flusso ma ci spostiamo sul costone boschivo sulla sinistra orografica (sotto la cascata non formata Fantomas). Scendendo constatiamo la presenza di almeno altre due colate apparentemente scalabili anche se un po' magre più alcune altre bellissime linee ("Estetica" in particolare...anche se sembra parecchio dura) non formate. foto 1: il circo principale visto dall'alpe Garzelli foto 3: tiro di avvicinamento foto 3: il salto principale |
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