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   Cresta Hintergrat all'Ortles, 25/07/2018
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Onicer  cri   
Regione  Trentino Alto Adige
Partenza  Solda di Sopra, seggiovia dell'orso   (1800 m)
Quota attacco  3400 m
Quota arrivo  3900 m
Dislivello della via  500 m
Difficoltà  AD ( pendenza 40° / IV in roccia )
Esposizione in salita Sud-Est
Rifugio di appoggio  Rif. Coston, Rif Payer e Tabaretta
Attrezzatura consigliata  usata corda da 45 m, rinvii, cordini piuttosto lunghi, ev. chiodi da ghiaccio
Itinerari collegati  nessuno
Rischio valanghe  1 - Debole
Condizioni  Ottime
Valutazione itinerario  Eccezionale
Commento Una gita da molto tempo sognata e studiata ma per un motivo o per l’altro sempre rimandata.
Lo scorso weekend sarebbe stato quello ottimale per potermi regalare due giorni in montagna (grazie alla bontà della mia famiglia) ma ahimè le previsioni non sono state favorevoli.
Del resto alla meteo non si comanda e come si sa le cose belle vanno sofferte e guadagnate!
Inaspettatamente le previsioni della settimana entrante fanno ben sperare di poter organizzare una gita di due giorni con la mia amica Fedora, tra le proposte ricompare ancora la Hintergrat all’Ortles, che visto i tempi di ascesa si presta bene ad essere gestita in una giornata e mezza (ideale per due mamme)!
Martedi dopo il lavoro partiamo in direzione Solda affrontando un bel viaggio attraverso la Val Camonica e l’alta Valfurva valicando il bellissimo Passo Stelvio.
Arrivate a Solda poco prima delle 18:00, cariche a dovere di tanta motivazione ma anche di peso, ci incamminiamo verso il Rif. Coston, graziosa costruzione posta sotto la nord del Gran Zebru e la cresta Hintergrat.
La salita si svolge molto tranquillamente e ci permette di gustare il comprensorio di Solda con le sue numerose cimette alpinistiche e scialpinistiche, che ho la fortuna di vedere per la prima volta con i miei occhi e non solo in fotografia.
Al rifugio saremo in compagnia di tante altre cordate ma tutte straniere, nessuno parla italiano, per cui se si vogliono scambiare due chiacchere o si rispolvera il tedesco (chissà cosa avranno capito quei due austriaci) oppure si va di inglese. Che risate!
La notte trascorre in una grande camerata, dove a tenerci compagnia non saranno solo i soliti respiri un po’ pronunciati di taluni ma anche un bel temporale, accompagnato da un bel vento ,il giusto mix per non chiudere occhio ed iniziare a preoccuparsi per il mattino seguente .
Sono le 04:00, terminata la colazione, si parte sotto una bella stellata lungo il sentiero che risale la morena fino all’attacco della cresta, percorso piuttosto ripido ma non cosi disagevole come ce lo immaginavamo vedendolo la sera prima dal rifugio; in un paio di punti si arrampica sul marcio (per cui attenzione a chi ci precede e a chi ci anticipa) ma poi finalmente iniziamo a tastare un po’ di bella roccia a quota 3.100 m.
La cresta è discontinua, alterna parecchi tratti su sentierino e facili roccette ad altri un po’ più ingaggiosi non tanto per le difficoltà di arrampicata nell’ordine generalmente del II° /III° quanto per l’esposizione.
Arrivati al punto chiave, ovvero dopo l’aggiramento del gendarme del Signal kopf, Fedora con decisione risale il camino (IV) e mi recupera, di per sé un passaggio non difficile ma vista la roccia molto unta richiede forza e passo sicuro nel risalirlo (brava Fedora!).
Segue poi un tratto un po’ ripido su nevaio, ben gradinato, che non necessita l’uso dei ramponi e via verso l’ultima parte della cresta, dove ci attende l’ultimo passaggino di IV- e poi per facile percorso si giunge alla vetta della cima Ortles 3.905 m.
Sono esattamente le 09:00 e davanti ai nostri occhi la bella vista su Solda e sulla nord del Gran Zebru, che purtroppo si concede solo in un paio di occasioni.
E’ inutile descrivere la gioia, in quel momento parlavano i nostri occhi, entrambe immensamente emozionate di questa ascesa al femminile.
La discesa per quanto si svolga lungo una via normale (e di normale non ha molto ed ora ho capito il perché l’ho letto in tutte le relazioni) richiederà ben 3.30 ore di costante attenzione e consente di saggiare tutti i tipi di percorso dal ghiacciaio, trovato in ottime condizioni rispetto alle annate passate, alle calate in diversi punti, alla ferrata, e a passaggi in cresta molto esposti fino a giungere finalmente al Rifugio Payer dove finalmente ci alleggeriamo della tensione accumulata!
Da qui in poi la discesa avverrà su un bellissimo sentiero, ben curato e panoramico fino a Solda oltrepassando prima per il rif. Tabaretta, posto di ristoro doveroso, e poi lungo il naturalistico sentiero Wurzelweg che ci riconduce all’auto dopo esattamente 12 ore.
Una bellissima cresta, come si legge dalle relazioni, completa dove si fa esperienza di misto, di arrampicata, di ghiaccio e consente di giungere sulla vetta più alta del gruppo Ortles e Cevedale
Un grazie doveroso a Fedora, che in barba ai dolori, ha dimostrato tenacia e ha condiviso con me questa meravigliosa avventura.
Foto 1: aggiramento del signalkopf
Foto 2: verso il primo passaggio chiave
Foto 3: Fedora nel camino
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