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Pizzo Coca - Parete NW, 27/05/2018 | Tweet | Inserisci report |
Onicer | Vincy |
Regione | Lombardia |
Partenza | Valbondione (900 m) |
Quota attacco | 2100 m |
Quota arrivo | 3050 m |
Dislivello della via | 2150 m |
Difficoltà | AD ( pendenza 55° / II in roccia ) |
Esposizione in salita | Nord-Ovest |
Rifugio di appoggio | Rifugio Merelli al Coca |
Attrezzatura consigliata | due picozze, ramponi, corda da 30 metri per eventualità (a noi non è servita), n.d.a. |
Itinerari collegati | nessuno |
Rischio valanghe | 2 - Moderato |
Condizioni | Buone |
Valutazione itinerario | Ottimo |
Commento | Da qualche anno nel nostro mirino, come d'altro canto tanti altri itinerari, riesco a combinare con l'inseparabile socio Furba per salire sul tetto delle Orobie bergamasche dalla parete NW.
Partenza alle 4.10 da Valbondione, saliamo spediti e alle 5.30 siamo al rifugio Merelli al Coca, breve sosta e riprendiamo per la nostra meta, arriviamo al laghetto di coca su neve portante e ci stupiamo visto le alte temperature. costeggiamo sulla DX tutto il laghetto e in diagonale cominciamo a salire i pendii che scendono dal massiccio di Coca, passiamo così, con un'ampia ansa, un primo risalto che termina con un calo di pendenza, qua calziamo ramponi, imbrago, sfoderiamo le amiche picche e cominciamo a salire l'evidente canale che punta dritto sotto le cime d'Arigna (40-45°), a 3/4 del canale la via piega evidentemente a DX e da qui in poi la neve comincia a diventare sempre più fondosa, a causa delle precipitazioni della settimana precedente (innevamento che comincia comunque ad essere al limite, la goulotte che viene menzionata in alcune relazioni come alternativa noi l'abbiamo trovata totalmente asciutta), ad ogni modo continuiamo tra una ravanata e una pausa alternandoci a batter traccia e gustandoci qualche canalino divertente con pendenze intorno ai 55, forse 60°, per il resto la pendenza si mantiene attorno ai 45/50°. Dopo la piega a DX la via non è mai obbligata e presumo che lo standard sarebbe salire piegando progressivamente a destra, noi abbiamo optato per una linea più diretta e così facendo siamo sbucati (meravigliosamente) in cresta sulla sinistra della croce, per poi traversare in un contesto da cartolina e giungere così all'ambita Croce di vetta (ore 08.30). Davamo per scontata la discesa dalla stessa parte della salita, visto le condizioni sempre delicate della via normale che in questo periodo con l'esposizione a Sud e i pendii nevosi carichi diventa alquanto delicata ed invece, quasi a sorpresa, l'abbiamo trovata abbastanza pulita pertanto decidiamo di scendere da qua e devo dire che si è rivelata la scelta migliore anche in termini di qualità dell'itinerario ad anello che ne è uscito. Arriviamo alla bocchetta dei camosci con ancora parecchia neve a dividerci dal rifugio ed un sole estivo a rosolarci, passaggio ad tenuta stile Hawaiiano e tra una battuta e l'altra torniamo alla macchina. Orobie sempre meravigliose! Foto 1: Furba poco dopo la piega a DX a 3/4 del canale che punta sotto le cime d'Arigna Foto 2: Uno dei divertenti canalini trovati lungo la via mai troppo obbligata Foto 3: Cresta che porta alla Croce di Vetta |
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