|
Cimon della Bagozza-canale nord-ovest, 25/04/2018 | Tweet | Inserisci report |
Onicer | merenderos |
Regione | Lombardia |
Partenza | Schilpario (1200 m) |
Quota attacco | 2000 m |
Quota arrivo | 2407 m |
Dislivello della via | 400 m |
Difficoltà | AD ( pendenza 40° / I in roccia ) |
Esposizione in salita | Nord-Ovest |
Rifugio di appoggio | Rifugio Bagozza (1600m) |
Attrezzatura consigliata | N.d. alpinismo invernale. Nelle attuali condizioni usati solo una picca e ramponi. Spezzone di corda utile per la discesa sulla normale fino al passo dell’ortica (per le attuali condizioni) |
Itinerari collegati | nessuno |
Rischio valanghe | 3 - Marcato |
Condizioni | Accettabili |
Valutazione itinerario | Ottimo |
Commento | Una classica invernale in ambiente super. Attualmente presente ancora tanta neve. Molto instabile sulla cresta in cima e sul versante est che scende verso il passo delle ortiche a causa dell’esposizione e delle forti pendenze (40°).
Si arriva a Schilpario e si prosegue per la strada per il passo del Vivione in direzione del rifugio Bagozza. Attualmente la strada è chiusa per neve nella parte alta, per cui bisogna lasciare l ‘auto al parcheggio con la sbarra. In 40 minuti si arriva al rifugio Bagozza dove inizia la neve. Si segue il sentiero fino ad una larga piana dove c’ è una madonnina, e si devia a destra per dirigersi verso la grande conca del Bagozza. Essendo tutto da tracciare abbiamo ravanato un po nel bosco e poi ci siamo mantenuti sulla sinistra senza entrare subito nel vallone. Tutta la conca è completamente ricoperta dalle numerose slavine cadute. A circa metà dal lato sinistro siamo entrati nella conca e ci siamo diretti alla conide di attacco risalendo le slavine.Fortunatamente c’è stato un po’ di rigelo notturno che ha favorito la progressione. Il canale ha scaricato bene e si sale su neve abbastanza portante su pendenze costanti di 40° (qualche passo a 45°). Dopo una leggere curva verso sinistra si esce al colletto. Qui noi abbiamo traversato per una 20 di metri (attenzione alla poca neve non molto stabile) e ci siamo portati sul pendio ovest completamente sgombro dalla neve. Lo abbiamo risalito in verticale tra roccette ed erba (50°- I roccia/erba), sbucando a destra della croce ad una trentina di metri. Per arrivare alla croce c’ è una cresta affilata di neve non portate (attenzione perché le pendenze sul lato est sono forti) (4 h dalla partenza). DISCESA: Discesa da valutare bene e da fare con grande attenzione. Superare la croce, e poco più avanti dove le pendenze della est si riducono leggermente si scende in direzione del passo (40° poi 35° fino al passo - neve pericolosa fare attenzione). Da qui si entra nel canale nord (partenza 45° poi 35°) dal quale si ritorna nella conca (3,30 h per il ritorno). Valutare, vista l’esposizione e la pendenza del primo pendio, la possibilità di rientrare dal canale di salita Foto 1: innevamento Foto 2: il canale nord-ovest Foto 3: l’uscita in cresta con la vetta |
Report visto | 2540 volte |
Immagini | |
Fotoreport | |