Home Gallery
Reports
Scialpinismo
Escursionismo
Roccia
Ghiaccio e Misto
Mountain Bike
Archivio
Itinerari
Scialpinismo
Escursionismo
Roccia
Ghiaccio e Misto
Fenio...menali
Forum
Ricerca
   Polluce dal rifugio Mezzalama, 29/07/2017
Inserisci report
Onicer  Mapi   
Regione  Valle d'Aosta
Partenza  Saint Jacques  (1689 m)
Quota attacco  3800 m
Quota arrivo  4091 m
Dislivello della via  670 m
Difficoltà  PD ( pendenza 35° / III in roccia )
Esposizione in salita Ovest
Rifugio di appoggio  Mezzalama e Guide Val d'Ayas
Attrezzatura consigliata  Da alpinismo su ghiacciaio e roccia (qualche friend medio piccolo non indispensabile, attrezzatura per calata in doppia)
Itinerari collegati  nessuno
Rischio valanghe  1 - Debole
Condizioni  Buone
Valutazione itinerario  Buono
Commento Nel 2014 altri soci e primo tentativo a questo 4000.
Quest’anno una promessa di salirci insieme a Nicola, Facebook che mi ricorda venerdì 28 di quella mancata vetta del 2014 stesso week end di fine luglio, si aggiunge anche la bella compagnia di Fabrizio…che salirà con noi anche per “lavoro”, quindi non può che essere una splendida salita!!

Ci regaliamo la salita fino al Pian di Verres superiore col servizio taxi, anche perché io non posso assentarmi da lavoro tutto il giorno e partiamo da Milano alle 12.00. Quindi sosta caffè mentre Fabrizio lascia alcune riproduzioni di suoi disegni (panoramiche alpine bellissime !!!) alle Terme “Monterosaterme” di Champoluc.

Alle 15.35 partiamo dal parcheggio delle funivie di Saint Jacques col taxi, alle 18.00 e poco più siamo al piccolo ma caratteristico rifugio Mezzalama, di quelli dove ancora respiri l’aria di alpinismo di un tempo, fatto di cose semplici e pochi fronzoli.
Lungo il sentiero, che segue poi il filo della morena alla sinistra orografica, superato il lago Blu, incontriamo un po’ di stambecchi e marmotte per nulla preoccupati della nostra presenza e che si fanno tranquillamente fotografare.
Fabrizio (www.fabrizioboldrini.it), che come da abitudini salirà e scenderà dal sentiero con i sandali, porta sullo zaino due riproduzioni dei suoi disegni a matita, che in questo caso riproducono il panorama dalla vetta del Gemello del Breithorn salito insieme due anni fa, che lascerà sia al rifugio Mezzalama che l’indomani mattina al Guide Val d’Ayas.

L’ottima cena al Mezzalama, preparata con cura e condivisa con i simpatici e giovani rifugisti, ci predispone per una bella notte, saremo solo in 6 a dormire qui e solo noi tre sveglia presto e salita l’indomani, mentre sappiamo che il Guide val d’Ayas è pieno come un uovo.

Alle 4.00, con le frontali sotto una bella stellata e ammirando la Via Lattea ci incamminiamo con calma, il sentiero 7 è ben tracciato con bolli e frecce gialle fin quando si arriva a quello che due anni fa nello stesso periodo era un bel nevaio.
Ora ci troviamo invece di fronte ad una piccola conca di ghiaccio e acqua da disgelo…, che a quest’ora del mattino è ghiacciata e che ci obbligherà a calzare i ramponi.
Troviamo con un po’ di fatica al buio l’attacco della traccia di sentiero su massi e sfasciumi che sale al Guide.
Arriviamo sulla terrazza del Guide alle prime luci del giorno, molte cordate sono intente a prepararsi per la partenza, la maggior parte dirette al Castore, alcune dirette al Polluce sono già partite. Fabrizio lascia il suo disegno al rifugio e ci imbraghiamo anche noi, Nicola in testa, Fabrizio al centro, in coda io.
Intorno a noi il cielo si tinge di rosa e colora anche il ghiacciaio messo un po’ male, quasi a volergli regalare un bel vestito per nascondere le sue ferite.
La traccia è più che evidente, davanti a noi c’è un bel trenino di gruppi italiani e stranieri, ma per fortuna non abbiamo gente immediatamente davanti o dietro.
Evitiamo il primo tratto di cresta a sfasciumi sulla quale sentiamo due americani che si rimbalzano comandi urlando. Aggiriamo verso sinistra e risaliamo il primo pendio innevato a sud-ovest che si addentra in un breve canalino, fino ad intersecare la cresta su roccia più stabile. La neve è un po’ marciotta già a quest’ora, in uno strato sottile che a tratti fa intravedere il ghiaccio scuro sotto, ma si sale bene.
Eccoci quindi sulla bella cresta di roccia, facile, con qualche singolo passaggio di II, ed i due brevi tratti attrezzati con catene (max III) che alla fine della cresta rocciosa, ti portano ai piedi della Madonnina e quindi alla partenza sul filo di cresta nevosa fino alla vetta. Tutta la cresta l’abbiamo trovata pulita e quindi l’abbiamo salita comodamente senza ramponi, ma i segni di ramponi sulla roccia ci indicano che in altri anni i ramponi sono d'obbligo. Calzatili di nuovo, aspettiamo che scendano alcune cordate ed eccoci, soli, sulla bella e panoramica cresta. In vetta siamo soli, ci raggiungono poco dopo alcuni stranieri ed un giapponese solitario…che spettacolo !!
E’ una giornata nitida, il panorama è mozzafiato a 360 °, si vede il Rosa, il Bianco, il Cervino e tutto l’arco alpino fino alle Marittime. Mi siedo sulla piccozza a mo di seggiolino…e per alcuni minuti mi godo il panorama, liberando la mente e riempiendola di tanta bellezza che infonde serenità.
Purtroppo dobbiamo scendere.
Un po’ di calca nelle doppie in discesa dalle catene ma tutto sommato pensavo peggio, anche perché un socio che suona l’armonica per allietare l’attesa è cosa rara.

Riscendiamo dallo stesso percorso di salita ed in men che non si dica ci ritroviamo al Guide val d’Ayas, arrivano alcune nebbie, è previsto un peggioramento delle condizioni meteo, ma arriviamo col sole fino al Mezzalama. Recuperiamo le nostre cose e ripartiamo alle 16.00, alle 17.00 il nostro autista ci attende.
Ed ecco che sul sentiero di discesa il sole lascia improvvisamente posto a pioggia intensa, grandine e qualche tuono…arriveremo alla jeep felici di rivedere l’autista, bagnati fradici fin nelle ossa nonostante le giacche antipioggia.
Grande il nostro autista, ci lascia nel nostro parcheggio sotto una tettoia ed all’ingresso di bagni pubblici nuovi e puliti, dove avremo modo di darci una lavatina e cambiarci con abiti asciutti.

Si riparte per Milano verso le 18.30…come concludere in bellezza una splendida giornata…se non fermandoci all’Arcaden di Arnad, per la famosa merenda valdostana con la spettacolare minestra di castagne, il tutto annaffiato da buon vino rosso?
Grazie soci, alla prossima avventura !!

Foto 1) Il passaggio attrezzato con catene sulla placca di III, dove spesso si forma la coda sia in salita che in discesa.
Foto 2) la bella cresta nevosa dopo la Madonnina, verso la vetta.
Foto 3) Verso la vetta.
Report visto  2529 volte
Immagini             

[ Clicca sulla foto per ingrandire ]
Fotoreport  Clicca qui per andare al foto-report