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Traversata Cevedale-Palon de la mare, 09/07/2017 | Tweet | Inserisci report |
Onicer | merenderos |
Regione | Lombardia |
Partenza | S. Caterina Valfurva-Rif. dei Forni (2178 m) |
Quota attacco | 3254 m |
Quota arrivo | 3769 m |
Dislivello della via | 1900 m |
Difficoltà | PD ( pendenza 35° / I in roccia ) |
Esposizione in salita | Sud |
Rifugio di appoggio | Rif Pizzini-Rif Casati-Biv. Colombo |
Attrezzatura consigliata | n.d.alpinismo su ghiacciaio, corda da 30 m |
Itinerari collegati | nessuno |
Rischio valanghe | 1 - Debole |
Condizioni | Buone |
Valutazione itinerario | Ottimo |
Commento | Bellissima e panoramica traversata (21 Km) in alta quota, toccando 3 delle 13 cime del grande e più famoso concatenamento. Si arriva a Santa Caterina Valvurva e si seguono le indicazioni per il rifugio dei Forni. Per salire lungo la tortuosa strada è necessario pagare un ticket di 5 euro valido per 48 ore. Si parcheggia al primo grande parcheggio che s’incontra. Si sale al rifugio dei Forni, e poi si prende il sentiero che porta al rifugio Pizzini (2700 m-1,5 ore) risalendo la Valle di Cèdec. Da li si continua fino ai pali della teleferica, e si prosegue risalendo il ripido versante fino ad arrivare al rifugio Casati (3769 m – 3,5 ore dalla partenza). Dal Casati si risale il versante sud del ghiacciaio, su traccia ben evidente, puntando inizialmente verso la Zufall-Spitz (vetta rocciosa a sinistra del Cevedale), e poi si piega verso destra in direzione della croce di vetta (3769 m -1.45 dal Casati). Attenzione ai crepacci lungo la salita (comunque visibili ed evitabili) e alla terminale sotto la vetta.
Da qui si scende sempre su traccia nevosa lungo la cresta sul versante opposto a quello di salita. Si raggiunge il passo Rosole e si risale su sfasciumi fino ad arrivare alla vetta del Monte Rosole (palina in loco 3536 m).Da qui si scende seguendo il filo roccioso di cresta che con diversi saliscendi porta fino al bivacco Colombo (3485 m).La cresta non presenta difficoltà tecniche, ma è molto sfasciumosa e bisogna percorrerla con attenzione. Nelle attuali condizioni è sgombra da neve ed è possibile percorrerla senza ramponi. Rimanere sempre sul filo di cresta e seguire i segni delle ramponate sulla roccia. C ‘ è un solo passo un pochino delicato, ma è presente in loco un anello per un’eventuale sicura. Dal bivacco si scende al Col del la mare 3442 m dove si ritorna su ghiacciaio. Passato il colle si comincia a risalire il ghiacciaio sempre su traccia evidente (attenzione ai crepacci). Arrivati in cima al Palon si percorre qualche metro sulla cresta nevosa per raggiungere la vetta (3703 m) I ghiacciai della zona sono sempre più in regressione per cui bisogna prestare attenzione ai crepacci e ai tratti di ghiaccio vivo, mai comunque difficoltosi da superare. DISCESA: Si prosegue sulla cresta nevosa per qualche decina di metri e poi si piega a destra sulla cresta rocciosa e sfasciumosa (diversi ometti). Questa ci porta sul ghiacciaio sottostante alla vetta. Si segue la traccia (attenzione ai crepacci) e si scende di parecchio fino a quando la traccia si sposta sulla destra e segue la morena rocciosa (ometti). Ora si segue il ben evidente sentiero che corre lungo la morena dietritica fino al rifugio Branca. Da qui su carrozzabile si ritorna al rifugio dei Forni e al parcheggio di partenza (7,30-8 dal rifugio Casati) Foto 1: la traccia per salire al Cevedale Foto 2: la traccia dal Cevedale al Palon de la Mare |
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