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   Cima Wanda, dalla Nord-Ovest del Baitone, 02/06/2017
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Onicer  Brecchy   
Regione  Lombardia
Partenza  Parcheggio funivia ENEL, Vezza d'Oglio  (1494 m)
Quota attacco  2200 m
Quota arrivo  3265 m
Dislivello della via  1100 m
Difficoltà  PD+ ( pendenza 50° / I in roccia )
Esposizione in salita Nord-Ovest
Rifugio di appoggio  Rifugio Aviolo
Attrezzatura consigliata  Normale d'alpinismo
Itinerari collegati  Corno Baitone (3331m), per la parete nord-ovest
Rischio valanghe  1 - Debole
Condizioni  Buone
Valutazione itinerario  Ottimo
Commento Da troppo tempo ormai, nei nostri discorsi si parlava della “Nord del Baitone”; mi sembrava di conoscerla talmente bene come se l’avessi già fatta anche io… Questa però, sembra davvero la volta buona! Marco a distanza di 31 anni decide di portarci e ripercorrerla con noi. Partenza alle 3 da casa e alle 5 partiamo dal parcheggio della funivia dell'ENEL (1494 m) in direzione del Rifugio Aviolo. In 45 minuti siamo al rifugio (quota 1930 m), lo passiamo e finalmente all’altezza del bel lago d’Aviolo, ci appare in tutta la sua bellezza il versante Nord del Corno di Baitone. Cominciamo a individuare la linea di salita (l’attacco) mentre attraversiamo la conca in direzione dell’Osservatorio Faunistico (1950 m) dove lì vicino, curiosi, assistiamo in una pozza limpidissima allo spettacolo de “l’acqua che bòi”. Risaliamo con le scarpette la pietraia fin dove possibile e alla prima presenza di neve costante cambiamo assetto, indossando gli scarponi. Cominciamo quindi la salita (quota 2100 m) effettuando un paio di traversi sinistra-destra su lingue di neve tra rocce e cascatelle, per superare la bastionata rocciosa ai piedi della parete. Purtroppo a causa della nuvolosità notturna, la neve spesso non è portante e a tratti, ci alterniamo nel battere traccia. Sono da poco passate le 7.00 e superate le balze rocciose, visto l’aumentare delle pendenze (40°-45°) calziamo anche i ramponi e togliamo le picche dallo zaino. Dopo un lungo traverso destra-sinistra, tra resti di slavine, ci addentriamo nel canale vero e proprio approfittando della rigola centrale per velocizzare la progressione; qui la neve è dura e le punte dei ramponi e delle picche svolgono perfettamente il loro lavoro. Saliamo su pendenze costanti (45°-50°) in questo ampio canale guardando anche il panorama alle nostre spalle visto che nel frattempo il cielo si è fatto sereno. A 2/3 il canale piega a sinistra e poco dopo si appoggia sui 45°; da qui riusciamo a vedere sia la selletta terminale che collega la Cima Wanda al Corno di Baitone che il canalino (55°-60°, 130 m) alla nostra destra che porta direttamente alla vetta del Corno di Baitone (percorso da Marco anni fa). I soci decidono per la selletta e valutare poi a seconda delle condizioni, di percorrere la cresta che porta al Corno; io invece punto al canalino e comincio a risalirlo su pendenze più accentuate e ottima neve; l’idea è quella di ricongiungersi in vetta. A qualche decina di metri dall’uscita incontro una strettoia e una colata di ghiaccio… Sono pochi passi di misto, semplice, ma il ghiaccio è piuttosto esile (sotto si vede la roccia granitica) e non è in ottime condizioni; sono da solo e non ho la corda con me. Nel frattempo mi giunge voce dai soci che la salita e la discesa dal Corno sarebbe stata più ostica del previsto, quindi si decide di salire la vicina Cima Wanda (3265 m). La decisione è presto presa anche per me: affronterò questo passaggio un'altra volta. Rigorosamente faccia a monte, ridiscendo il canalino, compio un traverso verso sinistra e raggiungo i soci che mi aspettano su Cima Wanda (3265 m). Impagabile lo spettacolo sull’Adamello che ci permette di rivivere avventure passate e progettarne di nuove… Qualche foto, selfie di vetta e via a ritroso per lo stesso percorso di salita, approfittando fin dell’ultima lingua di neve. Solo ora, cominciamo a vedere qualche escursionista girovagare per la conca…
Nel complesso valutiamo la salita PD+: tecnicamente non difficile ma mai banale in un ambiente isolato e selvaggio; abbastanza lungo lo sviluppo e Dislivello di tutto rispetto, il tutto affrontato in giornata con partenza diretta da casa. Le condizioni della neve erano variabili, da accettabili sui pendii iniziali a ottime nel canale vero e proprio. Il canalino che porta al Corno è almeno un AD-, l’uscita sarebbe stata senz’altro più impegnativa per quanto ho potuto vedere; anche la cresta che porta in vetta al Corno di Baitone avrebbe fatto alzare la valutazione ad un AD-.
Anche oggi la Montagna ci ha regalato una giornata Stupenda; il fatto di aver trascorso l’intera salita solo noi tre, senza anima viva nemmeno in lontananza, ha dato ancora più sapore a questa uscita in un ambiente già di suo stupendo e selvaggio. Come sempre un Grazie ai soci di queste avventure indimenticabili.
Partecipanti: Alberto, Marco, Vainer
Foto1: ambientone di prima mattina
Foto2: superamento delle prime balze rocciose
Foto3: i soci nel canale (dove piega)
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