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Cascata della condotta forzata , 21/01/2017 | Tweet | Inserisci report |
Onicer | Mapi |
Regione | Lombardia |
Partenza | Carona, val Brembana (1200 m) |
Quota attacco | 1200 m |
Quota arrivo | 1600 m |
Dislivello della via | 400 m |
Difficoltà | 3 / III ( III in roccia ) |
Esposizione in salita | Nord-Ovest |
Rifugio di appoggio | Nessuno |
Attrezzatura consigliata | N.D.A. e ghiaccio (corde DRY !!!) |
Itinerari collegati | nessuno |
Rischio valanghe | 1 - Debole |
Condizioni | Buone |
Valutazione itinerario | Ottimo |
Commento | “Arriva Nino da Bari e vorrebbe far qualcosa, ….che ne dici di una cascata senza avvicinamento e con partenza in tarda mattinata? Questa la proposta di Franz.
Bhe visto che questa volta si prevede una comoda sveglia alle 7.00… perché no? Siamo proprio un bel gruppetto assortito, Franz e Nino arrivano da Verona (Nino, stoico, ha alle spalle ben 11 ore di viaggio in bus da Bari…!) dove li ha raggiunti Mara da Vicenza mentre io arrivo da Milano. Ritrovo per colazione a Villa d’Almè ed eccoci tutti insieme dirigerci verso le ultime case di Carona. Alle macchine ci prepariamo ed imbraghiamo. Siamo di fronte la centrale dell’Enel, scendiamo sulla destra e raggiunto un ponte che attraversa il fiume Brembo, in prossimità di un parcheggio, prendiamo una traccia di sentiero a sinistra che ci porta, scavalcata una recinzione, alla presa dell’Enel, dove ci ramponiamo. E’ tardi, son quasi le 12.00 e sui tiri in alto vediamo una cordata…dietro di noi nessuno. I primi due tiri ed altrettanti salti son facili e divertenti, il ghiaccio è in buone condizioni, della giusta “morbidezza”, siamo sotto zero di qualche grado, picche e ramponi lavorano bene. Dopo il secondo tiro ed un facile collegamento, passiamo sotto la condotta e risaliamo alcuni gradini, scavalchiamo una recinzione sulla sinistra, una passerella in grigliato e quindi traversando verso destra un breve tratto di bosco ci riportiamo verso la condotta e l’inizio dei tiri successivi. Tutto prosegue per risalti, tratti più semplici in conserva protetta, divertenti tiri su ghiaccio sottile in gole strette tra le pareti, fino ai bei salti a 75° di un bel muro da 15 m circa e del successivo scivolo verso destra, da spezzare in due tiri con sosta su ghiaccio, fino ad uno spiazzo con possibilità di integrare una sosta su chiodo e fettuccia su roccia. Da qui parte l’ultimo salto di circa 15 m ad 85° e poi ancora un centinaio di metri nel canale fino all’evidente sbarramento in muratura che, superatolo verso destra, ci porta alla condotta ed alla sua…ripida…scala di circa 300 gradini in muratura. Alla fine la lunghissssima discesa per la scala, fin quasi alla sua fine, scavalcando poi sulla destra un cancello che ci riporta su un pendio vicino delle costruzioni, sarà la cosa stancante e noiosa della giornata. Stanchi…ma felici e contenti di aver trascorso un’altra bella giornata…con un socio d’eccezione venuto dal tacco d’Italia fin quassù, per un week end di freddo e ghiaccio in ambienti a lui sconosciuti. |
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