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Redorta, canalone Tua, 24/12/2016 | Tweet | Inserisci report |
Onicer | Vincy |
Regione | Lombardia |
Partenza | Valbondione (900 m) |
Quota attacco | 2150 m |
Quota arrivo | 3038 m |
Dislivello della via | 900 m |
Difficoltà | D ( pendenza 70° / IV- in roccia ) |
Esposizione in salita | Est |
Rifugio di appoggio | Rifugio Coca - Rifugio Brunone (locali invernali) |
Attrezzatura consigliata | Caschetto, Piccozze, Ramponi, due mezze corde da 30 mt, cordini, n.d.a. |
Itinerari collegati | nessuno |
Rischio valanghe | 2 - Moderato |
Condizioni | Buone |
Valutazione itinerario | Eccezionale |
Commento | Splendido canale incastonato nelle viscere del Redorta, a detta di molti il più bel canale delle Orobie, beh, di sicuro il più rappresentativo.
Cronaca della giornata: Partiti da Valbondione alle 4.45, alle 6.15 al Rifugio Coca, ancora mezz'oretta per arrivare all'omonimo laghetto e costeggiarlo. A questo punto calziamo ramponi e ci cambiamo, visto che la "dolce" salita al Coca è un ottimo modo per svegliarsi ed entrare nel vivo della giornata! e' ancora buio pesto ed il canale ancora non si vede, ma come cominciamo ad alzarci scorgiamo i primi gendarmi ed in un attimo individuiamo l'imbocco del canale. La neve è abbastanza portante, qualche tratto sfondoso per accumuli che ci fa sentire come Gatto Silvestro sull'olio (anche nel canale incontreremo alcuni tratti simili). Continuiamo ad alzarci ed entriamo nel canale vero e proprio che sono ormai le 8, procediamo senza problemi con pendenze intorno ai 40-45°, più si sale e più il canale si stringe e si impenna, si toccano pendenze di 70°, ma con neve sempre buona. Arriviamo dunque al primo salto di misto che decidiamo di superare senza legarci in quanto non presenta particolari difficoltà (tenendo la sinistra si riesce a stare quasi completamente su neve), appena usciamo già si intravede il secondo salto, ci avviciniamo e capiamo quanto il canale sia in "secca". A questo punto ci leghiamo e facciamo un tiro (poco meno di 30 metri per arrivare alla sosta dopo il salto). Chiodo con ordino presente sulla destra e ulteriore chiodo sempre sulla dx poco prima del salto. Superiamo il tratto di misto affrontandolo direttamente e ci ritroviamo ancora su buona neve per altri 50-100 metri fino a giungere al terzo salto roccioso (tratto chiave della via e della giornata) caratterizzato da un bel grottone. Qui si trova un chiodo all'interno (cordino un po' marcio) ed un utilissimo chiodo con cordini e fettucce proprio sul salto. Dopo una bella doccia di fresca polvere il mio socio (Grande Furba!!!) supera il delicato passaggio grazie ad un elegante traverso e un tratto verticale di un paio di metri che obbliga ad aguzzare la vista, bisogna allungare braccio e picca per trovare un po' di ghiaccio che faccia lavorare l'attrezzo, ancora qualche metro nell'imbuto e poi il canale si apre di nuovo e si arriva alla comoda sosta sulla sx. Ora il grosso delle difficoltà è alle spalle e si può salire tranquilli (noi abbiamo continuato in conserva corta), ma sempre tenendo un occhio verso l'alto facendo attenzione a non prendere qualche sassolino sulla zucca nonostante il rigelo tenga tutto ben compattato. Incontriamo ancora due piccoli saltini che superiamo rapidamente e alle 11 siamo all'uscita alla bocchetta di Scais! Ancora 30-40 minuti per la vetta, qua troviamo la cresta con neve fondosa e le gambe cominciavano a farsi sentire. Arrivo alla croce in ambiente paradisiaco con un po' di vento che però arricchisce il valore della salita e fa capire che non siamo sul Monte Polenta ;-) ! Visto lo sfondamento per il ritorno decidiamo di tornare parzialmente sui nostri passi e scendere nell'intonso canalino Nord che in un attimo ci deposita sul piano nevoso alla base, ancora 4 salti e alle 12.05 siamo al Brunone a farci uno spuntino, ci rilassiamo un attimo e dopo 45 minuti riprendiamo la discesa, arriveremo a Fiumenero alle 14.30 col sorrisone stampato! Vigilia da 10 e lode! Grazie al socio per il bellissimo regalo!!! Foto 1: Furba sul secondo salto Foto 2: Uscita del canale Foto 3: Foto di vetta! |
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