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   Arète Cachée - I Pantaloni Bianchi, Il Piangente, La Sporca e L'Ugola, 08/08/2016
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Onicer  funfunfunfzig   
Regione  Svizzera
Partenza  Grande Dixence  (2140 m)
Quota attacco  2500 m
Quota arrivo  3704 m
Dislivello della via  1780 m
Difficoltà  PD+ ( pendenza 45° / II in roccia )
Esposizione in salita Nord-Ovest
Rifugio di appoggio  Bivouac des Pantalons Blancs
Attrezzatura consigliata  Ramponi, Piccozza, Corda 50 mt
Itinerari collegati  nessuno
Rischio valanghe  1 - Debole
Condizioni  Buone
Valutazione itinerario  Ottimo
Commento La cima più alta della cresta si chiama Le Pleureur, 3704 mt: in italiano, 'colui che piange',,, la curiosità del tour è nata da qui. Ci guardava mentre a maggio tentavamo la 'Combinata dei Combin', primo giorno da Mauvoisin fino al Bivacco Musso, ma trovammo la strada sbarrata ben prima della diga e così impiegammo 2550 mt di dislivello, 28 km e 16 ore di marcia, compromettendo l'assalto successivo,,, spedizione da lacrime, appunto,
Restava però la curiosità per quel nome strano, così poi abbiam scoperto che esiste una super-cresta spartiacque tra la valle di Bagnes e quella di Heremence, un posto che agli italiani dice davvero poco, data anche la lontananza dei luoghi (calcolare almeno 4 ore di macchina...),
L'itinerario parte dalla diga del Lac des Dix (Lago dei Dieci...), ai cui piedi è situato l'Hotel du Barrage, uno degli hotel più strambi che mi sia mai capitato di vedere (praticamente affaccia ... sull'immensa diga! Uno va a 2100 mt e può vedere solo la diga,,, Boh)
Raggiunto il lago, ci si imbambola davanti alla Nord perfettamente triangolare del Mont Blanc de Cheilon che fa bella mostra in fondo al mar ,,, poi, si percorre parte della riva sinistra orografica e si sale per gli evidenti Rochers du Bouc (Rocce della Capra,,,), prima cresta e prima cima dell'itinerario, scendendo poi agevolmente al Glacier des Pantalons Blancs (Ghiacciaio dei Pantaloni Bianchi,,, ) e all'omonimo Bivacco a forma di Igloo.
Arriviamo alle 20,30, equidistanti tra il gruppo del Bianco a Ovest e il Cervino a Est,,, con i Combins ravvicinati. Con noi, due svizzeri che fino a pochi minuti prima non vedevano l'ora di gustarsi il tramonto in un romanticissimo tete a tete ,,,,
La mattina saliamo e rapidamente scendiamo per la Pointe de Vasevay quindi puntiamo al ripido pendio della cima successiva, La Sale ('La Sporca' o 'La Cattiva' ,,,), e nel salire mi esplode un rampone,,, (Ok, opto per 'La Cattiva') ,,, adesso abbiamo 3 ramponi in due, ma in compenso abbiamo una terza picca, e questo ci salva il tour, sebbene rallenti la marcia.
Il bel castelletto finale lo superiamo di conserva protetta da spit. Scendiamo per la stessa direzione con due doppie da 25/30 (un po' tese, dato che alla prima, la corda si incastra e obbliga a usare un po' di fantasia,,,): poi abbiamo scoperto che più agevolmente si poteva proseguire per cresta con una sola calata, invece in questo caso tocca costeggiare il versante Est per sfasciumi e poi per pendio nevoso.
Adesso siamo al Glacier du Pleureur e prevalentemente per neve rimontiamo la cresta Nord del Pleureur e in breve baciamo la cima. Al riparo dal vento, con Francesco, a mangiare un panino e rifarsi la vista,,,
La cresta adesso alterna pendii nevosi expò e un verticale e sfasciatissimo contrafforte da scendere con la massima attenzione e imparando a memoria le relazioni per non cacciarsi nei guai. Poi ancora una successione bellissima di crestine di neve alternata a roccia a picco tra il Glacier de Gietro e l'En Darrey, con la Ruinette e il Mont Blanc de Cheilon giganteschi lì davanti.
Si risale infine la Luette ('L'ugola'...) su difficoltà decisamente ridimensionate, e si ridiscende per l'ultimo tratto di cresta, abbandonandolo appena possibile per correre sul Ghiacciaio della Luette, in vista della Cabane des Dix e del suo anfiteatro davvero maestoso.
A questo punto non resta che mettersi il cuore in pace e un passo davanti all'altro, ciucciarsi il kilometrico rientro per il vallone morenico e l'intero Lac des Dix, più di 10 km, ammirando l'ambiente circostante e rivedendo dal basso tutto l'itinerario,,,,
Adesso abbiamo capito il perché del nome: piange per la gioia di stare lì: è una vista panoramica tra le più belle delle Alpi Occidentali,
Foto 1: Francesco verso il Bivacco-Igloo
Foto 2: Alla conquista della Sale
Foto 3: Cheilon e Ruinette
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