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   Pizzo Poris mt.2712 - canale nord, 29/11/2015
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Onicer  piccolo giò   
Regione  Lombardia
Partenza  Carona (centrale Enel)  (1160 m)
Quota attacco  2300 m
Quota arrivo  2712 m
Dislivello della via  400 m
Difficoltà  F+ ( pendenza 45° / II in roccia )
Esposizione in salita Nord
Rifugio di appoggio  Invernale - Rifugio Calvi
Attrezzatura consigliata  n.d.a. invernale.
Itinerari collegati  nessuno
Rischio valanghe  1 - Debole
Condizioni  Buone
Valutazione itinerario  Ottimo
Commento Oggi Emilio mi accompagna in terra Brembana su questa ‘estetica’ cima, anche perché ormai sono almeno quattro anni che non la salgo……è giunta l’ora.

Partenza da Carona, zona Centrale Enel, e su via seguendo la carrozzabile che in breve porta alle caratteristiche case di Pagliari.

Continuiamo sull’ampia strada fino al Lago del Prato e ancora su fino alla diga di Fregabolgia, poi diventa sentiero e in mezza costa conduce alla bellissima Conca del Calvi con l’omonimo Rifugio.

Breve sosta ristoratrice e subito ci incamminiamo verso la nostra meta, ci portiamo avanti anche perché le ore di luce sono sempre meno e la ‘gitarella’ sarà di 27km. e 1850 di disl.

Scendiamo verso il laghetto ghiacciato posto sotto il Rifugio Calvi, continuiamo perdendo ancora quota fino ad arrivare alle baite del Poris, e finalmente ricomincia la salita.

Dopo un breve passaggio di nubi (fin verso le 9,30) ora è di nuovo sereno, non spira vento e il clima è a dir poco piacevole, proseguiamo fino a portarci a ridosso delle balze rocciose che scendono dalla parete nord del Pizzo Poris, siamo a circa 2350mt e la neve è presente in abbondanza su questo versante.

Indossati i ramponi e mentre guardiamo la direzione da prendere, scorgiamo un’altra cordata di quattro persone già all’imbocco del canale.

Ripartiamo anche noi, la salita che ci porterà dapprima all’imbocco del canale e poi su fino al colletto è bellissima, la neve è portante su tutto il tracciato e la progressione è un ‘inno alla gioia’.

Giunti al colletto, risaliamo gli ultimi trenta metri che portano alla ‘sgangherata’ croce di vetta in facile arrampicata, unendoci così agli altri ‘amici’.

Dalla vetta è un tripudio di vette tutt’intorno, una vera goduria per gli occhi e la mente, il clima mite ed il blu intenso del cielo ci accolgono e ci avvolgono, coccolandoci per tutto il tempo e cancellando in un nanosecondo la fatica fin lì accumulata.

Il rientro per lo stesso tragitto fino al Rifugio Calvi, poi poco prima di giungere alla diga, prendiamo la stradina che scende verso destra, scendendo così nel bosco fin a portarci nel fondo della Valle Armentarga, passando accanto al Rifugio Omonimo, per poi continuare fino al Lago del Prato, da lì in poi riprendiamo la strada che ci depositerà di nuovo e con l’ultimo filo di luce, alla ‘Centrale’.

Partecipanti: giovanni (piccolo giò) ed emilio.

Foto 1 – dal Lago Rotondo la nord del Madonnino
Foto 2 – lo spigoloso Poris
Foto 3 – in vetta
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