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CERVINO, Cresta dell'Hornli, 12/08/2015 | Tweet |
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Onicer | sorega
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Regione | Svizzera |
Partenza | Zermatt, Schwarzsee (2480 m) |
Quota attacco | 3260 m |
Quota arrivo | 4478 m |
Dislivello della via | 1200 m |
Difficoltà | AD ( pendenza 45° / III in roccia ) |
Esposizione in salita | Nord-Est |
Rifugio di appoggio | Hornlihutte |
Attrezzatura consigliata | da alpinismo, corda 30 m, 1 rinvio. |
Itinerari collegati | nessuno |
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Rischio valanghe | 1 - Debole |
Condizioni | Buone |
Valutazione itinerario | Eccezionale |
Commento | La corposa nevicata di domenica scorsa, che ha apportato 40 cm di neve sopra i 4000 metri aveva un po' sfiduciato l'entusiasmo di Alex, ma la forte frequentazione di questa cresta in piena stagione faceva ben sperare di poter riuscire in questa salita da mettere come fiore all'occhiello per qualsiasi alpinista. Inoltre il nuovo sistema di prenotazione del rifugio non consente disdettte con il rimborso della caparra di 50 CHF a testa, quindi a maggior ragione si doveva tentare visto il meteo perfetto annunciato. Arrivati al nuovo rifugio Hornli abbiamo saputo che già quel giorno alcune cordate erano riuscite ad arrivare in vetta, non senza le difficoltà del dover batter traccia e avanzare nella neve fresca. Quindi pronti, partenza e via! ... Come sempre alla garibaldina appena si aprono le porte del rifugio al comando della solita guida di zermatt che apre le fila. La prima parte di salita al buio non è da sotovalutare anche se percorsa da molte cordate. Proprio per questo bisogna sapere chi c'è davanti per non seguire qualcuno che non conosce il giusto itinerario. La salita è resa più insidiosa dalla patina di ghiaccio sulle rocce formatosi nella notte dopo che il caldo diurno aveva sciolto parte della neve presente. La salita è quindi stata un po più lenta del solito, interrotta anche dalle troppe cordate presenti che hanno formato tappi nei punti più difficili ed obbligati. Nonostante la neve abbiamo messo i ramponi solo dai 4100 m in su. Per contro nella parte finale oltre i canaponi si sale e si scende molto bene su gradoni di neve e senza ghiaccio. Temperatura primaverile anche in vetta con poco vento e cumuli sulle altre vette circostanti del Vallese, ma che hanno risparmiato il Cervino. Discesa lenta e lunghissima, ma siamo riusciti comunque a prendere la telecabina per rientrare a Zermatt.
Col il mitico Alex che sognava il Cervino da 40 anni! (così dice lui, anche se ne ha solo pochi di più). Foto 1: Poco sotto la Solvay Foto 2: Dalla vetta svizzera verso quella italiana Foto 3: Dalla vetta italiana verso quella svizzera Altre foto a questo link: https://www.facebook.com/mauro.soregaroli/media_set?set=a.10207906353083176.1073741898.1426945726&type=3&pnref=story |
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