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   Rocca di S.Caterina - Cima di Pejo - Punta Taviela, 01/07/2015
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Onicer  pangma   
Regione  Trentino Alto Adige
Partenza  impianti Pejo 3000  (3000 m)
Quota attacco  3300 m
Quota arrivo  3600 m
Dislivello della via  800 m
Difficoltà  PD+ ( pendenza 40° / IV+ in roccia )
Esposizione in salita Sud-Est
Rifugio di appoggio  nessuno
Attrezzatura consigliata  Piccozza, ramponi, spezzone di corda da 30m con un paio di rinvii
Itinerari collegati  nessuno
Rischio valanghe  1 - Debole
Condizioni  Accettabili
Valutazione itinerario  Ottimo
Commento Prendiamo la prima corsa della cabinovia da Pejo fonti (h8.00),da lì scendiamo poi all'arrivo della telecabina che arriva a Pejo 3000. Partiremo per questo giro ad anello verso le 9.00 e rientreremo alle 14.00 (5h comprese sosta ristoratrice e foto a volontà). Partiamo in direz della normale alla Taviela e dopo 150m di salita pieghiamo a sx per scendere nel vallone (nevaio) in direz dell'attacco alla cresta della Rocca di S. Caterina (foto 1). Fa caldo ma la neve tiene ancora, non si sfonda piu' di tanto. Dopo 1 ora circa siamo sotto la parete rocciosa che adduce alla cresta dalla Rocca (150/200 mt di parete max II° grado da fare con cautela) ed in 20 min scarsi arriviamo appena prima della parte piu' ingaggiosa dell'intera traversata delle 13 cime, la parte di cresta affilata che porta sulla cima della Rocca (foto 2). Ci imbraghiamo, prendiamo uno spezzone da 15m e partiamo (presenti in loco canaponi usurati + catena e pioli sulla paretina di IV° appena prima della cima). In mezz'ora arriviamo sulla Rocca e da lì diviene tutto + facile. Altri 30 min e siamo sulla cima di Pejo, poco oltre diparte la lunga ma semplice cresta che porta sulla Taviela (foto 3). Bellissima giornata all'inizio, sole splendido su un mare di nubi, dalla Taviela in poi discesa su nebbia innocua, anche se giu' x il crestone della normale del Taviela occorre avere un minimo di senso d'orientamento e occhio x individuare i rari ometti segnavia presenti. Grazie al buon Costanzo che mi ha accompagnato in questa bellissima gita, indigeno della splendida Val di Pejo che oltre ad essere il gestore dell'Hotel Gran Zebru' di Cogolo (...realtà che merita anche x la simpatia ed umanità delle belle persone che la portano avanti) è, nonostante qualche capello grigio, un'atleta ed alpinista di livello assoluto (per stargli appresso ho dovuto scarpinare per 5h in apnea !!). Grazie infine al Padreterno che mi ha regalato 2 gioie, la prima di godermi un panorama celeste), la II° di poterlo raccontare.
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