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Ruga dello Zalica, Variante Sorriso, Cresta Zevola Tre Croci (Carega), 04/04/2015 | Tweet | Inserisci report |
Onicer | pelle2005 |
Regione | Veneto |
Partenza | Parcheggio vasche dell obante (1026 m) |
Quota attacco | 1250 m |
Quota arrivo | 1976 m |
Dislivello della via | 800 m |
Difficoltà | D ( pendenza 70° / III in roccia ) |
Esposizione in salita | Nord-Est |
Rifugio di appoggio | battisti |
Attrezzatura consigliata | Corda da 55m (anche meno per la doppia ufficiale, ma giusta per la doppia ufficiosa), noi saliti slegati. Due picche, casco, ramponi e attrezzatura da doppia.
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Itinerari collegati | nessuno |
Rischio valanghe | 2 - Moderato |
Condizioni | Ottime |
Valutazione itinerario | Ottimo |
Commento | Partiamo anche tardino dalle Vasche dell’obante, sono le 6. Si potrebbe anche parcheggiare un po’ più su, ma i posti sono limitati, e chi tardi arriva.. Percorriamo la strada, infinita, arriviamo al Rifugio Battisti alle 6:45. Lo si supera salendo ancora un pochino e poi si prende la traccia verso sinistra, si supera l’imbocco del Vajo dell Acqua e l’impluvio subito dopo è il nostro: il resto del Vajo non è visibile da basso.
Si mangia, si beve, ci si veste, si attacca alle 7:15. Neve inizialmente discreta (45°), quando ci si incassa deviando a sinistra diventa ottima, d’altronde la pendenza aumenta (70°). Alle 8e10 siamo alla forcella di calata, dove ci si congiunge col Vajo Cesco che arriva da sotto. Cordino e moschettone in loco per la doppia, che col senno dle poi poteva essere evitata disarrampicando o traversando verso destra e scendendo poi su neve, va beh. Traverso per immettersi nella Variante Sorriso: la stessa variante può essere percorsa a destra o sinistra di una pinna di roccia, passiamo a sinistra, bellissimo, una parete strapiombante sulla sinistra ci accarezza la schiena (75°). Giunti alla forceletta (9e00) dalla quale ci si mmette nel Vajo Largo, attrezziamo una doppia facendo passare la corda intorno allo sperone (marcio..): più che una doppia è una sicura per traversare verso il basso su rocce marce e erba con poca neve (in buone condizioni di innevamento si scende tranquilli senza). Eccoci nel Vaio Largo (9e30), saliamo scegliendo quale uscita prendere: scegliamo quella che dovrebbe essere centrale, pare la migliore: neve 60°, un po’ di ghiaccio, roccia III, ma soprattutto blande pendenze su roccia marciotta, ciottoli e uscita piccozzando erba e terra e afferando mughi. Uscita careghiana. Ore 10. Pausa cibo, e visto che la visibilità sembra reggere, o meglio, visto che le nuvole sono di pochi metri sopra di noi e solo per pochi istanti ci accarezzeranno, optiamo per la Cresta Zevola-Tre Croci e discesa da Passo Lora. Saliamo il pendio per portarci sulla cresta, che percorriamo fino alla Cima Tre Croci (11e00). Rispetto all’anno scorso (http://andreaintrip.blogspot.it/2014/01/mr-carega-non-delude-ruga-zalica-e.html) poche e piccole cornici, ma sempre meglio starci lontano. La cresta è estetica ma non difficile, qualche tratto di discesa a 45° ma nulla di che. La Mugograt vale comunque la pena di percorrerla. Discesa su traccione prima verso ovest poi verso nord, tratto di discesa ripida per poi arrivare alla piana che porta in breve a Passo Lora (11e30). Discesa su terreno svalangato e su neve dove si sprofonda, alle 12 al Rifugio Battisti, che ci ristora. Discesa all’auto prendendo il sentiero che porta alle Vasche dell’Obante e poi al parcheggio. Andrea e Giorgio Qui racconto: http://andreaintrip.blogspot.it/2015/04/finalmente-neve-col-viagra-ruga-dello.html Qui altre foto: https://plus.google.com/u/0/photos/103130992103249740937/albums/6134678459729566369 Qui video dell’uscita dal Vajo: https://youtu.be/2P3IvuyKrWE Qui la bibbia: http://www.laserenissima.net/shop/scheda_prodotto.php?id_p=821&id= |
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