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Pequeño Alpamayo 5370 m - Cordillera Real - Bolivia, 13/08/2014 | Tweet | Inserisci report |
Onicer | Michi75 |
Regione | Altro |
Partenza | Campo Base (4600 m) |
Quota attacco | 4800 m |
Quota arrivo | 5370 m |
Dislivello della via | 800 m |
Difficoltà | PD+ ( pendenza 50° / II in roccia ) |
Esposizione in salita | Sud-Ovest |
Rifugio di appoggio | Nessuno |
Attrezzatura consigliata | N.D.A, 2-3 viti da ghiaccio per la cresta finale (in funzione delle condizioni) |
Itinerari collegati | nessuno |
Rischio valanghe | 1 - Debole |
Condizioni | Buone |
Valutazione itinerario | Eccezionale |
Commento | Estetica piramide nevosa della Cordillera Boliviana, nella zona del Condoriri. La sua via normale offre una salita in ambiente grandioso e remoto.
Da La Paz si raggiunge in jeep in circa 3 ore la zona di Tuni. Saliti ad un primo lago, si raggiunge la Laguna Chiar Khota a 4600 m. Ci si può affidare ad una agenzia per noleggiare gli asini, le tende ed un cuoco per allestire il campo base. In caso contrario è necessario portarsi tutto il necessario per passare almeno 1 notte in bivacco. Il campo base si può allestire sulla sponda sud-ovest del lago, dove è presente un casa e anche un muro di sassi utile per proteggere le tende dal vento. La maggior parte delle spedizioni si accampa invece su quella opposta, a circa 20 minuti di cammino. Dal campo base bisogna partire molto presto (consiglio circa le 3 del mattino), percorrendo con la frontale tutto il primo tratto fino all'inizio del ghiacciaio (4800 m), dove ci si lega e si calzano i ramponi. Il primo tratto è una semplice camminata su ghiacciaio (F+), che guadagna rapidamente quota fino ad un colle. Fate attenzione solo ai numerosi crepacci, aperti anche nella stagione invernale. Da qui si ridiscende su roccia (max II), noi l'abbiamo trovata pulita ma è possibile misto leggermente più delicato in funzione dell'innevamento. In ogni caso sono presenti due soste su spit per maggiore sicurezza. Da qui, aggirato sulla destra un grosso sperone roccioso, si attacca la cresta finale, che costituisce il tratto più tecnico e delicato di tutta la via normale. La pendenza è 45°, con tratti di 50°e presenza di cornice. Quando siamo saliti noi le condizioni non erano ottimali, abbiamo trovato ghiaccio affiorante su tutto il tratto. In questo caso meglio utilizzare 2-3 chiodi da ghiaccio per fare sicurezza. Considerare 6 ore per la salita e 4 per la discesa, lungo lo stesso itinerario. Il meteo può cambiare molto rapidamente, quindi partire molto presto e non sostare a lungo in vetta. La salita va fatta solo dopo opportuno acclimatamento in quota, noi eravamo in Bolivia da 10 giorni e abbiamo salito dopo una settimana un vulcano alto 5200 m. Difficile valutare con precisione la difficoltà della salita, perché dipende dalle condizioni e dall'acclimatamento alla quota. Di sicuro richiede ottima preparazione fisica, adattamento al bivacco e esperienza di alpinismo di alta quota. Esperienza stupenda e indimenticabile, condivisa con Elena e Ale. FOTO 1 - Il tratto finale FOTO 2 - I miei compagni sulla cresta FOTO 3 - Grandi soddisfazioni sopra i 5300 m. |
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