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   Cima Tosa mt.3173 - Canalone Neri, 10/06/2014
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Onicer  piccolo giò   
Regione  Trentino Alto Adige
Partenza  Madonna di Campiglio - Rif.Vallesinella  (1510 m)
Quota attacco  2300 m
Quota arrivo  3173 m
Dislivello della via  900 m
Difficoltà  AD ( pendenza 55° )
Esposizione in salita Nord
Rifugio di appoggio  Rifugio Brentei
Attrezzatura consigliata  n.d.a. invernale
Itinerari collegati  nessuno
Rischio valanghe  1 - Debole
Condizioni  Buone
Valutazione itinerario  Ottimo
Commento Partiamo da Alzano Lombardo verso le 15,00 in direzione di Madonna di Campiglio con caldo super e afa alle stelle, arrivando a destinazione e accaldati verso 18,30.
Qui deviamo verso destra seguendo le indicazioni per Rifugio Vallesinella su strada asfaltata per circa 4km. fino al parcheggio.
Partiamo belli ‘carichi’ e via verso il Rifugio Casinei seguendo il sentiero n. 317 che raggiungiamo in circa mezz’ora, poi riprendiamo a salire in maniera graduale ma con un ampio semicerchio verso est fino a raggiungere dopo un’ora e mezza il Rifugio Brentei.
La salita inizialmente su buon sentiero è in parte ostruita da gruppi di alberi caduti, ma soprattutto è il superamento di un tratto poco prima della breve galleria scavata nella roccia che ci farà dannare perché ostruita dalla massiccia presenza di neve, dove bisogna passare stando in equilibrio su una piccola cengia di neve lunga qualche metro stando ad almeno cinque metri alti dal sentiero posto in basso e con passi da ‘bradipo’ percorrerla fino a dove si riesce a scendere, punto critico del sentiero e non ancora messo in sicurezza, infatti lo abbiamo segnalato al Rifugio Casinei che informassero a loro volta gli escursionisti in transito.
Dopo questa doverosa segnalazione, e giunti al Rifugio Brentei (chiuso) ci spostiamo nel locale invernale dove passeremo la notte, all’interno ci sono solo due alpinisti Tedeschi che hanno salito il ‘Neri’ la mattina stessa, ma che ci hanno anche parlato della lunga e difficile discesa dalla ‘normale’ durata ben sette ore.
Mangiamo, facciamo due chiacchiere e poi a nanna.
Alle 02,15 la sveglia e dopo una abbondante colazione ci imbraghiamo, mettiamo i ramponi e via partenza, sono le 02,50.
Oltrepassiamo la Cappella commemorativa e proseguiamo sul sentiero per una decina di minuti, poi scendiamo nel vallone per risalirlo sul versante opposto tornando indietro fino a raggiungere la base del canale.
Ovviamente c’è buio, ma le lampade frontali e una veloce ricognizione la sera appena arrivati (dandoci dei punti di riferimento) ci ha agevolato nel portarci velocemente proprio sotto il Canalone.
Fino a quota 2600mt. abbiamo battuto traccia sprofondando fino al polpaccio, poi come d’incanto abbiamo trovato le tracce di salita dei giorni precedenti che abbiamo seguito fino in cresta e che ci hanno agevolato non poco la progressione.
Inizialmente l'inclinazione è intorno ai 35°/40° fin sotto al primo risalto denominato il "Ginocchio" che superiamo stando a destra dello stesso e che risulta parzialmente ghiacciato, questo tratto presenta una inclinazione di 55°/60° risultando essere il punto più ripido di tutta la salita.
Il restante canale che saliremo stando un po’ in centro e un po’ verso destra, presenta ancora due risalti fino all’uscita in cresta ma con pendenze costanti sui 45°/50°.
Sono le 06,00 quando giungiamo sul platò sommitale della Cima Tosa (massima elevazione del Gruppo del Brenta) salutati da una leggera brezza e da un sole che riflette i suoi raggi su gran parte delle vette attorno a noi .
Tanta è la stanchezza ma altrettanto grande è la soddisfazione e la felicità per la riuscita della salita, così ci rilassiamo per più di mezz’ora, rifocillandoci e rimanendo estasiati ed appagati da quanto la natura anche oggi ci ha ‘donato’.
Per il ritorno, vista la buona condizione della neve, e ‘spaventati’ dal racconto dei Tedeschi, abbiamo scelto di ridiscendere il canale appena salito, scelta che si è poi dimostrata azzeccata, così in un tempo relativamente breve (due ore e mezza) rispetto alla normale discesa da sud/est raccontataci (sette ore) siamo di nuovo al rifugio Brentei.
Qui una volta liberati dai ‘ferri del mestiere’ ci godiamo un meritato relax di un’ora, per poi far rientro stracontenti al Rifugio Casinei per una ‘rinfrescante’ birra e poi via di nuovo nella canicola della pianura…….yahooooooo.

partecipanti. giovanni (piccolo giò) alberto (albertino A1)

foto 1 - Alberto nel canale.
foto 2 - felicità.
foto 3 - cartolina dal Brenta.
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