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   Weissmies, parete NE, 01/06/2014
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Onicer  Franz   
Regione  Svizzera
Partenza  Laggintal  (1495 m)
Quota attacco  3000 m
Quota arrivo  4017 m
Dislivello della via  1000 m
Difficoltà  D+ ( pendenza 80° / III in roccia )
Esposizione in salita Nord-Est
Rifugio di appoggio  Lagginbiwak
Attrezzatura consigliata  NDA, due picche tecniche, set di chiodi da roccia e friend/nut. 6 viti per procedere lungamente in conserva protetta. Qualche cordone per eventuale doppia in discesa.
Itinerari collegati  nessuno
Rischio valanghe  2 - Moderato
Condizioni  Ottime
Valutazione itinerario  Eccezionale
Commento Un viaggio eccezionale con Mara, Albe, Lu e Tarcisio. Una salita da mesi agognata. Una salita con poche o nulle informazioni che per essere di media difficoltà, abbastanza sicura, logica e intuitiva meriterebbe di diventare una classica…ma a volte è anche meglio così. Bivacco strepitoso in un posto magnifico. Discesa non banale. Tutta la via è da cogliere con condizioni di neve e ghiaccio ideali, dato che è già lunga di suo.

Dalla Guida TCI-CAI "Andolla-Sempione", Armelloni. La prima a sinistra: via di Manoni e Stoppini negli anni 90.
"O" : via Brandt del 1967,
"Oa": variante Bruno e Sergio Paglia del gennaio 1982,
"Ob": variante Mauro Rossi e c. del 1987


Qui una relazione il più dettagliata possibile per eventuali ripetitori.

Dopo la galleria che precede Simplon, all’omonima uscita, si prende la stradina che corre parallela a ritroso sopra il terrapieno ed entra nella Laggintal. Dopo un divieto (senza indicati i decreti ministeriali) e pochi chilometri, presso delle baite, la strada diviene sterrata. Fondo comunque ottimo a parte qualche attraversamento fluviale in asfalto dove è bene avere un auto alta o comunque procedere con cautela. Dal parcheggio in fondo alla Laggintal (1492m) si segue in diagonale il prato antistante intercettando un sentiero poco evidente con dei bolli arancioni un po’ sbiaditi (ignorare il sentiero con segnavia bianco-rosso che sta più in basso e porta a Bidemji e sì al bivacco, ma con inutile largo giro). Il nostro sentiero sale in diagonale verso sinistra nel bosco e prende gradatamente quota. Passa delle fasce rocciose per cenge esposte ed arriva in un vallone sotto una bastionata rocciosa e delle cascate. Da qui piegare decisamente a destra cercando il sentiero scavato nei cespugli. Ora questo è più evidente e sale a zigzag con anche qualche struttura artificiale (ponte, corde) per giungere ai plateaux erbosi sommitali. Da qui lungamente in diagonale a destra si giunge al bellissimo bivacco (2h). Stufa a legna con ottimo tiraggio, coperte, 10 posti (stretti, meglio in 8), tavolo e sgabelli, stoviglie e pentolame vario.
L’accesso diretto al bivacco scendendo da Bidemji.

Dal bivacco si torna sui propri passi stando però più alti. Si cerca di rimanere sempre abbastanza in quota facendo comunque dei saliscendi per superare delle morene. Sotto lo sperone roccioso della cresta nord della Weissmies (1h 15) si entra in un evidente valloncello sopra il ghiacciaio e si prosegue a mezza costa. Ad un certo punto si passa sotto i seracchi della NE e bisogna porre particolare attenzione: si vedono infatti residui di ghiaccio sul pendio: meglio passare ovviamente di notte. Si giunge così alla bastionata rocciosa basale della parete
Qui ci sono tre opzioni da valutare in base alle condizioni del ghiaccio/neve nelle/sulle rocce e della crepaccia terminale. Tutto a sinistra in basso si può seguire un facile canale e piegando a destra proseguire per rampe di misto. Quando siam passati noi (rispetto a 10 gg prima) sembrava mancare il collegamento nevoso. Tutto a destra a monte c’è una cascata di 100 metri (valutabile 3+/4) che però è di difficile raggiungimento per l’ampia crepaccia e pareva molto cotta dal caldo.
Centralmente c’è la nostra linea.

L1: goulotte 60° (con tratti a 70°) di ghiaccio da medio a buono e ottime possibilità di protezione con friend. 60m, sosta su cordone in loco su un masso a destra.
L2: pendio a 45 che porta sotto il prossimo risalto (sosta non segnata nella foto, meglio spezzare), 20m
L3: risalto di ghiaccio e misto (max 80°, M3) per giungere alla base di due colate. Attrezzata una sosta con due chiodi (non lasciati). 45m
L4: colata di destra di ghiaccio effimero poggiante su placche. Possibilità di protezioni su roccia. Sosta su sasso tutto a destra dell’uscita. 60 m precisi.

Da qui si segue il canale (45/50°) tenendo un po’ la destra per arrivare ad una crestina nevosa che dà accesso alla parete NE propriamente detta. Con un traverso sotto le rocce (neve da tracciare faticosa) si entra in parete per puntare dritti alla vetta (pendenza 50° con tratti a 55/60°) passando presso un isolotto roccioso. In questo tratto 30 cm di neve pressata ottima per le peste, ma con sotto ghiaccio. Utile qualche vite procedendo in conserva protetta. Dopo l’isolotto roccioso 60 metri con una spanna di neve su ghiaccio durissimo e spaccoso. L’ultimo tratto spiana decisamente e su ottima neve consegna direttamente alla vetta.

Si segue la cresta SE che porta all’Almagellerhutte. Prima cresta aerea con cornici. Poi rocciosa per 200m (passaggi di II). Giunti al pendio nevoso si piega a sinistra in diagonale discendente per andare a prendere l’orlo di cresta che dà sulla Laggintal. Si accede prima del Weissmiessattel propriamente detto, attorno ai 3500m di quota. Seguendo il filo di cresta si intercetta un masso con cordone e moschettone (ma ovviamente ce ne son diversi di massi idonei – neanche troppi per la verità). Con una doppia da 60m (anche 50 vanno bene) Attenzione all’incastro della corda!!! Si giunge ad un campo di neve dal quale si piega a destra (scendendo) per pendii di neve ripida (45-50) fino a prendere la crestina nevosa che permette di scendere fino a 3000 m sul ghiacciaio.
La discesa dal Weissmiessattel con la prima doppia (lasciato cordone e moschettone).

Percorrere il ghiacciaio piuttosto piano stando sempre sulla sua destra idrografica per arrivare ad un evidente colletto posto tra la cresta rocciosa del Tallihorn e l’inizio della morena. Scavalcarlo e scendere dritti ad intersecare il sentiero segnalato (bianco/rosso) a 2200 m circa, scendendo poi all’Alpe Bidemji e al parcheggio facendo attenzione ai tanti campi di neve ripida e a non perdere la traccia tra i fitti arbusti.

Altre info e racconto sul forum.

E invece ecco una carrellata di immagini di 7 minuti della nostra salita

(Video che ha partecipato al Premio Alpinistico Dalla Longa 2015)
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