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   Canale del Dito+discesa Val Presena, 24/05/2014
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Onicer  darioalpago   
Regione  Lombardia
Partenza  Passo del Tonale  (1880 m)
Quota attacco  2400 m
Quota arrivo  2960 m
Dislivello della via  550 m
Difficoltà  AD- ( pendenza 50° )
Esposizione in salita Nord-Ovest
Rifugio di appoggio  nessuno
Attrezzatura consigliata  N.D.A. 2 picozze pendenza 45°50°
Itinerari collegati  nessuno
Rischio valanghe  1 - Debole
Condizioni  Ottime
Valutazione itinerario  Buono
Commento Condizioni molto buone per il canale con neve dura soprattutto nella rigola.
Attenzione ad uscire presto qualche sassolino sospeso c’è.
Discesa nell’alveo Presena indecentemente cotta a meno di non avere sci ultra larghi.
Ovviamente il canale non è in condizione di essere sceso con gli sci.
Discesa in val presena ancora buona nonostante l’orario un paio di togli metti ma vale ancora la pena sicuramente.
Nota negativa?
Il mio bastoncino che evidentemente è già stato recuperato da qualcun altro…
Se qualcuno avesse uno skitrab con altezza regolabile papera da fondo e nastro adesivo sull’impugnatura mi contatti c’è ancora in palio una birra pagata!

Mi alzo quasi controvoglia sabato…
La stanchezza sembra una costante…
Negli ultimi tornanti verso il passo appare il Castellaccio bello e selvaggio dove il canale del Dito mi guarda severo.
E’ una linea appartata e oggi credo non salirà proprio nessuno…nemmeno io ne sono tanto certo che lo prendo stupidamente a scusa per tornare a recuperare un bastoncino a cui sono legato più per affetto che per necessità…
Arrivo al Tonale con una giornata splendida paradossalmente inversamente proporzionale alle mie intenzioni di oggi degne di un campione di letto-divano, divano-letto…
Le intenzioni erano o il canale Pericle o quello del Dito anche se la stanchezza punta più ai pratoni della cima Bleis dove il sole sa di calda coperta…
Si calzano quasi subito gli sci anche se da 10 giorni fa la situazione è molto cambiata…
Devio a destra verso il Pericle ma quella visione del Dito mi ha molto colpito stamattina così mi dico che vale la pena dargli un occhio cosi da fargli qualche scatto poi al massimo tornerò indietro…
Traverso sopra le balze rocciose che fanno la guardia alla Tonolini,la pendenza è abbastanza regolare, la neve marmorea così già prima di entrare nel canale metto i ramponi…
una scivolata non sarebbe il massimo visto i salti di roccia sottostanti…
Sci sulle spalle arrivo sotto la parete del Castellaccio e finalmente scorgo questo passaggio che sembrava fino a poco fa segreto…
Il Dito indica con severità il cielo e nonostante la titubanza mi dico di salire ancora un pò…
Tanto poi torno indietro…
Tiro fuori anche le picozze…
La neve è ben dura nella rigola e alterna passaggi incrociati a progressione punte avanti.
Sarà ma oggi non mi sento un leone (se mai mi fossi sentito tale) , il ritmo che tanto rimprovero ai miei scolari è cosa difficile da trovare quando si è così…
Realizzo un gradino e girandomi lo sguardo cade su Ponte di Legno 1700 metri più in basso…
Forse non mi conviene più tanto tornare indietro….
Infatti il Dito è li che mi guarda mentre il sole allunga i suoi raggi in questo angolo solitario.
Raccolgo un po’ di intimità nell’esser qui tutto solo in questo gioco di nascondino dove è davvero difficile essere trovati.
Un passo alla volta…(a dire il vero 8 oggi..)si arriva in cima mi dico…
Un po’ come per le note di qualche mio allieva…
Comincio a salire verso la cornice mentre i primi sassi cominciano a fischiare…
Sono già fuori dalla loro linea ma la neve cambia negli ultimi passi…
La pendenza si assesta sui 50° e la neve marmorea lascia spazio a vuoti inconsistenti che impongono velocità…
Buco un po’ la cornice per non incastrare gli sci sulle spalle e infilando le picozze a tutto manico ne vengo fuori al calore del granito del Dito…
Oggi è una solitaria strana…
Quasi immeritata…
Guardo i colori verso la val Grande e il Gavia opposti al candore dell’alveo Presena…
Sono i tuoi colori che mi vengono a trovare… sperando che tu torni presto…
Metto di nuovo gli sci per guadagnare la capanna presena ma la neve è scandalosamente cotta….
I miei stecchini affondano anche nel derapare i primi ripidi metri….
Taglio verso il passo Castellaccio ma solo le pendenze migliorano…
Qualche tratto portante permette di disegnare qualche sorriso per il resto è un album di scarabocchi infantili dove raccogliere le prime lezioni d’equilibrio…
Alla fine mi ritrovo a Passo Paradiso dove dopo un attimo di relax trovo il coraggio per risalire verso la cima Presena per cercare di recuperare il mio bastoncino smarrito in un buco della galleria dieci giorni prima..
Non tocco la cima e un po’ me ne pento..(fatto 31 potevo fare 32!) e preoccupato per la discesa inizio le prime curve sotto il passo della sgualdrina…
Con gran sorpresa la sciata è anche divertente al cospetto di maestose valanghe disegnate dal caldo sole di fine maggio.
Tutti i contorni nevosi sulle rocce sono un valzer di gonne bianche, anche se il velo da sposa più elegante spetta alla cima Presena proprio da quel lato sceso 10 giorni fa, abbracciato da un vento che teneva tutto l’inverno al suo posto…
Arrivo ai piedi di questa conca grandiosa e faccio una pausa sulla calda terra in riva al torrente che porta la primavera fuori dalla neve…
La Busazza si specchia nei riflessi del l’acqua mentre il sole suggerisce di non andarsene tanto in fretta…
Qualcosa torna a suo posto….
La voglia di essere qui..
Per il semplice fatto che qui è bello stare…
Perché qui ti ritrovo ancora nelle piccole cose che ti piacciono tanto e in questo silenzio…
Pieno di venti e armonie impercettibili.
Ultime curve prima della galleria dove la neve lascia il posto ai primi fiori…
Viaggio al buio prima di incontrare l’uscita.
Niente più stalattiti ne ghiaccio…
Solo i famosi buchi dove speravo di trovare un bastoncino ma nulla…
Rimetto gli sci per gli ultimi metri che portano al cantiere…
Prima della curva a destra taglio alto per guadagnare la strada che porta al Tonale…
Via giacche e magliette prima di mettere gli sci in spalla percorrendola rilassante passeggiata che porta ai satelliti di cemento del passo.
Qualche turista guarda strano ma poi vedendo le picozze sullo zaino continua per la sua strada mentre il sole racconta il profumo di maggio e la semplicità di essere qui.
All’auto rallento il tempo ma gli impegni impongono stupidamente di tornare…
Sotto il vecchio intermedio della funivia appare di nuovo il canale salito finalmente illuminato dal sole, e una foto è d’obbligo.
Da qui trovo il senso di questa giornata…
O meglio dal dito che sta in cima al canale che continua ad indicare li dove vogliamo andare…
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