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Monte Cevedale mt.3769, 04/09/2010 | Tweet | Inserisci report |
Onicer | piccolo giò |
Regione | Lombardia |
Partenza | Parcheggio rif.dei Forni. (2170 m) |
Quota attacco | 2170 m |
Quota arrivo | 3769 m |
Dislivello della via | 1600 m |
Difficoltà | F+ ( pendenza 35° ) |
Esposizione in salita | Sud-Ovest |
Rifugio di appoggio | Rifugio Pizzini e Rifugio Casati |
Attrezzatura consigliata | corda, picozza,imbrago e ramponi. |
Itinerari collegati | nessuno |
Rischio valanghe | 1 - Debole |
Condizioni | Mediocri |
Valutazione itinerario | Buono |
Commento | Partenza da Alzano Lombardo alle 04,00 e arrivo dopo quasi 300 km al parcheggio sotto il rifugio dei Forni alle ore 07,15.
Vestizione e via verso la prima tappa, il rifugio Pizzini. Il meteo per sabato dava STRASERENO.....invece già a Bormio pioviggina e ci sono nubi basse, molto basse e non si vede un H. Arrivati al rifugio passiamo mezz'oretta in compagnia di un gruppo di escursionisti provenienti da Alba per una due giorni in Val Cedec e intanto speriamo che le nuvole lascino il posto al sole, ma così non è. Proviamo a salire almeno al rifugio Casati e poi decidere sul da farsi e allora ci incamminiamo d'apprima sull'ampia stradina sterrata con segnavia 28/b e dopo un pò cambia, dai dolci e ampi tornanti il sentiero si fa sempre più stretto e ripido fino a portarci al passo di Cevedale e da lì in breve al Rifugio Casati. Facciamo due chiacchiere con la rifugista bevendo del 'carissimo' caffè e del the, poi visto che fuori il tempo non migliora proviamo ad aspettare ancora. Intanto si è aggiunto anche un forte e gelido vento, che fare? partire, aspettare, tornare indietro, boh!!....alla fine si parte. Scendiamo di qualche metro sotto il Rifugio e al riparo dal vento mettiamo imbrago, ramponi, ci leghiamo e a intuito seguiamo delle labili tracce ormai quasi del tutto cancellate. Cerchiamo di proseguire in direzione sud/sud-ovest e dopo aver salito due ripidi panettoni incontriamo finalmente una prima cordata di tre persone, bene tracce fresche e informazioni fresche, mi dico....e invece ' i tre ' mi bestemmiano qualcosa in tedesco e senza neanche fermarsi proseguono di gran carriera, stiamo freschi! Ora la pioggerella si fa ghiacciata e spinta dal vento sembrano tanti pallini da caccia in cerca del bersaglio, l'hanno trovato, sigh! Dopo circa un'ora e mezza di girovagare a tentoni il tempo ci concede una breve tregua di qualche minuto e aprendosi, inaspettatamente, vediamo una decina di persone che stanno scendendo in diagonale,con molta cautela, su di un tratto ghiacciato appena sotto la cresta del Cevedale. Bene, dopo circa venti minuti siamo a far due chiacchiere con loro e raccolte le giuste informazioni ripartiamo seguendo fedelmente le loro tracce, superandoil muro in diagonale molto esposto e ghiacciato che ci conduce sulla cresta e da lì alla strasudata vetta. Fatta la foto di rito, ci ripariamo sotto la baracca della prima guerra mondiale ( siamo a -4°) e una volta cambiati scendiamo velocemente a ritroso, anche per non perdere le tracce lasciate dagli altri alpinisti, mentre il vento rinforza e.....i pallini anche. A circa mezz'ora dal Rifugio Casati il tempo migliora, non piove più e le nubi ora non più minacciose lasciano filtrare qualche raggio di sole, per poi aprirsi sempre più......meglio tardi che mai! Una volta liberati dai ramponi, imbrago e corda, restiamo qualche tempo a crogiolarci al sole, 'mangiucchiando' quel che resta di un'ottima crostata di more, gentilmente offerta dalla Signora Mirella (moglie del Batti). Poi, con calma scendiamo al rifugio Pizzini e da lì al parcheggio. Partecipanti: giovanni (piccolo giò) e battista (batti). foto - 1 in vetta foto 2 - il Gran Zebrù foto 3 - il Cevedale e la nord del Pasquale |
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