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   Cervino - Cresta Leone, 05/09/2010
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Onicer  roberto60   
Regione  Valle d'Aosta
Partenza  Breuil-Cervinia (Valtournance)   (2002 m)
Quota attacco  3835 m
Quota arrivo  4476 m
Dislivello della via  2474 m
Difficoltà  D- ( pendenza 35° / IV- in roccia )
Esposizione in salita Sud-Ovest
Rifugio di appoggio  Bivacco Carrell
Attrezzatura consigliata  Corda, Ramponi, Picozza, qualche rinvio, nuts, friends, cordini e fettucce, casco

Buona forza di braccia e gambe
Itinerari collegati  nessuno
Rischio valanghe  1 - Debole
Condizioni  Buone
Valutazione itinerario  Ottimo
Commento Il 5 settembre è stata l'ultima finestra di bel tempo disponibile per riuscire a scalare il cervino quest'anno (cresta leone versante italiano), io e Lorenzo siamo riusciti a salire in vetta al nostro primo tentativo.
Alle ore 9.00 a Cervinia abbiamo preso la funivia per Plain Maison e dopo 2 ore di cammino ,attraverssando diverse morene di ghiaia, siamo arrivati al rifugio (ex duca degli abruzzi).
Carichi come 2 muli, abbiamo risalito il gradino roccioso che porta alla croce Carrel; il terreno è infido e ripido e ci vuole molta cautela e attenzione.
I canaponi (corde fisse) posti nei tratti più verticali per raggiungere il bivacco carrel, sono molto scivolosi e per salirli ci vuole forza di braccia e equilibrio.
Dopo 4/5 ore di estenuante salita siamo arrivati al bivacco (quota 3835m)e il vento è forte e pungente.
La sera dentro il bivacco eravamo in 60;un'impresa per riscire ad accaparrarsi un pentolino per scaldare l'acqua (recuperata dal nevaio dietro il rifugio di colore marrone).
Il giorno seguente abbiamo attaccato la vetta alle ore 5.15 del mattino con le torce; il tempo era bello e il panorama mozzafiato.
Pensavo che la roccia del Cervino fosse compatta e solida, invece è formata da sassi spaccati legati fra loro dal ghiaccio che li mantiene uniti per le bassissime temperature.
Abbiamo arrampicato con i ramponi utilizzando una tecnica di arrampicata molto diversa da quella a cui siamo abituati: corda nella zaino sfilandone solo 6/7m alla volta e salendo quasi in conserva; non ci sono soste, trovi qualche cordino rotto ogni tanto, e l'ambiente è talmente vasto che non c'è un percorso preciso.
Le guide calpestano le corde perchè devono portare i clienti, li trascinano come sacchi di patate e non guardano in faccia nessuno.
Molti rinunciano e decidono di scendere, noi siamo arrivati in vetta alle ore 10.15 e su 60 alpinisti solo in 15 hanno raggiunto la meta.
Io e Lorenzo siamo riusciti a realizzare con molta fatica e tenacia un meraviglioso sogno.
Roberto

FOTO1: Vista del Cervino e del suo itinerario
FOTO2: Roberto in vetta
FOTO3: Lorenzo in vetta
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