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Sorapis: scivolo sud, 01/06/2010 | Tweet | Inserisci report |
Onicer | al |
Regione | Veneto |
Partenza | Termine strada dopo il Rifugio Scotter (1700 m) |
Quota attacco | 2800 m |
Quota arrivo | 3205 m |
Dislivello della via | 400 m |
Difficoltà | AD ( pendenza 70° / II in roccia ) |
Esposizione in salita | Sud |
Rifugio di appoggio | Bivacco Slataper |
Attrezzatura consigliata | Seconda picca, 30 metri di corda e cordini lunghi, un fittone da neve e una vite da ghiaccio |
Itinerari collegati | nessuno |
Rischio valanghe | 1 - Debole |
Condizioni | Ottime |
Valutazione itinerario | Ottimo |
Commento | Da due anni una foto scattata a meta’ maggio dall’Antelao mi turbava … troppo bianco il versante sud-est per non metterci piede! (La foto 1 e’ rubata ad Arno e del 23 Maggio scorso, essendo molto piu’ bella della mia turba ancora di piu’.) Il problema maggiore e’ che l’avvicinamento, gia’ eterno partendo dalla fine della strada (non e’ colpa del dislivello ma del lungo traverso dopo Forcella Grande), si allunga di parecchio nei mesi in cui di norma non bisogna togliersi di corsa da quella esposizione. Per chi non abbia i miei ritmi frenetici attuali c’e’ in realta’ un bivacco in posizione ideale a meta’ salita. Altrimenti, si aspetta che la strada si liberi e che faccia freddo. Ed infine, si attinge ampiamente dalle esperienze dei fuoriclasse di OTT che hanno provato a salirlo con gli sci in spalla e si sono ritrovati in mezzo alla nebbia, raccolte in:
http://forum.thetop.it/viewtopic.php?t=4378 Rispetto alla via estiva, si raggiunge il camino direttamente dal basso, bypassando del tutto la cengia iniziale. Come d’estate, il passaggio chiave e’ il salto del masso incastrato, di norma ghiacciato, verticale sulla sinistra e a 70° circa a destra (foto 2). Un cascatista credo passi in scioltezza sia dritto su ghiaccio sia in spaccata sulle due pareti del camino, ma un alpinista istintivo e tecnicamente scadente come me deve studiare un po’ per capire come salire sicuro. Dopo il camino si e’ al margine destro del lenzuolone bianco, dove si puo’ salire liberamente con pendenze tra 40° e 50°. Per la cima principale tanto vale tenere la destra (foto 1), dove e’ leggermente piu’ ripido ma anche meno al sole al mattino (ci fosse stato oggi il sole!), per questo l’ho chiamato “scivolo sud” (anche d’estate e’ molto piu’ piacevole passare di qui in salita, come cerco di spiegare in http://www.on-ice.it/onice/onice_view_report.php?type=3&id=946). Si arriva senza problemi alla prima anticima sulla cresta ovest, da cui si vede finalmente la vetta (e purtroppo si vede che non si e’ in vetta!). Qui finisce la parte di interesse sciistico anche per gli estremisti. Per proseguire, si va a destra poco sotto l’anticima (o anche dall’anticima ma e’ piu’ delicato) traversando il canale tra questa e la cima principale e poi arrivando all’altra parte delicata della salita (foto 3): un canalino di neve a 55° con un salto ghiacciato in mezzo (questo elementare anche per me), seguito da un traverso esposto su cengetta che all’inizio e’ una minuscola cornice, che si nota a malapena d’estate (II-) ma che a me con ramponi e piccozze tra i piedi ha richiesto un minuto di raccoglimento. Dopo si arriva in cima agevolmente. Discesa, per quel che mi ha riguardato, tutta faccia a monte attrezzando due doppie su cordini (lunghi!) una sul canalino in alto ed una sul camino in basso (chi sapesse esattamente dove e’ la doppia estiva del camino puo’ anche provare a scavare …) Per i tempi, andando di buon passo contare un’ora e mezza circa dall’attacco fino all’anticima ed un’oretta da qui per andare e tornare dalla cima principale. Dopo, dipende se si hanno gli sci … Tra l’altro, sulla destra del lenzuolone bianco ci sono due bei canali bianchi che emergono dalla parete rocciosa (in versione estiva, via Castiglioni a sinistra e via Cortellazzo-Genova a destra). Li’ le pendenze sono da ghiaccio e non da neve, quindi si tratta di roba seria ma anche assolutamente grandiosa, con i soliti problemi legati all’esposizione. Foto 1: Grazie ad Arno, una visione grandiosa del versante in questione, con la via seguita. Foto 2: Il masso incastrato nel camino: finalmente un passaggio degno del nome del forum! Foto 3: La parte delicata in alto, con la freccia che indica il cordino (invisibile) che ho lasciato per fare la calata. |
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