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Cascata (ma quale) in val Brenta, 11/02/2010 | Tweet | Inserisci report |
Onicer | selvadec |
Regione | Trentino Alto Adige |
Partenza | S. Antonio Mavignola, sbarra prima del Vivaio (1180 m) |
Quota attacco | 1429 m |
Quota arrivo | 1485 m |
Dislivello della via | 55 m |
Difficoltà | 3+ / II |
Esposizione in salita | Nord-Ovest |
Rifugio di appoggio | Nessuno |
Attrezzatura consigliata | N.D.C. + ciaspole |
Itinerari collegati | nessuno |
Rischio valanghe | 3 - Marcato |
Condizioni | Buone |
Valutazione itinerario | Ottimo |
Commento | Premiata ditta dei selvatici in trasferta in Val Brenta. La macchina si può lasciare alla sbarra, 10 minuti prima del Vivaio Brenta, scendendo da Sant'Antonio di Mavignola lungo la carrozzabile. Al momento la strada è perfettamente sgombra da neve, forse un po' ghiacciata. Si procede a piedi per circa un'oretta su ottimo fondo duro fino alla teleferica utilizzata per gli approvvigionamenti al rifugio Brentei, poi recchette da neve sicuramente necessarie per raggiungere gli attacchi dei settori B,C,D ed E. Noi abbiamo tracciato un sentiero che costeggia le pareti, ma con quasi un metro di trincea. La cascata che abbiamo fatto noi, è una colata lungo una fessura, ed è la penultima nella parte più in alta; candela di ghiaccio verticale a terra e poi si sviluppa appoggiata con pendenza costante attorno ai 70-80 gradi, per tutto il tiro di 55 metri. La sosta l'abbiamo attrezzata noi con cordino in clessidra gigante e maglia rapida, in grotta a dx; di sosta a spit nemmeno l'ombra. Con la guida alla mano GHIACCIO VERTICALE 01, e numerose consultazioni, non siamo riusciti a decifrare la posizione e i tiri che vengono descritti. Mah.
Ghiaccio abbondante ma strato superficiale molto friabile. Foto 1: Malga Bassa Brenta Foto 2: Inizio del tiro Foto 3: Discesa in doppia Traccia GPS |
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