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   Ferrata Martini-Happacher al Campanile Colesei, 24/08/2024
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Onicer  fabiomaz   
Regione  Trentino Alto Adige
Partenza  Kreuzbergpass (1636m)
Quota attacco  2130 m
Quota arrivo  2291 m
Dislivello  160 m
Difficoltà  PD- / IV ( II obbl. )
Esposizione  Sud-Est
Rifugio di appoggio  Hotel Passo Monte Croce
Attrezzatura consigliata  Da ferrata e scarpette
Itinerari collegati  nessuno
Condizioni  Ottime
Valutazione itinerario  Ottimo
Commento In vacanza nelle dolomiti di Sesto al passo Monte Croce prendo l'occasione e, svegliandomi mentre tutto l'hotel dorme, vado a vedere questa recente ferratina che mi hanno detto seguire una vecchia via di roccia ed essere quindi ben scalabile.

Dal passo seguo brevemente il sentiero 15 e poi prendo il124 in direzione della forcella Colesei (indicazioni per la ferrata sempre presenti). Passo accanto al lago dell'Orso avvolto nelle nebbie e un po' di inquietudine sale unendosi ai vapori, visto che è buio e che mio figlio continua a chiedermi se ci sono orsi nei boschi. Dal passo si segue la strada militare per duecento metri e si trova il cartello della ferrata. In meno di 50' sono all'attacco, in tempo per godermi la bellissima alba. Comincio a scalare e il sole inonda di arancione la roccia. Dopo un primo tratto più verticale e divertente, che sembra rispettare le promesse, la parete si appoggia e la roccia si fa rotta, al punto che il mio giudizio si fa abbastanza negativo. Si arriva a un traverso (un po' forzato) a destra che senza usare le staffe bisogna fare un po' alti rispetto al cavo, e a una placchetta di aderenza tutt'altro che banale se fatta in libera. Da qui in poi la ferrata decisamente migliora, riservando la parte più "difficile e interessante". In particolare il "giro del campanile" è molto bello ed è importante seguire la direzione indicata dalla freccia.
Ci si abbassa a una forcella, questa volta utilizzando i pioli presenti, e si risale uno sperone fino al pianoro sottostante la Cima sora Colesei, dove finisce la ferrata. La passeggiata però non è finita, perchè ci sono ancora tante cose interessanti da vedere, prima che arrivi l'ora di colazione. Cambio assetto e corricchiando mi dirigo quindi verso la forcella di Popera (m.2298) mentre la vista spazia sulla Cima dei Bagni (m2963), il monte Popera (m 3046) e la parete della Pala di Popera (m 2582) incombente sul passo, che giocano a nascondino tra le nebbie. Alla forcella sono presenti delle fortificazioni militari, come in tutta questa zona che è stata teatro di combattimenti violentissimi nella guerra del '15-'18 (1900, si intende, per i meno vecchi). Dalla forcella di prende un sentiero parzialmente attrezzato che velocemente riporta verso il passo Monte Croce e al sentiero 15 e all'hotel. Tuttavia decido si proseguire ed andare a vedere l'Opera 10, un bunker costruito sotto la Cima Sora Colesei in periodo fascista. L'opera è imponente e pur perfettamente mimetizzata si sviluppa per centinaia di metri e tre livelli. L'accesso era stato murato ma la muratura è stata abbattuta. Tuttavia non ho nè una frontale nè il tempo per esplorare. Non mi rimane quindi che rimettermi a correre e, tagliando dritto per la ripida pista di sci, arrivare all'hotel giusto in tempo per unirmi alla famiglia per la colazione.

ps: la ferrata viene spesso chiamata ferrata Martini, ma in verità è dedicata alle due guide Bepi Martini e Much Happacher, pionieri dell'alpinismo sulle dolomiti di Sesto.
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